Malattie reumatiche

Artrite reumatoide, 7 anni di attesa per un biologico

I pazienti con artrite reumatoide attendono circa 18 mesi dall'esordio dei sintomi della patologia per recarsi per la prima volta dal medico e devono aspettare quasi 7 anni prima che quest'ultimo gli prescriva un farmaco biologico. E' quanto emerso da un'indagine condotta dall'agenzia di ricerca di mercato ‘The Research Patnership'.
Lo studio è stato condotto via internet su 2.200 persone con artrite reumatoide da moderata a severa provenienti dagli Stati Uniti e da cinque nazioni europee, Germania, UK, Francia, Spagna e Italia.

Dall'indagine è emerso che il 55% delle persone con artrite reumatoide che non sono trattate con farmaci biologici non ha mai discusso con il proprio medico di questa opzione di trattamento. Secondo lo studio, il 26% dei pazienti analizzati soffriva di una malattia autoimmune come la psoriasi o la sindrome dell'intestino irritabile, patologie che possono essere trattate con farmaci biologici i quali hanno dimostrato di ridurre i sintomi e di rallentare la progressione di queste patologie.

L'artrite reumatoide ha un impatto importante sulla qualità della vita dei pazienti che ne soffrono. In particolare la patologia influisce negativamente sulla capacità dei pazienti di svolgere il proprio lavoro e i soggetti che continuano a svolgere la propria attività lavorativa perdono dai 3 ai 4 giorni al mese a causa della patologia. Inoltre, circa un terzo dei soggetti che soffrono della patologia ha dichiarato di aver difficoltà a svolgere le normali attività di tutti i giorni e anche sulla qualità del sonno.

La decisione di iniziare il trattamento con un farmaco biologico riguarda sia i medici che i pazienti. Questi ultimi anche se inizialmente preoccupati di ricevere un farmaco attraverso un'iniezione, hanno dichiarato di essere soddisfatti del trattamento con questi medicinali.

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