Associazioni di pazienti

Malati reumatici Anmar e specialisti chiedono continuità terapeutica nell'uso dei farmaci

“I pazienti reumatici, che da anni utilizzano la ciclosporina e che vorranno continuare l’utilizzo del farmaco brand, saranno costretti a pagare di tasca propria un altissimo ticket (massimo € 67,00 a confezione) o a esporsi agli effetti collaterali di un sovradosaggio farmacologico, come evidenziato dalla stessa AIFA.

Tutto ciò senza che la stessa Agenzia abbia tenuto in serio conto che la sostituzione del farmaco brand con l’equivalente comporterà oneri maggiori per le più frequenti visite di controllo e per il dosaggio della ciclosporinemia con conseguente possibile riduzione della compliance e della aderenza terapeutica da parte del paziente”. E poi l’affondo vero e proprio: “La Determina n. 5/2016 ha, di fatto, posto una discriminante tra categorie di pazienti”. 

Sono alcuni passaggi della lettera aperta che l’Associazione Nazionale Malati Reumatici ANMAR Onlus ha inviato con il Collegio dei reumatologi ospedalieri (Crel) e dei Professori ordinari di reumatologia (UNIREUMA) e con la Società Italiana di Reumatologia (SIR) al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla Direzione generale della programmazione sanitaria e a quella dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, e inoltre al Presidente dell’Agenzia del farmaco (AIFA), Mario Melazzini, al Direttore generale, Luca Pani e al Consiglio di Amministrazione AIFA.

La richiesta delle Associazione pazienti ANAMR e gli specialisti reumatologi è che venga concessa la continuità terapeutica con il farmaco brand ai malati reumatici, adottando con chiarezza tutti i provvedimenti necessari affinché non si creino discriminazioni, tra regione e regione, per i cittadini portatori di patologie croniche o peggio ancora che per condizioni sociali ed economiche, non possano accedere al pagamento della differenza di prezzo imposta.

«L’auspicio è che il Ministero e la stessa AIFA non creino discriminazioni sociali ed economiche tra cittadini portatori di patologie croniche –afferma Silvia Tonolo, vice presidente di ANMAR- Come associazione nazionale dei malati ci facciamo portavoce presso il Ministero della Salute, della necessità di rivedere la Determina AIFA del 12/01/2016 con la quale l’Agenzia impone la continuità terapeutica, relativamente alla Ciclosporina, per i soli pazienti trapiantati. I pazienti reumatici già in terapia con il farmaco brand, sono rimasti esclusi dal beneficio.

Ad essi, salvo integrazione economica, è stato riservato unicamente l’utilizzo del farmaco generico, il quale, nello specifico, sottoporrà il paziente agli eventuali effetti collaterali indicati dalla stessa Agenzia, con notevole stress psico-fisico. E’ di tutta evidenza –conclude Tonolo- che la gestione della sostituzione comporterà un monitoraggio più frequente, così come specificato dalla stessa Agenzia, con un costo per il SSN di gran lunga superiore al mantenimento in terapia con il farmaco brand».


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