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Artrite reumatoide e osteoporosi, le lipoproteine HDL predicono la malattia ossea

I livelli di HDL sembrano essere associati con l'infiammazione e la presenza di osteoporosi (OP) nei pazienti affetti da artrite reumatoide. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su Scandinavian Journal of Clinical and Laboratory Investigation.

Razionale e disegno dello studio
La dislipidemia rappresenta un tratto comune nei pazienti affetti da artrite reumatoide, manifestandosi sia nelle prime fasi che in quelle avanzate della malattia, ricordano i ricercatori nell'introduzione allo studio.

In letteratura, inoltre, vi sono studi recenti che hanno suggerito che le HDL potrebbero avere un ruolo predittivo nell'OP, soprattutto nelle donne in post-menopausa.

Il nuovo studio, di disegno retrospettivo, si è proposto di confermare (o meno) il significato clinico dei livelli di HDL in pazienti cinesi affetti da AR.

A tal scopo, sono state reclutati 412 pazienti con AR (il 73,5% di sesso femminile, con o senza osteoporosi concomitante e messi a confronto i livelli sierici di colesterolo totale, trigliceridi, HDL e LDL. Inoltre, i ricercatori hanno incluso nello studio anche 100 volontari sani come gruppo di controllo (n=100; 75% donne).

Risultati principali
Rispetto ai volontari sani, i pazienti con AR mostravano livelli sierici ridotti di colesterolo totale (84,6 vs 79,2 mg/dl; p <0,001) e di  HDL (27 vs 21,6 mg/dl; p<0,001) e livelli sierici più elevati di trigliceridi (27 vs 37,8 mg/dL; p <0,001); al contrario, non vi erano differenze significative tra i 2 gruppi in termini di livelli di LDL.

Analizzando la coorte di pazienti con AR, è risultata più elevata la percentuale di donne con OP rispetto a quelle non affette da malattia ossea (81,4% vs 70%; p =0,015).

Rispetto alle pazienti senza osteoporosi, quelle con OP mostravano livelli sierici più elevati di colesterolo totale (77,4 vs 81 mg/dl; p =0,002)  e di HDL (19,8 vs 23,4 mg/dl; p <0,001).

Dopo aggiustamento dei dati in base al sesso di appartenenza, all'età e al BMI, è emerso che i livelli sierici di colesterolo totale (OR=1,6; IC95%:1,2-2,2; p =0,004) e di HDL (OR=10,2; IC95%=4,5-23; p <0,001) erano associati ad osteoporosi nei pazienti con AR.

A questo punto, i pazienti sono stati divisi in due gruppi in base ai livelli sierici di colesterolo HDL per mettere a confronto le associazioni sopra osservate con i parametri di laboratorio.

Rispetto ai pazienti con livelli di HDL ≥18,9 mg/dl, quelli con livelli di HDL ≤18,72 mg/dl hanno mostrato livelli elevati di CRP (34 vs 46,6 mg/l; p =0,005), di VES (50 vs 61 mm/h; p <0,001), e di punteggio DAS28 (4,5 vs 4,9; p =0,001).

Il tasso di OP è risultato significativamente più basso per valori di HDL ≤18,72 mg/dl rispetto a livelli di HDL ≥18.9 mg/dl  (14,6% vs 44,9%; P <.001); per contro, invece, il tasso di malattie CV è risultato maggiore nel primo caso rispetto al secondo (5,4% vs. 1,3; p=0,033) secondo le attese.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci del loro lavoro, quali il disegno retrospettivo osservazionale (che non consente di determinare la causalità delle associazioni osservate) e il fatto che la casistica considerata di pazienti con AR era stata sottoposta solo a trattamento con DMARDcs, a scapito della generalizzabilità dei risultati a tutti i pazienti con AR.

Ciò detto lo studio conferma che “HDL si associa all'incidenza di OP e allo stato infiammatorio nei pazienti con AR e che, pertanto, tale parametro potrebbe essere utilizzato come predittore di OP e buon indicatore del controllo di malattia nei pazienti con AR”.

Infine, quanto alla correlazione inversa tra livelli di HDL e OP, i ricercatori, pur ricordando i limiti derivanti dalla natura osservazionale dello studio, hanno sottolineato come tale associazione si sia mantenuta anche dopo aggiustamento dei dati in base a sesso ed età. Questo ridimensionerebbe il ruolo della caduta estrogenica menopausale in quanto osservato e suffragherebbe, invece, osservazioni secondo le quali il legame ipotizzato sarebbe di natura genetica e si esplicherebbe mediante un'interazione diretta di HDL con gli osteoblasti e gli osteoclasti, da approfondire in studi ulteriori.

NC

 
Bibliografia
Zeng T et al.  High density lipoprotein in rheumatoid arthritis: emerging role in predicting inflammation level and osteoporosis occurrence [published online April 11, 2020]. Scand J Clin Lab Invest. Doi:10.1080/00365513.2020.1747109
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