News Scientifiche

Cronicizzazione ulcere digitali predice insorgenza complicanze sclerosi sistemica

Le ulcere digitali possono avere un ruolo predittivo nell'evoluzione della sclerosi sistemica (Ssc) e l'adozione di una nuova proposta di classificazione di queste ulcere, basata sulla loro manifestazione nel tempo, potrebbe aiutare l'identificazione di quei pazienti con  sclerosi sistemica (Ssc) che necessitano di una gestione più complessa della malattia, al fine di migliorarne la funzionalità fisica e la qualità di vita.

Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato online ahead-of-print su Annals of Rheumatic Diseases.

E' noto che le ulcere digitali sono associate a complicanze significative, quali infezioni, gangrena e amputazione, insieme a disabilità funzionale e riduzione della qualità della vita.

Obiettivo di questo studio è stato quello di approfondire il peso delle ulcere digitali associate alla Ssc mediante l'identificazione di 4 categorie di pazienti basate sul pattern di presentazione delle ulcere digitali nel corso di un follow-up di 2 anni.

I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti dal The Digital Ulcers Outcome Registry, un registro che aveva incluso 4.500 pazienti provenienti dal almeno 400 centri europei tra il 2008 e il 2013, selezionandone 1.459 con almeno 2 anni di follow-up e almeno 3 visite cliniche effettuate nell'arco di tempo sopra menzionato.

Su questo campione, i ricercatori hanno identificato 4 pattern di ulcere digitali:

gruppo 1= pazienti senza prevalenza o incidenza di ulcere nel corso del follow-up (33,2%)
gruppo 2= pazienti con un'ulcera persistente o una nuova ulcera osservate nel corso di una sola visita medica di controllo (9,4%)
gruppo 3= pazienti con ulcere persistenti o di nuova insorgenza, osservate nel corso di due o più visite di controllo ma non in tutte le visite previste dal protocollo dello studio (46,2%)
gruppo 4= pazienti con ulcere persistenti o di nuova insorgenza ad ogni visita medica di controllo prevista dal protocollo dello studio (11,2%).
 
Durante il periodo di osservazione dello studio, i pazienti del gruppo 4 (ulcere cronicizzate) hanno mostrato un'incidenza più elevata di complicanze.

Infatti, I risultati del follow-up a 2 anni hanno documentato la presenza di gangrena e di ricorso ad amputazione, rispettivamente, nel 22% e nel 15,9% dei pazienti appartententi al gruppo 4 rispetto all'1,5% osservato per entrambi gli outcome sopra manzionati nel gruppo 1.

Non solo: il 60,4% dei pazienti appartententi al gruppo 4 è risultato positivo alla presenza di anticorpi anti-Scl-70, associati ad un peggioramento della fibrosi polmonare, rispetto al 3,6% del gruppo 1.

Inoltre, le infezioni dei tessuti molli sono risultate più frequenti nel gruppo 4 (61%) rispetto agli altri gruppi (36,4% nel gruppo 3, 16,1% nel gruppo 2 e 3,1% nel gruppo 1) come pure le ospedalizzazioni (52,4% nel gruppo 4, 41,5% nel gruppo 3, 22,6% nel gruppo 2 e 10,9% nel gruppo 1).
 
Durante il follow-up i pazienti con ulcere digitali croniche erano anche quelli che mostravano più problemi di performance al lavoro e di necessità di aiuto rispetto agli altri gruppi.

Passando ad analizzare i possibili fattori predittivi di sviluppo di complicanze nel gruppo 4 (ulcere digitali cronicizzate), i ricercatori hanno trovato l'esistenza di associazioni indipendenti con le manifestazioni GI della Ssc (OR 3,73; IC95%= 1,14-12,20, P=0,03) e l'anamnesi positiva per infezioni dei tessuti molli (OR 5,86; IC95%=1,53-22,41, P=0,01).

Nel commentare i risultati, gli autori dello studio hanno sottolineato come “...le 4 categorie di pazienti selezionate riflettano meglio il livello del peso di malattia associato alle ulcere digitali e come possano essere utili all'identificazione di gruppi di pazienti da una prospettiva prognostica”.

Inoltre, hanno ipotizzato come questo sistema di classificazione delle ulcere digitali associate alla Ssc possa essere utile nei trial clinici.


Bibliografia
Matucci-Cerinic M, et al "Elucidating the burden of recurrent and chronic digital ulcers in systemic sclerosis: long-term results from the DUO registry" Ann Rheum Dis 2015; DOI: 10.1136/annrheumdis-2015-208121.
Leggi

 
Torna all'archivio