Malattie reumatiche

Tocilizumab efficace rapidamente nell'AR

Il trattamento con tocilizumab, con o senza metotrexate, ha portato a una soppressione significativa e molto rapida dell'attività della malattia e dei danni provocati dall'artrite reumatoide (AR) in uno studio randomizzato e in doppio cieco, presentato da Philip G. Conaghan, dell'Università di Leeds, durante i lavori dell'meeting annuale della British Society for Rheumatology (BSR), a Glasgow.

In un'ampia coorte di pazienti nei quali l'attività della malattia era almeno moderata, il rischio relativo di remissione a 6 mesi è risultato pari al 40,4% tra i pazienti trattati con la combinazione di tocilizumab più metotrexate e 34,8% per quelli trattati con il solo l'anticorpo monoclonale (P = 0,19). Ciò suggerisce che il biologico possa essere somministrato in monoterapia in quei pazienti che non vogliono o non possono assumere il DMARD convenzionale.

Inoltre, un sottostudio di risonanza magnetica ha mostrato che, dopo soli 3 mesi, i cambiamenti che precedono l'erosione rilevabili alla risonanza magnetica possono essere reversibili; infatti, nel gruppo trattato con la combinazione dei due farmaci si è osservata una riduzione rispetto al basale del punteggio della sinovite di 0,9 punti (IC al 95% 1,6-0,2; P ≤ 0,01), mentre nel gruppo trattato in monoterapia la riduzione è stata di 1,9 punti (IC al 95% 2,8-1; P ≤ 0,0001).

Inoltre, la riduzione di queste prime variazioni infiammatorie è stata visibile alla risonanza magnetica già dopo 2 sole settimane di trattamento, il che è importante perché dimostra che c'è stato un reale effetto tissutale della terapia a livello della sinovia, come per gli anti-TNF, e che tocilizumab non agisce solo sui livelli di proteina C-reattiva.

Lo studio presentato a Glasgow ha coinvolto 556 pazienti (per la maggior parte donne, con un'età media di 53 anni) che al basale avevano un punteggio medio di attività della malattia pari a 6,33. I partecipanti erano malati in media da 8,2 anni e avevano una media di 14 articolazioni tumefatte e 25 articolazioni dolenti. Inoltre dovevano avere almeno un erosione radiografica, indice di progressione della malattia. Secondo Conaghan, le caratteristiche del campione studiato sono sovrapponibili a quelle dei pazienti che i reumatologi trattano con i biologici nella pratica quotidiana, al di fuori degli studi clinici.

Le risposte ACR20, ACR50 e ACR70 sono risultate simili nei pazienti trattati con la combinazione di tocilizumab e metotrexate e in quelli trattati con il solo biologico, senza differenze statisticamente significative nei due gruppi; in particolare la risposta ACR20 è stata rispettivamente del 72% contro il 71%, l'ACR50 del 45% contro il 41% e l'ACR70 del 25% contro il 26%.

Anche la qualità della vita, misurata mediante l'Health Assessment Questionnaire, è migliorata in misura simile nei due gruppi (-0,56 contro -0,55; P = 0,93).

Il tasso di eventi avversi gravi è risultato pari a 21 per 100 paziente-anni nel gruppo trattato con la combinazione e 18 per 100 paziente-anni nel gruppo trattato in monoterapia. Come previsto, gli aumenti degli enzimi epatici sono stati più frequenti tra i pazienti trattati anche con metotrexate (16% contro 6% nel gruppo trattato in ionoterapia con il biologico).

Nel sottostudio di risonanza magnetica, fatto su 63 pazienti, la variazione media rispetto al basale del punteggio dell'osteite alla settimana 12 è stata pari a -3,6 (IC al 95% da -6,5 a -0,7; P ≤ 0,001) nel gruppo trattato con la combinazione e -5,1 (IC al 95% - 8,6 a -1,6; P ≤ 0,01) nel gruppo trattato con il solo tocilizumab. Solo un paziente, del gruppo trattato con i due farmaci, aveva sviluppato una nuova erosione dopo 12 settimane.

In passato, ha sottolineato l'autore, il danno articolare veniva valutato radio graficamente; oggi, tuttavia, la risonanza magnetica permette di individuare e valutare l'infiammazione e l'attività della malattia prima che si siano verificati danni e si abbia progressione.

Inoltre, ha sottolineato l'autore, c'è la necessità di marker di risposta rapida alla terapia che fungano da surrogati per gli outcome successivi e la risonanza magnetica si presta a questo scopo.

M. Dougados, et al. Double-blind study of tocilizumab plus methotrexate versus tocilizumab plus placebo in patients with active rheumatoid arthritis despite prior methotrexate: progression of structural damage, quality of life, and physical function at 24 weeks. BSR 2012; abstract 016.

P. Conaghan, et al. Tocilizumab as monotherapy or in combination with methotrexate associated with early reductions in tissue inflammation: 12 week results from a magnetic resonance imaging substudy of a randomized controlled trial. BSR 2012; abstract 012.

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