Associazioni di pazienti

Coronavirus: APMARR offre sostegno psicologico gratuito

 Costretti a casa, a causa della pandemia. Le misure restrittive prese dal Governo per limitare i contagi dureranno fino al 3 maggio. Ma prima di sperimentare quella che sarà la nuova normalità dopo il Covid19, servirà ancora un po’. Forse, più di un po’. Di certo c’è che questa situazione di costrizione, che dura da più di un mese, sta generando due scenari: da una parte c’è chi trova “sollievo” nell’isolamento forzato e dall’altra chi, invece, inizia ad accusare il colpo manifestando anche ansie, paure, depressione in alcuni casi. Entrambe le situazioni possono essere un problema. Per chi desiderasse approfondire le ragioni di questi stati d’animo, APMARR, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, ha reso uno dei suoi progetti di supporto psicologico nati a inizio anno, la piattaforma PsyDit, un servizio gratuito accessibile a tutti. Anche a chi non è iscritto all’Associazione. Per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria che stiamo attraversando, si potrà avere consulenza e supporto da sei esperti psicologi-psicoterapeuti, due dei quali specializzati in psicologia delle emergenze.

«La pandemia non finirà con la fine del lockdown. Gli effetti di questa emergenza, anche psicologici, a mio avviso ce li trascineremo per lungo tempo. Fino all’arrivo di un vaccino dubito che le persone immunodepresse o con patologie croniche o considerate più fragili si sentiranno libere di muoversi come facevano prima del Covid. Lo stile di vita è cambiato. Per tutti», premette Antonella Celano, presidente APMARR. «Per questa ragione, questo servizio rimarrà aperto a chiunque voglia trovare una soluzione a un problema che sta attraversando. Anche se non è iscritto alla nostra Associazione, senza sostenere alcun costo».

La piattaforma PsyDit è un “ambiente sicuro”: la privacy di chi vi accede viene garantita da una tecnologia pensata ad hoc. Vi si arriva dal sito dell’APMARR, www.apmarr.it. Dall’home page, una volta giunti sulla piattaforma, si prenota un incontro nell’ambiente virtuale con un terapeuta che si può scegliere sfogliando i curricula in calce alla pagina. Gli orari vengono concordati direttamente tra la persona e l’esperto per poi incontrarsi nell’ambiente virtuale e sostenere il primo colloquio.

 
«Questo periodo di stress può essere motivo di riattivazione della malattia reumatica: è un’altra delle paure con cui fa i conti chi convive da tempo con una delle ‘nostre’ patologie», continua Antonella Celano. Ma non è l’unica: «I pazienti temono di non trovare i farmaci. Non sanno cosa sarà delle terapie future: i pronto soccorso sono praticamente vuoti, i reumatologi sono disponibili a parlarci, ascoltarci, a scriverci, anche con mezzi come whatsapp, ma non sappiamo quando riapriranno gli ambulatori. Le nostre malattie, al momento, è come se fossero in standby. Eravamo abituati a essere visitati, a vedere i medici con una certa regolarità, mentre ora, per la situazione contingente, non è così. Ed è un disagio».

Chiedere un aiuto psicologico, nonostante negli anni si siano abbassati le diffidenze verso questo tipo di aiuto, è per alcuni ancora un tabù. Così come lo è parlare di affettività, di sesso, di morte. «Noi di APMARR pensiamo che la figura dello psicologo debba essere presente anche quando viene consegnata al paziente una diagnosi. In quel momento è come se ci fosse una rottura con il passato e si ha bisogno anche di sostegno psicologico. APMARR ha sempre creduto in questo tipo di sostegno. Noi lo promuoviamo da quando eravamo ancora una Associazione regionale, abbiamo iniziato ben più di 10 anni fa, con mezzi tradizionali e/o con tecnologie più rudimentali rispetto a quella attuale. È bene sapere che lo psicoterapeuta non risolve i problemi di chi sente di averno uno o più di uno e ne è attanagliato, ma aiuterà a fare emergere in superficie quanto ci può fare sentire soffocati, costretti, limitati, aiutandoci a guardarci dentro da un altro punto di vista» osserva Celano. «Se un problema lo si tiene dentro, difficilmente lo si risolverà. Diventerà un peso. In momenti come questo, si ha bisogno anche di una sola parola, ma piuttosto che offrirla solo noi dell’Associazione, invitiamo le persone a rivolgersi a chi è qualificato più di noi a farlo. Molti, purtroppo, ancora si vergognano nel chiedere questo tipo di aiuto, ma abbiamo bisogno anche di prenderci cura dell’anima e non solo del corpo».   

Per saperne di più, oltre a visitare il sito dell’Associazione, si può contattare il numero verde APMARR: 800 984712
Torna all'archivio