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Malattie reumatologiche in gravidanza: ipertensione e pre-eclampsia mediano eventi avversi durante la gestazione

La presenza di ipertensione o di pre-eclampsia in pazienti reumatologiche in gestazione, affette da artrite reumatoide (AR), lupus (LES) o psoriasi, rende conto della maggior frequenza di alcuni outcome avversi durante la gravidanza (maggior rischio di nascite pre-termine, maggior ricorso al cesareo, e di immaturità neonatale). Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Arthritis Care & Research. La quantificazione del rischio e la conoscenza dei pathway associati potrebbe rivelarsi utile per adottare strategie più efficaci ed appropriate di contenimento degli eventi avversi sopra indicati.

Obiettivi e disegno dello studio
Nel corso degli ultimi anni si sono accumulati dati che hanno documentato l’esistenza di associazioni tra alcuni patologie reumatologiche ad eziologica autoimmunitaria e alcuni outcome avversi in gravidanza. A questo proposito, alcuni ricercatori hanno notato che parte dell’eccesso di rischio di questi outcome avversi poteva essere imputato ad un innalzamento del rischio di alcune complicanze in gravidanza nelle donne affette da queste malattie reumatologiche, come la pre-eclampsia.

Fino ad oggi, tuttavia, non esistevano ancora studi che avessero quantificato l’entità, in percentuale, dell’eccesso di rischio di eventi avversi in gravidanza mediato, per esempio, dall’ipertensione o dalla pre-eclampsia in donne affette da malattie autoimmunitarie specifiche.

La conoscenza di questo dato, spiegano i ricercatori nell’introduzione al lavoro, potrebbe rivelarsi utile in quanto potrebbe venire in aiuto ai clinici nel determinare le pazienti a maggior rischio di outcome avversi in gravidanza e, in teoria, di mitigare tale rischio mediante adozione di strategie mirate di intervento per le singole complicanze gravidiche implicate.

Su questa ipotesi è stato allestito il nuovo studio, che ha caratterizzato gli effetti mediati dalle diverse patologie reumatologiche ad eziologia autoimmunitaria considerate sugli outcome avversi in gravidanza.

A tal scopo, i ricercatori hanno preso in considerazione una coorte retrospettiva, implementata mediante lavoro di linkage dei certificati di nascita con le schede di dimissione ospedaliera presenti in un database di un centro nascite Usa. Il database in questione includeva anche informazioni dettagliate sulle caratteristiche dei neonati e delle loro madri, le diagnosi alla dimissione ospedaliera e le procedure registrate fino ad un anno prima dal parto.

Il risultato di questo lavoro preparatorio ha portato all’inclusione dei dati relativi a 2.963.888 coppie madre-figlio, con nascita registrata tra la 20esima e la 44esima settimana di gestazione, insieme ai dati relativi alle schede di dimissione ospedaliera.

Successivamente, i ricercatori hanno identificato le madri affette da AR, LES, psoriasi o malattia infiammatoria intestinale.

Tra le complicanze gravidiche analizzate nello studio vi erano la pre-eclampsia/ipertensione, il diabete gestazionale e le infezioni in gravidanza; tra gli outcome avversi gravidici, invece, vi erano le nascite pre-termine, il ricorso al parto cesareo, e la nascita di neonati immaturi per l’età gestazionale.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che 3.129 partorienti erano affette da AR, 3.863 da LES, 1.255 da psoriasi e 2.714 da IBD. Tutte le 4 patologie esaminate sono risultate associate con nascite pre-termine e ricorso a parto Cesareo. AR, LES e IBD (ma non la psoriasi) sono risultate associate anche a nascita di immaturi.

Nei pazienti con AR, LES e psoriasi, è emerso come la presenza di pre-eclampsia/ipertensione rendesse conto di un eccesso di rischio di nascite pre-termine quantificato, in percentuale, tra il 20% e il 33%, e di parti cesarei tra il 10% e il 19%.

Il diabete gestazionale e le infezioni, invece, hanno reso conto di un eccesso di outcome avversi in gravidanza in toto pari al 10%.

Da ultimo, le donne con IBD sono state quelle nelle quali, rispetto alle altre 3 condizioni di malattia considerate, le complicanze gravidiche hanno reso conto del minor numero di outcome avversi in gravidanza osservato.

Implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno mostrato come, a fronte dell’osservazione della capacità di alcune complicanze gravidiche di mediare gli outcome, vi sia un’eterogeneità considerevole di risultati in base alla singola complicanza e alla singola patologia reumatologica considerata. Dunque, esistono ancora oggi molti pathway ancora sconosciuti che mediano il rischio di eventi avversi in gravidanza in pazienti reumatologiche affette da alcune malattie ad eziologia autoimmunitaria.

Al contempo, però, i risultati hanno mostrato anche il potenziale elevato di miglioramento di questi outcome mediante interventi mirati a prevenire le complicanze gravidiche.
Nelle donne affette da AR, LES e psoriasi, sarebbe auspicabile che i clinici fossero più consapevoli dei rischi associati alla pre-eclampia in termini di aumento di nascite pre-termine e di ricorso al parto cesareo.

Pertanto, sarebbe auspicabile adottare attività di counseling rivolta alle donne con malattie autoimmuni sin dalle prime fasi della gestazione, allo scopo di ridurre i fattori di rischio associati con la pre-eclampsia.

Nicola Casella

Bibliografia
Bandoli G et al. Mediation of Adverse Pregnancy Outcomes in Autoimmune Conditions by Pregnancy Complications. Arthritis Care Res. 2019;doi:10.1002/acr.24037.
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