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Sclerosi sistemica, come si associano sesso di appartenenza e livelli autoanticorpi sulla microangiopatia?

I risultati di una review pubblicata su Arthritis Care and Research hanno dimostrato che il sesso di appartenenza non sembra influenzare il grado di microangiopatia in presenza di sclerosi sistemica (SSc), mentre non è possibile, alla luce della letteratura esistente, stabilire delle associazioni conclusive tra la presenza di autoanticorpi specifici per la malattia e il grado delle lesioni che interessano i vasi sanguigni di piccolo calibro.

Razionale e disegno dello studio
Le alterazioni a carico del sistema immunitario e la microangiopatia giocano un ruolo importante nella genesi della SSc, e il grado di microangiopatia è utilizzato come strumento diagnostico e prognostico di malattia. Fino ad ora, però, non sono stati ancora identificati i fattori che innescano l’insorgenza di lesioni microvascolari in presenza di SSc.

L’obiettivo della rassegna della letteratura pubblicata , condotta dopo ricerca bibliografica esperta sui principali database bibliografici biomedici (Cochrane, EMBASE, Pubmed) è stato quello di identificare gli studi che avevano valutato, in pazienti con SSc, la microangiopatia della mano e l’espressione di autoanticorpi specifici per SSc (n=11).

In secondo luogo, è stata condotta una ulteriore ricerca bibliografica per identificare gli studi sulla relazione tra sesso di appartenenza e microangiopatia in pazienti con SSc (n=6).
L’intenzione dei ricercatori era anche quella di condurre una metanalisi degli studi individuati nelle 2 ricerche bibliografiche sopra indicate, ma ciò non è stato possibile per ragioni di eterogeneità degli studi e per l’impiego di misure differenti di outcome.

Risultati principali
Dalla distillazione dei risultati dei paper individuati dalla ricerca bibliografica è stata documentata l’esistenza di un’associazione tra la presenza di autoanticorpi e la microangiopatia in 2.364 pazienti (vs. 742 nei quali tale associazione non è stata confermata). In un’analisi che ha preso in considerazione solo gli studi di elevata qualità metodologica, è stata documentata la presenza di questa associazione in 241 pazienti, a fronte di 390 pazienti nei quali ciò non è avvenuto.

Passando, invece, ai 6 studi nei quali è stata esaminata la presenza dell’associazione tra il sesso di appartenenza e la microangiopatia, in 5 di questi (1.614 donne e 204 uomini) non si è avuta confema di tale associazione. Ha fatto eccezione un solo studio che ha confermato la presenza di questa associazione, che si caratterizzava per un maggior impiego di ciclofosfamide da parte dei pazienti di sesso maschile.

Riassumendo
Nel complesso, “…la review ha restituito un quadro contraddittorio sull’associazione tra la presenza di autoanticorpi e la microangiopatia, non consentendo di trarre conclusioni definitive – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.
“Riteniamo – aggiungono  - che l’identificazione dei fattori che, molto probabilmente, influenzano la microangiopatia siano rilevanti ai fini della comprensione della patofisiologia della microangiopatia e anche per la stratificazione del rischio clinico. Infine, in ragione della ridotta disponibilità di dati, soprattutto provenienti da studi di elevata qualità metodologica, auspichiamo la prossima implementazione di studi prognostici di coorte per valutare i fattori che contribuiscono al grado di microangiopatia in presenza di SSc”.

NC

Bibliografia
van Leeuwen NM et al. The contribution of sex and auto-antibodies to microangiopathy assessed by nailfold videocapillaroscopy in systemic sclerosis: a systematic review of the literature [published online January 21, 2020]. Arthritis Care Res (Hoboken). doi:10.1002/acr.24149
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