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Artrite psoriasica, strumento di screening identifica artrite psoriasica non diagnosticata in pazienti con psoriasi

E’ identificato con l’acronimo PEST (Psoriasis Epidemiology Screening Tool), ed è uno strumento validato che si compone di 5 domande e che, stando ad uno studio recentemente pubblicato su the Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology, sarebbe in grado di suggerire una diagnosi di artrite psoriasica (PsA) in una proporzione non trascurabile di soggetti notoriamente affetti da psoriasi.

Lo studio sottolinea, in ragione dei risultati ottenuti, la necessità di migliorare lo screening per la presenza di PsA in dermatologia.

Razionale e disegno dello studio
Nonostante una crescente consapevolezza e conoscenza della malattia, ancora oggi i tassi di PsA non diagnosticata sono elevati nei pazienti affetti da psoriasi.
PEST è un questionario validato, composto da 5 domande, che è stato recentemente sviluppato per aiutare i clinici ad identificare la PsA ad uno stadio iniziale, per poterla controllare meglio.

L’obiettivo di questo studio è stato, in pratica, quello di valutare il rischio della possibile presenza di PsA non diagnosticata in pazienti con psoriasi, nonché di caratterizzare in modo più approfondito questi pazienti in base al punteggio ottenuto al questionario PEST.

A tal scopo, è stata condotta un’analisi condotta su un campione di pazienti Usa provenienti dal  Corrona Psoriasis Registry – una coorte osservazionale, prospettica ed indipendente, di pazienti affetti da psoriasi.

Nello specifico, sono stati presi in considerazione per questa analisi pazienti reclutati da 144 centri privati ed accademici dislocati sul territorio Usa, coinvolgendo anche 263 specialisti in Dermatologia.

Tutti i partecipanti allo studio erano adulti (età uguale o superiore a 18 anni), con diagnosi di psoriasi effettuata da un dermatologo, ed erano stati sottoposti a trattamento iniziale o passati a trattamento sistemico per la psoriasi (farmaco biologico o non biologico) alla data di arruolamento o non oltre i 12 mesi prima dell’inclusione nello studio.

Alla data del 10 maggio dello scorso anno, era stato reclutato nel Registro un numero totale di pazienti pari a 4.864, ed erano disponibili i dati relativi a 11.562 pazienti per visita e a 3.890 pazienti-anno di follow-up, che ha avuto una durata media pari a 1,36 anni e mediana pari a 1,28 anni.

I dati ottenuti grazie al PEST riguardavano:
-    Alcuni dati demografici dei pazienti (età, sesso, etnia, BMI, peso corporeo, storia di comorbilità, stato lavorativo, status di fumatore e storia familiare di psoriasi)
-    La storia relativa al trattamento (uso pregresso e corrente di farmaci sistemici biologici e non biologici)
-    Alcune caratteristiche dei pazienti (morfologia della psoriasi, l’area corporea interessata, da 0% al 100% – BSA -, la valutazione globale fatta dallo sperimentatore – da 0 a 4 – e l’indice relativo alla severità e all’area colpita dalla psoriasi – da 0 a 72)
-    Alcuni outcome riferiti dai pazienti (dolore e fatigue riferiti dai pazienti e indicati su scala VAS 0-100, l’indice DLQI – Dermatology Life Quality Index, da 0 a 30 -  e il punteggio EuroQoL parametrato su scala VAS da 0 a 100 – EQ VAS)
-    La produttività al lavoro, valutata mediante questionario ad hoc (the Work Productivity and Activity Impairment questionnaire - WPAI)

Risultati principali
I ricercatori hanno stratificato il campione di pazienti in base ad un punteggio PEST≥3 e <3.

Su un totale di 1.516 pazienti psoriasici, 904 non avevano PsA riferita dai dermatologi, Nel complesso, il 12,4% dei 904 pazienti senza diagnosi di PsA avevano, invece, punteggi PEST ≥3 indicativi della presenza di PsA.

Dalla loro caratterizzazione, è emerso che questi pazienti non diagnosticati per PsA tendevano ad essere in età più avanzata (p=0,016), con una prevalenza di donne (p=0,012), impiegati/e in lavori a tempo pieno o part-time (p<0,001) e con un BMI più elevato (p=0,001) rispetto ai pazienti psoriasici con punteggi PEST <3.

Non solo: dallo studio è emerso anche che i pazienti con punteggio PEST ≥3 avevano probabilità maggiori di essere affetti da alcune comorbilità e di avere una storia familiare di psoriasi rispetto ai pazienti con punteggio PEST<3 (p<0,05 per tutti).

Da ultimo, i pazienti con punteggio PEST ≥3 si caratterizzavano anche per una durata della psoriasi significativamente maggiore rispetto a quelli con punteggio PEST<3 (17,3 vs. 14,6 anni, rispettivamente; p<0,001). Inoltre, i primi avevano probabilità maggiore di presentare psoriasi ungueale rispetto agli altri.  

Su 904 pazienti che non avevano PsA riferita dai dermatologi, i partecipanti con punteggio PEST≥3 si caratterizzavano per un dolore e una fatigue riferita peggiori rispetto ai pazienti con punteggio PEST<3 (p=0,015 e p<0,001, rispettivamente).

I pazienti con punteggio PEST≥3 hanno dimostrato uno stato di salute significativamente deteriorato (in termini di punteggi EQ VAS e DLQI (p=0,002 per entrambi).

Quanto alla produttività lavorativa (espressa mediante punteggio riportato al questionario WPAI) i pazienti con punteggio PEST≥3 hanno ottenuto i risultati peggiori rispetto a quelli con punteggio <3 (p<0,001).

Riassumendo
Lo studio dimostra come una cura tempestiva ed appropriata dei pazienti con possibile PsA non diagnosticato sia importante ai fini dell’ottimizzazione della loro gestione terapeutica, in quanto tali individui hanno maggiori probabilità di andare incontro a psoriasi ungueale, peggioramento della qualità della vita e livelli più elevati di compromissione dell’attività lavorativa.

Nicola Casella
 
Bibliografia
Mease PJ et al. Utilization of the validated Psoriasis Epidemiology Screening Tool (PEST) to identify signs and symptoms of psoriatic arthritis among those with psoriasis: a cross-sectional analysis from the US-based Corrona Psoriasis Registry [published online January 21, 2019]. J Eur Acad Dermatol Venereol. doi:10.1111/jdv.15443
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