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Silvia Tonolo, neo coordinatrice della Rete pazienti promossa dalla Sir: «Una precisazione: nessuna società scientifica è esclusa»

A seguito della lettera aperta di Stefano Stisi, Direttore scientifico di Quotidiano Reumatologia, e pubblicata su questa testata online, Silvia Tonolo, presidente ANMaR e neo coordinatrice della Rete pazienti promossa dalla SIR, eletta da tutte le Associazioni pazienti convocate dalla SIR, fa una precisazione.

«La SIR ha chiesto alle Associazioni pazienti di trovare un unico interlocutore che potesse parlare con le istituzioni, gli assessorati e i medici che si occupano dei malati reumatici, e le Associazioni hanno dato l’incarico a me, coadiuvata da Maddalena Pelagalli, Vicepresidente APMAR. L’intervista che ho rilasciato su queste pagine, si riferiva a quell’evento».

Ma, aggiunge Silvia Tonolo, «Questo mio nuovo ruolo non deve essere visto come un limite per nessuno. Io ho sempre sostenuto che la collaborazione tra tutte le società scientifiche, come lo è il CReI, e tra tutte quelle delle altre branche mediche che si occupano dei malati reumatici sia fondamentale, come lo è la collaborazione con i medici di medicina generale. Non mi sono quindi dimenticata del CReI e del lavoro che abbiamo fatto e che faremo».

Conclude Tonolo «La condivisione con i medici territoriali per noi malati reumatici è fondamentale, perché sono quelli con cui collaboriamo tutti i giorni e perché sono quelli che troviamo negli ambulatori per occuparsi di noi». E, ribadisce Silvia Tonolo: «Non volevo assolutamente escludere nessuno, ma anzi vorrei porre le basi per allargare il discorso anche ad altre realtà. Tema che ho già sottoposto all’attenzione della SIR».

A fronte di quanto precisato da Tonolo, Stefano Stisi aggiunge: «Chiarimento quanto mai opportuno. Il CReI rilancia una ipotesi federativa per una unica voce federativa reumatologica in Italia e non ha intenzione di farlo senza la partecipazione attiva delle Associazioni dei pazienti. Il futuro è "open". Arroccarsi sul passato non ha nessun senso. Ci auguriamo che nessuna sigla medica, scientifica o sociale si isoli. Solo così potremo raggiungere il riconoscimento di malattie sociali e la creazione di un Piano Sanitario nazionale per le malattie reumatiche».

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