Giovedi 10 Ottobre 2019
La Presidente Silvia Tonolo: “Alcuni medicinali risultano introvabili e costringono i pazienti a migrare verso altre Regioni. E' una situazione insostenibile che può compromettere la salute di migliaia di persone”
Continua la letturaMercoledi 9 Ottobre 2019
MALATTIE DI FABRY E DI BEHCET DIFFERENTI DA MORBO DI CROHN E COLITE ULCEROSA. DIAGNOSI DIFFERENZIALE PER EVITARE RITARDI IN DIAGNOSI E TRATTAMENTO
Continua la letturaMercoledi 2 Ottobre 2019
Gilda Sandri, Vicepresidente CReI: «Il paziente non deve stare solo al centro, deve essere e sentirsi protagonista della cura. Tutti i giorni»
Continua la letturaSabato 5 Ottobre 2019
Diceva Paracelso che i pazienti dovrebbero essere i libri del medico e nel terzo millennio i medici hanno imparato a leggerli. Merito di quella che viene chiamata ‘medicina di precisione’ e che oggi entra di diritto anche nei reparti di reumatologia.
Continua la letturaGiovedi 26 Settembre 2019
Un nuovo studio, pubblicato sulla nuova rivista Lancet Rheumatology, ha dimostrato che il raggiungimento dello stato di ridotta attività di malattia lupica (LLDAS), documentato in un qualsiasi lasso di tempo, si associa ad una protezione significativa contro i successivi episodi di recidiva di malattia e il peggioramento del danno d’organo. Non solo: i pazienti con periodi più frequenti (e più lunghi) di permanenza nello stato LLDAS sperimentano un deciso miglioramento degli outcome succitati. Tali risultati suffragherebbero, pertanto, la validazione di questo stato come endpoint da utilizzare nei trial clinici sull’efficacia di un intervento terapeutico nel lupus.
Il Chmp dell'Ema ha dato il suo parere favorevole all'approvazione del farmaco biotecnologico belimumab come terapia aggiuntiva in pazienti dai 5 anni in su con lupus eritematoso sistemico (lLES) attivo e autoanticorpo positivo con un alto grado di attività patologica. In Europa il farmaco è già in commercio dal 2011 per l'utilizzo nei pazienti adulti con LES.
Continua la letturaGiovedi 12 Settembre 2019
Gilda Sandri, Vicepresidente CReI: «Chi soffre di una patologia reumatica richiede più attenzioni, alcune tipologie di vaccini potrebbero causare la riattivazione della malattia. Ma sfatiamo tutte le fake news sull'argomento che ancora circolano perlopiù in rete: i vaccini sono oggi l'unico mezzo che abbiamo a disposizione per prevenire patologie che potrebbero essere potenzialmente mortali. Sì ai vaccini, dunque, anche a chi ha una patologia reumatica con le dovute precauzioni valutate caso per caso dal reumatologo o dal team di esperti che ha in cura il paziente».
Domenica 22 Settembre 2019
L’adozione di un tool di classificazione, basato su punteggio, potrebbe essere di aiuto ai medici per porre diagnosi differenziale di infezioni potenzialmente letali a carico del sistema nervoso centrale in pazienti con lupus. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su Arthritis Research & Therapy, di notevole rilevanza per la clinica in quanto le infezioni rappresentano una delle cause principali di morbi- mortalità nei pazienti con LES.
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Ancora oggi, l’aderenza al trattamento con MTX da parte dei pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) è lontana dall’optimum e si associa ad alcune caratteristiche demografiche dei pazienti trattati, alla loro esperienza sull’impiego di farmaci e ad alcune loro convinzioni relative all’utilizzo di questo farmaco ancora nel trattamento dell’AR. Questa l’ultima fotografia scattata nella pratica clinica reale Usa in uno studio recentemente pubblicato su ACR Open Rheumatology.
Giovedi 19 Settembre 2019
La Giornata del Ciclamino, appuntamento storico promosso dal GILS – Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia – approderà in oltre 100 piazze italiane domenica 29 settembre per sostenere la ricerca contro la Sclerodermia, malattia rara, e favorirne la diagnosi precoce, unica arma per scoprire la patologia, anche anni prima che si manifesti.
Continua la letturaGiovedi 12 Settembre 2019
Il 21 e il 28 settembre la Fondazione FIRA ONLUS sarà al Verdi di Milano per raccogliere fondi per le donne in gravidanza colpite da gravi forme di artriti
Continua la letturaVenerdi 13 Settembre 2019
I pazienti che sono affetti da sclerosi sistemica presentano risposte immunitarie più frequenti e/o di maggiore entità nei confronti del citomegalovirus umano (HCMV). Questo il responso di uno studio recentemente pubblicato su Clinical Immunology, che suggerisce un coinvolgimento del virus nello sviluppo di malattia. Lo studio ha documentato anche l'esistenza di una correlazione tra queste virali e la presenza di autoanticorpi associati alla sclerosi sistemica.
