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Artrite reumatoide, variazioni metaboliti in circolo predicono insorgenza malattia e sono probabilmente coinvolti nella sua patogenesi

Stando ai risultati di uno studio caso cotrollo Usa, pubblicato su ARD, variazioni delle concentrazioni di metaboliti prima dell'insorgenza di casi di artrite reumatoide (AR) implicano un possibile ruolo della steroidogenesi, del metabolismo lipidico e di quello degli amminoacidi, nonché degli xenobiotici nella patogenesi di malattia.

Tali risultati suggeriscono che i metaboliti potrebbero configurarsi come dei biomarcatori e/o come target terapeutici precedenti la diagnosi di AR.

Razionale e obiettivi dello studio
La metabolomica è lo studio sistematico delle uniche impronte chimiche lasciate da specifici processi cellulari - nello specifico, lo studio dei loro profili metabolici a molecole piccole. Il metaboloma rappresenta l'insieme di tutti i metaboliti di un organismo biologico, che sono i prodotti finali della sua espressione genica.

Le attuali tecnologia a disposizione della metabolomica, dalla cromatografia liquida alla spettromatia di massa, rendono possibile oggi la valutazione di molti metaboliti, frutto di variabilità genomica, di trascrizione e proteica, ricordano i ricercatori nell'introduzione allo studio.

In questo modo, quindi, è possibile individuare gli elementi perturbativi biologici che sono responsabili dell'insorgenza di malattie e che prevedono il coinvolgimento di di diversi pathway biologici e biochimici.

Alcuni studi già pubblicati in letteratura hanno identificato concentrazioni più basse di ormoni sessuali steroidei (androgeni in modo particolare) nei pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) rispetto ad individui sani.

Solo pochi di questi studi di metabomica erano stati condotti utilizzando campioni ematici prima dell'insorgenza di malattia conclamata, documentando, anche in questo caso, livelli circolanti inferiori di ormoni sessuali steroidei e di lipidi.

L'obiettivo di questo studio è stato quello di confermare le osservazioni preliminari sopra indicate, proponendosi l'obiettivo di identificare tutte le variazioni metaboliche potenzialmente legate alla patogenesi di AR, indviduabili in circolo in due timepoint temporali diversi ma entrambi compresi prima della diagnosi di malattia.

Disegno e risultati principali
In una “banca biologica” miliare Usa, sono stati identificati dei campioni ematici prelevanti in due timepoint diversi prima della diagnosi di AR.

I dati estrapolati da questi campioni sono stati incrociati con quelli prelevati in controlli (militari che non avevano sviluppato AR) in base all'età, all'etnia e al tempo tra i prelievi e quello alla diagnosi di AR.

I ricercatori hanno misurato i livelli di 380 metaboliti mediante accoppiamento di tecniche di cromatografia liquida con la spettrometria di massa al fine di determinare se lo stato pre-AR vs. quello di controllo fosse in grado di predire le differenze di concentrazione dei metaboliti e le loro differenze nel tempo.

Inoltre, gli autori dello studio hanno esaminato separatamente i casi di pre-AR e quelli di pre-AR sieropositiva vs. controlli, aggiustando i dati in base allo status di fumatore.

Entrando nei dettagli, sono stati identificati, all'interno dello US Departement of Defense Serum Biorepository due cluster di campioni ematici provenienti da 291 individui che, successivamente al prelievo ematico, hanno successivamente sviluppato AR (quelli del primo cluster 2,7±1,6 anni prima, quelli del secondo 1±0,9 anni prima dell'insorgenza di AR).

I dati estrapolati da questi due cluster sono stati incrociati con quelli estrapolati da campioni ematici di individui controllo che non avevano sviluppato malattia.

Dall'analisi dei dati è emerso che le variazioni nel tempo di 14 metaboliti erano state di entità statisticamente significativa prima della diagnosi di AR rispetto ai controlli.

I metaboliti in questione riguardavano alcuni steroidi sessuali, il metabolismo dei lipidi e degli amminoacidi e gli xenobiotici.

Tali trend si sono rivelati statisticamente “robusti” anche dopo aggiustamento per confronti multipli e per lo status di fumatore ed erano simili quando limitati ai casi di insorgenza di AR sieropositiva.

Riassumendo
Concludendo, i risultati dello studio hanno dimostrato l'esistenza di differenze longitudinali di alcuni metaboliti. L'incremento delle concentrazioni di FANS nel periodo precedente l'insorgenza di AR nei casi vs. controlli rappresenta materia da approfondire in studi ad hoc.

Le perturbazioni metaboliche prima dell'insorgenza di AR suggeriscono che i metaboliti sopra identificati potrebbero fungere da predittori di futura malattia o, addirittura, da target terapeutici.

A questo punto sono necessari nuovi studi per quantificare e valutare la capacità di questi metaboliti di predire il rischio di AR.

Nicola Casella

Bibliografia
Costenbader KH et al. Circulating blood metabolite trajectories and risk of rheumatoid arthritis among military personnel in the Department of Defense Biorepository Ann Rheum Dis Epub ahead of print. doi:10.1136/annrheumdis-2020-219682
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