Terapia

Golimumab, conferme a 2 anni (AP e SA) ed efficacia nell'AR trattata con anti-TNF

In occasione dell'EULAR, sono stati presentati i dati dei prolungamenti (in aperto non controllato) di GO-REVEAL e GO-RAISE, due studi di fase III randomizzati e controllati con placebo che mostrano che l'iniezione sottocute ogni quattro settimane di golimumab 50 o 100 mg determina miglioramenti duraturi dei segni e sintomi nei pazienti con artrite psoriasica (PsA) e spondilite anchilosante (SA). Nello studio Golimumab - A Randomized EValuation of Safety and Efficacy in Subjects with Psoriatic Arthritis Using a Human Anti-TNF MonocLonal Antibody (GO-REVEAL), i pazienti con PsA attiva sono stati randomizzati a placebo (n=113) e golimumab 50 mg (n=146) o 100 mg (n=146).
Tra i 405 pazienti inizialmente arruolati nello studio di fase III, un'analisi osservazionale di 276 pazienti rimasti nello studio e valutati a due anni ha dimostrato che i soggetti randomizzati inizialmente a golimumab 50 o 100 mg e che non avevano variato la dose avevano ottenuto la risposta, raggiungendo l'ACR 20, rispettivamente, in 64 su 70 e 95 su 130 pazienti.

Hanno raggiunto l'ACR 20 anche 43 dei 76 pazienti trattati inizialmente con golimumab 50 mg e passati subito a golimumab 100 mg. Un miglioramento minimo del 50% dei segni e sintomi (ACR50) è stato rispettivamente osservato in 47 su 70 e 70 su 130 pazienti, mentre si è visto un miglioramento del 70% (ACR 70), rispettivamente, in 31 su 70 e 48 su 130 pazienti, nei gruppi golimumab 50 e 100 mg.

I pazienti trattati con golimumab hanno ottenuto anche miglioramenti duraturi delle manifestazioni cutanee della PsA per due anni. Sono stati valutati in termini di risposte al PASI i pazienti (n=296) con un interessamento cutaneo psoriasico basale superiore al 3% Body Surface Area (BSA). 200 dei 296 pazienti con almeno il 3 per cento della BSA interessata da sintomi cutanei della PsA sono stati valutati a due anni. Una risposta PASI 75 è stata osservata anche in 33 su 48 pazienti trattati con golimumab 50 mg che non avevano cambiato dose e in 73 su 96 pazienti trattati con golimumab 100 mg. Hanno raggiunto il PASI 75 anche 35 dei 56 pazienti trattati inizialmente con golimumab 50 mg e passati subito a golimumab 100 mg.

Nel prolungamento (in aperto e non controllato) dello studio Golimumab - A Randomized Study in Ankylosing Spondylitis Subjects of a Novel Anti-TNF mAB Injection (SC) Given Every Four Weeks (GO-RAISE), i pazienti trattati ogni quattro settimane con golimumab sottocute hanno ottenuto miglioramenti duraturi dei segni e sintomi di SA.
Sono stati valutati a due anni 286 dei 356 pazienti originariamente randomizzati. In ciascun braccio dello studio sono stati mantenuti per due anni i miglioramenti dei criteri ASsessment in Ankylosing Spondylitis (ASAS 20):
  • golimumab 50 mg dopo passaggio da placebo alla settimana 16 (24 su 31 pazienti)
  • golimumab 50 mg dopo passaggio da placebo alla settimana 24 (28 su 31 pazienti)
  • golimumab solo 50 mg (77 su 90 pazienti)
  • golimumab da 50 a 100 mg (7 su 16 pazienti)
  • golimumab 100 mg in associazione (91 su 118 pazienti)
Gli autori hanno riferito che anche i pazienti dello studio trattati con golimumab hanno ottenuto per due anni benefici duraturi nella mobilità vertebrale e dell'anca valutata con il BASMI. Sono stati mantenuti per due anni anche i miglioramenti ai punteggi dei questionari Mental Component Summary (MCS) e Physical Component Summary (PCS) Short Form (SF)-36.
Un altro studio, sempre presentato all'EULAR, ha dimostrato che una maggiore quota di pazienti con AR attiva di grado moderato-severo, trattati in precedenza con farmaci anti TNF-, e che avevano ricevuto ogni quattro settimane iniezioni sottocute di golimumab, ha ottenuto miglioramenti significativi dei segni e sintomi alla settimana 24 in confronto al placebo. I pazienti trattati al basale con metotrexate (MTX), sulfasalazina (SSZ) e/o idrossiclorochina (HCQ) hanno continuato a ricevere gli stessi farmaci in dosi stabili.

I dati dello studio GOlimumab After Former anti-TNF Therapy Evaluated in RA (GO-AFTER) hanno dimostrato che i pazienti trattati in precedenza con adalimumab, etanercept o infliximab hanno risposto a (e hanno tollerato) golimumab indipendentemente dal tipo della precedente terapia anti-TNF, dal numero delle precedenti terapie e dalle ragioni della loro interruzione. Secondo lo studio, il 39 per cento dei pazienti trattati con golimumab, e che avevano interrotto una precedente terapia anti TNF- per mancanza di efficacia, ha ottenuto un miglioramento non inferiore al 20 per cento dei sintomi artritici (ACR 20) alla settimana 14, contro il 18 per cento dei pazienti che avevano ricevuto placebo (p<0,001). Ha raggiunto l'ACR 20 anche il 34 per cento dei pazienti che avevano ricevuto golimumab e che avevano interrotto una precedente terapia anti TNF- per qualsiasi altra ragione, contro il 20 per cento dei pazienti che avevano ricevuto placebo (p=0,027).

Indipendentemente dallo specifico farmaco anti TNF- usato in precedenza (adalimumab, etanercept o infliximab), i dati sono coerenti e hanno dimostrato l'efficacia di golimumab nel migliorare segni e sintomi della AR. L'80 per cento di questo sottogruppo di pazienti aveva ricevuto una precedente terapia anti TNF- per almeno 12 settimane, e il 49 per cento per almeno 48 settimane. Alla settimana 14, il 32% dei pazienti già trattati con adalimumab, il 41% di quelli già trattati con etanercept e il 41% di quelli già trattati con infliximab ha raggiunto l'ACR 20. Alla settimana 24 ha raggiunto l'ACR 20, rispettivamente, il 34, il 44 e il 48% dei pazienti.
I pazienti hanno ottenuto anche un miglioramento significativo nell'attività della malattia a sei mesi, valutato mediante DAS28.
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