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Spondiloartropatia assiale, come misurare al meglio la densità minerale ossea?

L'esame DEXA laterale non è influenzato da osteoproliferazione spinale nei pazienti affetti da spondiloartrite assiale (axSpA) e dovrebbe essere incluso nella valutazione della densità minerale ossea di questi pazienti.

Questo il responso di uno studio recentemente pubblicato su the International Journal of Rheumatic Diseases.

Razionale e disegno dello studio
Nei pazienti con axSpA, l'osteoproliferazione del rachide potrebbe portare ad una sovrastima della densità minerale ossea misurata mediante DEXA; di qui la necessità di impiegare tecniche migliori per valutare la riduzione della densità minerale ossea in questa popolazione.

Al fine di determinare l'utilità dell'incorporazione dell'esame DEXA laterale nella valutazione della salute ossea dei pazienti con axSpA, i ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale cross-sectional per mettere a confronto sia la DEXA laterale e convenzionale:
ai fini della valutazione della DMO lombare in questa popolazione di pazienti
per determinare quali variabili potrebbero influenzare l'accuratezza della DEXA convenzionale
per valutare se l'incorporazione dell'esame DEXA laterale nella valutazione della salute ossea possa influenzare la prevalenza di una condizione di ridotta DMO

A tal scopo, i ricercatori hanno reclutato pazienti con axSpA nel corso del periodo aprile 2017-gennaio 2018, raccogliendo informazioni demografiche e legate alla patologia (dalla durata dei sintomi alle manifestazioni extra-articolari e alla storia pregressa di osteoporosi), insieme a parametri fisici e di laboratorio. La valutazione della DMO è stata effettuata, invece, mediante DEXA.

Il processo di reclutamento ha portato ad includere nello studio 110 pazienti, con associate 100 misure effettuate mediante esame DEXA anteroposteriore e laterale della colonna lombare.
Di questi pazienti, il 78% era costituito da uomini, nella quasi totalità dei casi di etnia Caucasica, un'età media pari a 51,6±11,6 anni e  una durata mediana di malattia pari a 23,6 anni).

Sette partecipanti allo studio avevano riferito una diagnosi pregressa di OP, 33 presentavano almeno un fattore di rischio di OP e 5 pazienti una storia attuale o pregressa di trattamento per l'OP.

Risultati principali
I ricercatori hanno osservato che la DMO del rachide misurata mediante proiezione anteroposteriore  (convenzionale) correlava positivamente con l'età, il punteggio mSASSS di progressione di malattia e il punteggio BASMI (Bath Ankylosing Spondylitis Metrology Index).

Per contro, la DMO del rachide misurata utilizzando la proiezione laterale non si è dimostrata correlata né con il punteggio mSASSS né con l'indice BASMI, mentre ha mostrato una correlazione inversa non significativa con l'età.

Non solo: pattern simili sono stati notati anche con la DMO dell'anca.

La DMO della colonna lombare, misurata utilizzando la proiezione anteroposteriore, è risultata significativamente più elevata della DMO misurata con la proiezione laterale (differenza media: 0,34 g/cm²; IC95%=0,30-0,37). Questa differenza correlava con l'età, il punteggio mSASSS, l'indice BASMI, il BMI e l'indice BASFI, indicando che i pazienti più anziani con malattia più severa potrebbero sperimentare una differenza maggiore tra le misure di DMO in queste proiezioni.

Dopo controllo dei dati in base all'esposizione ai farmaci biologici e al sesso di appartenenza e dopo correzione per multicollinearità, il coefficiente R² del modello finale per la differenza tra le misure di DMO anteroposteriore vs laterale è stato pari a 0,4.

I ricercatori hanno osservato che la durata di malattia, il BMI e il punteggio mSASSS rimanevano indipendentemente associati con le differenze tra la DMO anteroposteriore e laterale.

Cinquantasette pazienti soddisfacevano i criteri per la classificazione della DMO mediante T-score. All'interno di questa coorte, il 16% dei pazienti mostrava livelli ridotti di DMO utilizzando l'esame DEXA anteroposteriore rispetto al 47% quando si utilizzava l'esame DEXA laterale  (Chi-square, 7,4; OR=12,2; IC95%=1,4-106).

Quando si combinavano i dati della DMO del rachide e dell'anca anteroposteriori per valutare la ridotta DMO complessiva, il 35% dei pazienti mostrava una ridotta DMO in almeno un sito anatomico.

Combinando, invece, i dati della DMO del rachide e dell'anca in proiezione laterale, il 56% dei pazienti mostrava una riduzione della DMO che ha raggiunto la significatività statistica.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori non hanno nascosto alcuni limiti metodologici dello studio, quali l'impossibilità di stabilire un nesso di causalità tra le associazioni sopra indicate, un reclutamento quasi esclusivo di pazienti di etnia Caucasica e l'impossibilità di poter trarre delle conclusioni relative all'associazione tra la DMO e le fratture vertebrali.

“Ciò detto – concludono – l'inclusione della DEXA in proiezione laterale nella valutazione della salute dell'osso ha aumentato in modo statisticamente significativo la prevalenza di livelli ridotti di DMO in questa popolazione di pazienti. Pertanto, la DEXA in proiezione laterale dovrebbero essere aggiunta di routine alla valutazione della DMO nei pazienti affetti da axSpA”.

NC

Bibliografia
Fitzgerald G et al. Measuring bone density in axial spondyloarthropathy: time to turn things on their side? [published online January 7, 2020]. Int J Rheum Dis. doi:10.1111/1756-185X.13765
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