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Artrite reumatoide, il rischio di BPCO è femmina

Le donne affette da artrite reumatoide (AR) presentano un rischio maggiore di sviluppare BPCO, indipendentemente dal fumo.

Lo dimostrano i risultati di una nuova analisi dei dati provenienti dal glorioso studio prospettico NHS (Nurses' Health Study), uno dei più ampi ad oggi disponibili in letteratura ad aver sondato i  fattori di rischio delle principali malattie croniche nel sesso femminile.  

Per quanto strano possa apparire, i polmoni sono importanti nell'AR, avendo un ruolo sia nella patogenesi che nelle manifestazioni cliniche di malattia, ricordano gli autori nell'introduzione allo studio.

“L'infiammazione a livello della mucosa bronchiolare – argomentano i ricercatori – potrebbe essere un fattore scatenante iniziale (trigger) di una sorta di cortocircuito dei meccanismi di tolleranza immunitaria che porta alla formazione di autoanticorpi legati all'AR, addirittura, forse, anni prima dell'insorgenza clinica di AR”.

Anche il fumo e altri fattori scatenanti ambientali sono stati implicati nella patogenesi dell'AR, tanto che i soggetti fumatori geneticamente predisposti potrebbero essere particolarmente suscettibili ai problemi legati al sistema immunitario a livello delle vie aeree respiratorie.

Non solo: l'analisi dei fluidi polmonari ottenuti da pazienti con AR di nuova diagnosi ha mostrato la presenza di linfociti aggregati che possono dar luogo alla produzione di anticorpi ANCA a livello delle vie aeree respiratorie e del parenchima; ciò può portare alla compromissione delle funzione bronchiolare con esiti di BPCO indipendentemente dall'esposizione al fumo.

Tra gli altri fattori che potrebbero contribuire all'insorgenza di BPCO dopo diagnosi di AR abbiamo l'infiammazione cronica sistemica e quella delle vie aeree respiratorie come pure l'insorgenza di eventi avversi legati all'impiego di alcuni farmaci, come MTX.

In letteratura esistono già studi che hanno suggerito l'esistenza di legami tra l'AR la BPCO/asma: le evidenze deducibili da questi studi, tuttavia, sono piuttosto scarse in ragione della natura retrospettiva di questi studi e dalla presenza di informazioni insufficienti sullo status di fumatore, tenendo conto dell'influenza che il fumo esercita sia sull'innalzamento del rischio di AR e di malattie respiratorie.

Di qui il nuovo studio, che è ricorso ad alcuni metodi statistici in grado di discriminare tra fattori che possono essere mediatori effettivi o solamente confondenti.

E' stata considerata, a tal scopo, una coorte di pazienti proveniente dallo studio NHS, che aveva reclutato più di 121.000 donne a partire dal 1976, focalizzando l'attenzione sull'incidenza di diagnosi di AR a partire dal 2012 e di BPCO a partire dal 2014.

Il processo di screening del campione ha portato ad una coorte di 843 donne con AR, incrociate con 8.399 donne non affette da malattia, aventi un'età media di 59,8 anni e seguite in un follow-up della durata media di 18 anni.

Dall'incrocio dei dati si è arrivati all'identificazione di 68 casi di BPCO (8,1%) e di 40 casi di asma (4,7%) nel gruppo di donne con AR, e di 459 casi di BPCO (5,5%) e 268 casi di asma (3,2%) nell'altro gruppo.

L'AR è risultata associata ad un incremento significativo del rischio di BPCO (HR=1,52; IC95%= 1,17–1,97) e di asma (HR= 1,55, IC95%= 1,11–2,16) rispetto al gruppo di donne non affette da AR, aggiustato per alcuni fattori quali l'età e l'anno di calendario corrispondente alla data indice.

Dopo ulteriore aggiustamento dei dati per fattori confondenti, quali lo status di fumatore, l'AR è rimasta significativamente associata alla BPCO (HR= 1,68, IC95%= 1,36–2,07), ma non all'asma (HR= 1,11, IC95%= 0,59–2,09) rispetto alle donne non affette da AR.

Non solo: lo stato di sieropositività di AR non ha influito sull'associazione sopra indicata (HR=1,60; IC95%= 1,17–2,19 per l'AR sieropositiva; HR= 1,62, IC95%= 1,09–2,40 per l'AR sieronegativa).

L'associazione documentata tra AR e BPCO in questa analisi suggerisce, pertanto, la possibile esistenza di fattori, come l'infiammazione, specifici per l'AR, che contribuiscono al rischio indipendentemente dal fumo.

Sono ora necessari nuovi studi che approfondiscano il ruolo di alcuni fattori ambientali o genetici condivisi e di alcuni fattori specifici dell'AR come la citrullinazione, l'autoimmunità e l'infiammazione sistemica, che potrebbero spiegare meglio il risvolto “respiratorio” che spesso accompagna questa forma di artrite.

Nicola Casella

Bibliografia
Sparks J et al. Rheumatoid arthritis and risk of chronic obstructive pulmonary disease or asthma among women: A marginal structural model analysis in the Nurses’ Health Study
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