Uno studio pubblicato su Arthritis & Rheumatology ha dimostrato, in individui affetti da spondilite anchilosante (SA) ed artrite reumatoide (AR) che le variazioni osservate della composizione del microbioma intestinale di questi pazienti sono il risultato degli effetti dell'antigene HLA-B27 e di HLA-DRB1 sul microbioma intestinale. Ciò suggerisce un ruolo degli alleli in questione nel determinismo o nell'innalzamento del rischio di malattia (SA o AR) mediante interazione con il microbioma intestinale.
Continua la letturaVenerdi 6 Settembre 2019
Il miglioramento complessivo della severità di sclerosi sistemica cutanea (dcSSc) diffusa all’esordio si associa ad un miglioramento dell’outcome cutaneo sia ad 1 che a 2 anni.Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Rheumatology. che suggeriscono l’utilità del punteggio cutaneo modificato di Rodnan (mRSS) come indicatore del miglioramento della severità complessiva di malattia nei trial clinici.
Continua la letturaGiovedi 5 Settembre 2019
La presenza di ipertensione o di pre-eclampsia in pazienti reumatologiche in gestazione, affette da artrite reumatoide (AR), lupus (LES) o psoriasi, rende conto della maggior frequenza di alcuni outcome avversi durante la gravidanza (maggior rischio di nascite pre-termine, maggior ricorso al Cesareo, e di immaturità neonatale). Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Arthritis Care & Research. La quantificazione del rischio e la conoscenza dei pathway associati potrebbe rivelarsi utile per adottare strategie più efficaci ed appropriate di contenimento degli eventi avversi sopra indicati.
Continua la letturaVenerdi 30 Agosto 2019
La mano con il maggior numero di articolazioni tumefatte rappresenta, molto probabilmente, la migliore opzione per la valutazione dell’attività ecografica di malattia e, quindi, la scelta migliore per l’applicazione di sistemi di classificazione “a punteggio”. Sono queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis Research & Therapy, che smentiscono ipotesi precedenti di un “vantaggio” derivante dalla valutazione ecografica della mano dominante, in quanto nessuna mano, per definizione, è più infiammata della sua controparte.
Continua la letturaGiovedi 29 Agosto 2019
Uno studio Usa recentemente pubblicato su Arthritis Research and Therapy ha scoperto che alcune proteine della coagulazione, presenti nelle urine, potrebbero fungere da biomarker nei pazienti con LES, in particolare quelli affetti da nefrite lupica. Stando a questo studio, infatti, i livelli di alcune proteine della coagulazione (sia pro-trombotiche che trombolitiche) nei pazienti con nefrite lupica sarebbero più elevati rispetto ai pazienti lupici non affetti da complicanza renale, rendendo con ciò possibile un miglior monitoraggio clinico di malattia.
Continua la letturaVenerdi 23 Agosto 2019
La determinazione del rapporto neutrofili-linfociti potrebbe fungere da marker prognostico economico, oggettivo e riproducibile nell'artrite reumatoide (AR). Stando ai risultati preliminari ottenuti in uno studio di recente pubblicazione su Seminars in Arthritis & Thrombosis, infatti, un incremento di questo rapporto sarebbe in grado di predire una mancata risposta alla terapia tripla in pazienti affetti dalla malattia, in misura decisamente superiore ai marker di attività convenzionali attualmente disponibili, con indubbi vantaggi sull'ottimizzazione del trattamento farmacologico.
Continua la letturaLa psoriasi rappresenta, in pazienti con spondiloartrite assiale (axSpA), un fattore di rischio indipendente di danno alle entesi ma non di danno spinale, come risulta dai dati di uno studio recentemente pubblicato su Seminars in Arthritis and Rheumatism. Sempre secondo questo studio, invece, il danno spinale viene predetto dall'entesite periferica indipendentemente dal sottotipo di axSpA.
Continua la letturaMercoledi 31 Luglio 2019
Non esistono, sostanzialmente, differenze di genere relative ai fattori di rischio di gotta, trenne due eccezioni: la sindrome metabolica (che sembra avere una specificità tutta maschile) e il consumo di alimenti ittici (che, al contrario, sembra essere un fattore di rischio tipicamente femminile). Sono queste le conclusioni di un'analisi di letteratura, recentemente pubblicata su Advances in Rheumatology, che, tuttavia, necessita di ulteriori conferme e che, pertanto, è da prendere con cautela, essendo i risultati probabilmente guidati soprattutto dai limiti attuali degli studi di genere che hanno studiato l'argomento.