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Facciamo un bilancio dell'anno che si chiude...con qualche buon proposito

Carissimi Reumatologi e lettori tutti,
l’anno che si avvia a conclusione è stato denso di avvenimenti importanti per il rinnovato Collegio Reumatologi Italiani (CReI) e per la Reumatologia tutta in particolare.

Lo scorso febbraio l’assemblea straordinaria ha deciso all’unanimità di trasformare la nostra associazione del CReI in Società Scientifica, ai sensi del DMS del 2/8/17, con una ristrutturazione dello Statuto e l’attivazione di un Comitato Scientifico.

A conclusione dell’iter giuridico il CReI ha ricevuto nello scorso mese di ottobre una ufficiale comunicazione di appartenenza all’Elenco delle Società Scientifiche delle professioni sanitarie del Ministero della Salute. La finalità di tale trasformazione è quella di portare la ricerca di reumatologia clinica all’interno degli ospedali e dei territori sanitari italiani. Il Comitato Scientifico sarà coordinato dal Consigliere CReI eletto, Prof. Piercarlo Sarzi Puttini.

L’avvenimento più importante dentro casa CReI, però, è stato il rinnovo delle cariche sociali durante il XXI Congresso nazionale di Roma e le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo che ha scelto quale presidente il dott. Angelo De Cata, responsabile della struttura di Reumatologia dell’IRCCS “Sollievo della Sofferenza” di S.Giovanni Rotondo (FG), reumatologo di chiara fama e di notevole caratura scientifica. Il CD è stato quasi completamente rinnovato con la conferma di soli tre consiglieri sui quindici uscenti, dimostrando che le libere elezioni sono il meccanismo democratico e vitale per eccellenza, col quale il cambiamento propone uomini e donne di nuovo entusiasmo.

Un grazie di cuore va ai componenti il precedente CD che ha saputo governare con equilibrio e coraggio dapprima il “salvataggio” del CReI e poi il passaggio verso la modifica societaria che gli permetterà di sopravvivere per tanti altri anni ancora e crescere verso nuovi orizzonti.

Il nuovo Consiglio Direttivo ha saputo subito creare una nuova rivista scientifica di proprietà del CreI che sarà l’anima del nuovo modo di lavorare dei reumatologi ospedalieri e territoriali italiani, “Beyond Rheumatology” organo ufficiale della nostra società, edito in lingua inglese da Page Press, insieme ad altre società di reumatologi e branche affini, quale ASON, GUIDA, etc.

Anche la rivista web del CReI “Quotidiano Reumatologia”, dalle cui pagine vi scrivo, con il rinnovo delle cariche redazionali sta attraversando un momento di creatività, e si propone di diventare un riferimento quotidiano per tanti lettori: medici, pazienti, aziende, amministratori, utenti comuni.

In casa SIR si è proceduto al rinnovo delle cariche sociali che vedono oggi presidente un reumatologo ospedaliero di grande saggezza e preparazione, il Prof. Luigi Sinigaglia del “G.Pini” Pini di Milano. Luigi è persona di enorme disponibilità e preparazione che lo hanno portano ad essere tra i reumatologi europei più stimati.

I rapporti tra le due associazioni scientifiche della reumatologia italiana (CReI e SIR) possono essere sinergici, implementando le rispettive azioni, condividendo criteri e linee guida scientifici, attività sociali e di intervento amministrativo per l’unico bene comune, la difesa e lo sviluppo della branca reumatologica. Già sono in programma per gennaio incontri tra i due uffici di presidenza (CReI e SIR) che anche se non porteranno per il momento ad avere una sola voce federativa, ci auguriamo siano foriere d’iniziative comuni, da tempo sospese dopo un vano tentativo – operato nel 2017 - di federare tutte le associazioni dei medici e dei pazienti nel settore della Reumatologia. La modernità è anche apertura all’altro e perciò ci auguriamo si giunga ad una armonica voce utile per lo sviluppo del settore.

Sempre più la Reumatologia sta assurgendo a moderna branca in notevole evoluzione con sempre più armi terapeutiche a disposizione per i propri pazienti, e anche per il 2019 sono in pipeline nuovi farmaci.

L’anno che ormai volge al termine, però, si ricorderà per la lunga querelle tra le posizioni di difesa o meno dei farmaci originator rispetto ai biosimilari. Certo il tema è delicato, complesso e scottante, ma forse prescinde dalle posizioni tecniche attive dei medici e dei pazienti. L’unica cosa certa è che il diritto alla cura e la prescrizione del farmaco più efficace e tollerato da parte del paziente è il solo vero principio inalienabile. La crescita dei costi è comunque difficilmente sostenibile se non tentiamo di applicare norme di economia e risparmio a parità di risultato, dimenticando che politiche non accorte e non indirizzate al risparmio potrebbero portarci a consumare risorse che dovremmo riservare anche alle generazioni future.

Con enorme fiducia però guardiamo a un futuro nel quali i giovani manifestano enormi capacità e conoscenze e i più anziani un equilibrio e una saggezza ammirevole.

A tutti l’augurio di buone feste e di un bellissimo 2019.

Stefano Stisi
Direttore Editoriale “Quotidiano Reumatologia”


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