Terapia

Gaslini, ai vertici della reumatologia pediatrica europea

Un bel riconoscimento alla ricerca italiana in ambito reumatologico e a quella pediatrica in particolare. Un grosso motivo di soddisfazione per i medici e i ricercatori della Pediatria II del Gaslini, diretta dal prof. Alberto Martini, che alcune settimane fa hanno ricevuto l'ambito riconoscimento di "Centro di Eccellenza in Reumatologia" assegnato dall'EULAR ai centri europei più qualificati.

Il centro del Gaslini non è solo l'unico centro italiano che fa parte di questi club esclusivo ma è anche l'unico centro di eccellenza in Europa per quanto riguarda la reumatologia pediatrica. Per i medici genovesi è quindi un doppio riconoscimento.

La designazione di Centro di eccellenza si ottiene attraverso una selezione molto rigorosa sulla base della produzione scientifica finalizzata al miglioramento delle cure. Dal 2005, quando è stato istituito questo riconoscimento, l'EULAR ha identificato in Europa 18 centri di eccellenza, così distribuiti: 5 in Olanda (Leiden, Maastricht, Utrecht, Amsterdam, Nijmegen); 3 in Inghilterra (Leeds, Londra, Manchester); 2 in Svezia (Stoccolma, Lund) e in Germania (Berlino, Erlangen); 1 in Francia (Parigi), Austria (Vienna), Svizzera (Zurigo), Belgio (Ghent), Norvegia (Oslo)  e 1 in Italia (Genova, Pediatria II, Istituto G Gaslini).

Abbiamo rivolto al Prof. Martini alcune domande per conoscere meglio il centro e l'attività clinica e di ricerca che vi viene svolta.
«Oltre il 90% dei pazienti con malattie reumatiche ricoverati presso il nostro istituto proviene da fuori regione - spiega il professor Alberto Martini - e una parte importante del nostro lavoro è quella di studiare i nuovi farmaci per cercare cure più efficaci. Fino a non molti anni fa la maggior parte dei farmaci non veniva studiata nei bambini, soprattutto per ragioni economiche. Le aziende infatti avevano scarso incentivo a studiare farmaci su popolazioni molto rare. Eravamo così costretti a usare questi farmaci off -label. Dal 1999, per quanto concerne l'FDA, e più recentemente, dal 2007, per l'EMEA la situazione è totalmente cambiata con l'introduzione della Regola Pediatrica ("pediatric rule").
Si tratta di una nuova normativa che richiede alle aziende che vogliano registrare, nuovi  farmaci, di studiarli anche in popolazioni pediatriche se la malattia per cui viene richiesta  la registrazione nell'adulto esiste  anche nel bambini. A fronte di questa richiesta l'industria riceve benefici il più importante dei quali è un prolungamento del brevetto). La nuova legislazione ha consentito alla ricerca farmacologia pediatrica di fare dei grossi passi in avanti  in particolare in ambito reumatologico».


Lo scorso anno il gruppo del prof. Martini ha pubblicato sulle due riviste più prestigiose nel mondo medico: il New England Journal of Medicine (articolo sull'uso pediatrico di adalimumab) e The Lancet (articolo sull'uso pediatrico di abatacept). Attualmente sono corso studi con anticorpi monoclonali diretti con l'interleukina-1 e 6.

Il centro del Prof. Martini è, a livello mondiale, uno dei più importanti anche per lo studio delle malattie autoinfiammatorie , rare patologie tra cui quelle più note sono la febbre familiare mediterranea e la sindrome di TRAPS.

«Presso la Pediatria II del Gaslini - ha proseguito il prof. Martini- ha sede PRINTO (Pediatric Rheumatology International Trial Organization) la più grande rete mondiale dedicata allo studio di nuove terapie per le malattie reumatiche del bambino, fondata 12 anni fa.  La rete PRINTO comprende circa 350 centri distribuiti in 50 differenti paesi e collabora attivamente con un'analoga rete che riunisce i centri del nord America. E' attraverso PRINTO che vengono eseguiti gli studi che portano alla registrazione di tutti i nuovi farmaci per le malattie reumatiche del bambino sia per la velocità con cui possono essere arruolate casistiche consistenti, anche per patologie relativamente poco frequenti, sia per l'omogeneità degli strumenti necessari per valutare in maniera attendibile gli effetti dei farmaci nelle malattie reumatiche del bambino».

Per quanto concerne l'assistenza ai bambini ricoverati, innanzitutto alle mamme è permesso di rimanere con i loro figli quando ricoverati in reparto, per poter dare loro il necessario conforto. Al lavoro dei medici e del personale sanitario, si aggiunge l'attività dell'Associazione per le Malattie Reumatiche Infantili (AMRI, http://www.amri.it)/ che si occupa di fornire assistenza psicologica e psicoterapeutica, e in certi caso anche l'alloggio, ai genitori dei bambini affetti da malattie reumatiche.
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