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Bari, cartella clinica condivisa tra reumatologo, gastroenterologo e dermatologo

Migliorare la qualità di vita delle persone affette da spondiloartriti. E' questo l'obiettivo del Policlinico di Bari in cui sta per partirte una cartella clinica condivisa dai tre specialisti coinvolti (Reumatologo, Gastroenterologo e Dermatologo) pe rla cvursa di questa patologia derivante da un malfunzionamento del sistema immunitario.

Come? Attraverso l’attivazione di un sistema di gestione informatizzato multicanale e un PDTA condiviso tra gli specialisti di riferimento che potranno così seguire passo passo il percorso di cura del paziente.

 Il progetto, sviluppato da APMAR, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, con il contributo non condizionato di Abbvie, sta per partire.

“I pazienti che soffrono da malattie infiammatorie croniche sistemiche sovente manifestano sintomi di più organi e sistemi: necessitano dunque di una visione integrata e trasversale della propria condizione di salute, oltre che di diagnosi e cure personalizzate e innovative – spiega Antonella Celano, presidente APMAR -. Attraverso l’utilizzo di un sistema informatizzato digitale sarà semplificata la gestione del processo di diagnosi e di controllo, l’agenda degli appuntamenti verrà poi ottimizzata in funzionale delle tempistiche dei professionisti e delle esigenze del paziente”.

 Ottenute le delibere per dare il via al progetto, l’anno prossimo si assisterà alla fase operativa. Nel corso del 2018 assisteremo all’adozione del nuovo protocollo, all’introduzione del software e alla formazione del personale.

Il reumatologo e il gastroenterologo lavorano e visitano in sinergia pazienti che presentano patologie infiammatorie intestinali con sovrapposizioni di sintomi reumatologici e viceversa, mentre il dermatologo, spesso, individua questo tipo di patologie perché la pelle è spia di numerose malattie sistemiche.  

“Si tratta di un percorso iniziato attraverso la delibera riguardante l’attuazione del laboratorio "CROSS” che coinvolge i pazienti affetti da spondiloartriti nei quali si possa ipotizzare la presenza di manifestazioni cliniche di competenza di altre branche specialistiche, in particolare si fa riferimento a pazienti con spondiloartrite, psoriasi cutanea e malattia infiammatoria cronica intestinale – aggiunge Giovanni Lapadula, Professore Ordinario di Reumatologia, direttore del Dipartimento della Facoltà di Medicina dell'Università di Bari - .

Naturalmente per poter fare una presa in carico globale evitando ai pazienti la prenotazione di tre visite specialistiche consecutive, si deve organizzare un ambulatorio condiviso (non necessariamente simultaneo, almeno in una prima fase), all'interno del quale condividere anche le valutazioni cliniche. In un'epoca che già da molto tempo dovrebbe essere "paper free" è indispensabile dotarsi di uno strumento informatico comune al quale gli specialisti interessati possano accedere, acquisendo pareri e trattamenti impostati dagli altri colleghi. Il sistema informatico deve poter consentire una prenotazione unica per il "service" proposto e deve consentire anche lo scambio della documentazione clinico-strumentale necessaria per la gestione complessiva del paziente. Il protocollo guida è il PDTA appositamente preparato e deliberato dalla Azienda Policlinico, mentre la fase di screening iniziale è affidata ad un'agile check-list che ha la funzione di decongestionare le liste di attesa”.


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