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Lupus e malattia parodontale, quale legame?

L’esposizione a specifici batteri patogenetici parodontali influenzerebbe l’attività di malattia in pazienti affetti da lupus, stando ai risultati di uno studio pubblicato su Clinical Experimental Rheumatology. Tali risultati suffragano il razionale della valutazione e del miglioramento della salute parodontale nei pazienti affetti da lupus, in aggiunta alle terapie specifiche per il contrasto della malattia lupica.

Razionale e disegno dello studio
Le infezioni batteriche rappresentano sono frequentemente riscontrabili nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico, ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro.

E’ recente, invece, l’ipotesi secondo la quale alcuni batteri specifici della placca orale potrebbero fungere da importanti fattori modificabili dell’attività di malattia lupica.
 
Le superfici mucosali della bocca e le gengive, infatti, sono ampiamente colonizzate da una varietà di batteri che sono in grado di entrare nell’organismo attraverso l’epitelio gengivale per stimolare il sistema immunitario, una condizione che, stando ai ricercatori, potrebbe promuovere una maggiore attività di malattia nei soggetti seriamente immunocompromessi.

Per verificare la correttezza di questa ipotesi è stato implementato questo studio, che si è proposto di verificare se l’esposizione ai batteri parodontali fosse in grado di influenzare i parametri di malattia in pazienti con LES.

A tal scopo, sono stati utilizzati gli anticorpi circolanti diretti contro alcune specie batterische parodontali come marker surrogato per determinare il peso delle infezioni batteriche in corso, o come indicatori di passata esposizione a questi batteri.

Sono stati utilizzati campioni sierici di alcuni pazienti con LES afferenti alla Oklahoma Lupus Cohort per misurare i titoli anticorpali contro alcuni agenti patogeni parodontali (Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Porphyromonas gingivalis, and Treponema denticola) e alcuni agenti commensali (Capnocytophaga ochracea, and Streptococcus gordonii) mediante test ELISA.
Successivamente, sono state definite le correlazioni esistenti tra gli anticorpi anti-batterici ed alcuni parametri clinici di LES, quali la presenza di autoanticorpi (anti-dsDNA, anti-SmRNP, anti-SSA/Ro and anti-SSB/La) e di proteine del complemento, nonché relativi all’attività di malattia (punteggi SLEDAI e BILAG).

Risultati principali
I pazienti con LES hanno mostrato variazioni quantitative degli anticorpi diretti contro i diversi batteri orali sopra indicati. In estrema sintesi, dall’analisi è emerso che titoli elevati anticorpali contro Aggregatibacter actinomycetemcomitans erano più strettamente associati con livelli moderatamente severi o severi di attività di malattia lupica. Un pattern abbastanza simile è stato osservato anche con gli anticorpi diretti contro Porphyromonas gingivalis, anche se questa associazione non è risultata statisticamente significativa.

Allo stesso tempo, i campioni sierici non hanno documentato la presenza di titoli elevati anticorpali diretti contro le altre specie batteriche parodontali associate con il LES, come Treponema denticola.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori non hanno sottaciuto alcuni limiti metodologici intrinseci del lavoro, quali la natura osservazionale, che non ha consentito di stabilire una relazione causa-effetto tra l’esposizione ai batteri parodontali e il LES. Inoltre, le dimensioni ridotte del campione di pazienti, l’impiego variegato di farmaci utilizzato e la mancanza di informazioni su quelli effettivamente assunti, rendono impossibile un aggiustamento appropriato dei dati.

Non si può escludere, peraltro, che l’impiego di immunomodulatori possa avere influenzato i batteri parodontali, condizionando i risultati: di qui la necessità di condurre studi ad hoc che analizzino la relazione indagata in base anche agli specifici trattamenti farmacologici utilizzati per il LES.

Nonostante questi limiti, lo studio suggerisce l’esistenza di un’associazione tra ceppi specifici di batteri patogeni parodontali e l’attività di malattia in pazienti con LES, suffragando la nozione secondo la quale le infezioni batteriche, a livello della mucosa sub-gengivale, sarebbero in grado di modulare il LES.

Nello specifico, è stato dimostrato che A. actinomycetecomitans, specie batterica nota per indurre la citrullinazione delle proteine dell’ospite, portando ad apoptosi cellulare, rappresenta la principale specie batterica parodontale coinvolta nel lupus, avendo la capacità di guidare l’innalzamento della risposte autoimmunitarie sistemiche.

La prevenzione della malattia parodontale e la gestione della salute orale, pertanto, si configurano come degli strumenti di facile gestione per la riduzione della morbilità in presenza di stati di malattia lupica sistemica debilitanti.

“Tali risultati – concludono i ricercatori – suffragano e auspicano la conduzione prossima di studi clinici sistematici sulla malattia parodontale nel LES e forniscono il razionale per una gestione aggressiva della salute parodontale in questi pazienti”.

Nicola Casella

Bibliografia
Bagavant H, Dunkleberger ML, Wolska N, et al.  Antibodies to periodontogenic bacteria are associated with higher disease activity in lupus patients. Clin Exp Rheumatol 2019 Jan-Feb;37(1):106-111.
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