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Artriti, più precoce la remissione, più probabile il mantenimento drug-free

I risultati di uno studio olandese, pubblicato online ahead-of-print sulla rivista Arthritis Research & Therapy, hanno dimostrato che nei pazienti con artriti (sia artrite reumatoide che artriti indifferenziate) di recente insorgenza, il raggiungimento dell'outcome “remissione precoce” sembra essere il fattore critico per il successo delle strategie terapeutiche basate sulla riduzione graduale della posologia dei farmaci impiegati fino al raggiungimento della remissione libera da farmaci.

In pratica, l'adozione precoce di una terapia avente come obiettivo la remissione di malattia, indicata mediante punteggio DAS, si traduce in ridotta attività di malattia, migliore abilità funzionale e ridotta progressione del danno.

Lo studio in questione rappresenta un'analisi secondaria dei dati dello studio IMPROVED, un trial multicentrico, randomizzato, in singolo cieco, disegnato allo scopo di verificare la fattibilità di un protocollo di trattamento basato sul raggiungimento della remissione clinica precoce seguita da riduzione graduale del dosaggio dei farmaci impiegati e al raggiungimento, a 2 anni, della remissione clinica libera da farmaci.

Sono stati inclusi nella sperimentazione 610 pazienti con AR all'esordio o artrite indifferenziata all'esordio. Tutti i pazienti sono stati inizialmente sottoposti a trattamento con una combinazione a base di MTX 25 mg/settimana e prednisone, alla dose iniziale di 60 mg/die. Successivamente i pazienti hanno sperimentato una riduzione graduale del trattamento sopra menzionato o sono andati incontro ad ulteriore aggiunta di un DMARD, a seconda del raggiungimento o meno dell'obiettivo della remissione clinica.

I pazienti in remissione precoce a 4 mesi, definita da un punteggio DAS<1,6, hanno ridotto gradualmente il trattamento con prednisone, fino alla sua totale interruzione.
Se ancora in remissione a 8 mesi, i pazienti riducevano gradualmente anche la somministrazione di MTX fino alla sua completa sospensione in 10 settimane.

Nei pazienti con DAS uguale o superiore a 1,6 dopo 8 mesi, veniva ripreso, invece, il trattamento con prednisone al dosaggio di 7,5 mg/die.

I pazienti che non raggiungevano l'obiettivo della remissione precoce, in base al punteggio DAS, erano randomizzati a trattamento con MTX in aggiunta a idroclorochina 400 mg/die, sulfasalazina 2.000 mg/die e prednisone a bassa dose (braccio di trattamento 1) oppure a trattamento con MTX e adalimumab 40 mg a cadenza quindicinale (braccio di trattamento 2).

Il trattamento assegnato dalla randomizzazionew era gradualmente ridotto fino ad essere totalmente sospeso in caso di raggiungimento di un punteggio DAS<1,6, mentre era ripreso, aumentato nella posologia o sostituito con altra opzione terapeutica alternativa per valoria di DAS>1,6.

Su 610 pazienti iniziali, 387 (pari al 63%) hanno raggiunto l'obiettivo della remissione precoce DAS a 4 mesi. Centosessantuno pazienti il cui punteggio DAS era >1,6 a 4 mesim sono stati randomizzati ad uno dei due bracci di trattamento sopra descritti, mentre 50 non sono stati sottoposti a randomizzazione  in quanto il medico curante ha determinato che il paziente era in remissione clinica.

Dopo 2 anni, il 49% dei pazienti era in remissione, in base a punteggio DAS e il 21% era in remissione libera da farmaci.

In particolare, i ricercatori hanno osservato che era in remissione DAS (62%) e in remissione libera da farmaci (29%) una proporzione maggiore di pazienti che aveva raggiunto la remissione DAS precoce rispetto a quelli che non avevano raggiunto questo obiettivo

Non sono state documentate differenze tra i 2 bracci di trattamento in merito alle percentuali di raggiungimento della remissione DAS o della remissione libera da farmaci nel corso del tempo: 22 pazienti su 83 (27%), appartenenti al braccio di trattamento 1 e 24 pazienti su78, appartenenti al braccio di trattamento 2 sono andati incontro a remissione DAS (p=0,76), mentre 6 pazienti su 83 (7%), appartenenti al braccio di trattamento 1 e  7 su 78 (9%), appartenenti al braccio di trattamento 2, sono andati incontro a remissione libera da farmaci a 2 anni.

La percentuale di pazienti con artrite indifferenziata o con AR che ha raggiunto l'obiettivo della remissione dopo 2 anni è risultata paragonabile nei 2 gruppi (52% e 49% , rispettivamente), mentre un numero più significativo di pazienti con artrite indifferenziata ha raggiunto l'obiettivo della remissione libera da farmaci rispetto ai pazienti con AR (34% vs 19%; p<0,001).

I pazienti in remissione DAS a 2 anni hanno avuto un punteggio medio HAQ (Health Assessment Questionnaire) pari a 0,29 rispetto a 0,94 dei pazienti che non erano in remissione (p<0,001) e un punteggio medio DAS pari a 0,92 rispetto al punteggio 2,32 rilevato nei pazienti che non erano in remissione DAS (p<0,001).

Infine, a 2 anni, solo 8 pazienti (1%) hanno sperimentato evidenza radiografica di progressione del danno, definita da un punteggio totale Sharp uguale o maggiore di 5, considerato come minima differenza clinicamente importante.

Nel commentare i risultati, gli autori sottolineano come “...si sia stati in grado di ridurre gradualmente, fino alla completa sospensione, il trattamento farmacologico in molti pazienti, evitando l'uso prolungato di prednisone e (anche se in misura minore) di adalimumab, nonché di conseguire l'obiettivo del raggiungimento della remissione libera da farmaci a 2 anni in un paziente su 5”.

In conclusione, “...i pazienti che raggiungono l'obiettivo della remissione precoce sono quelli che  sono in grado di conseguire anche quello della remissione libera da farmaci più spesso dei pazienti che necessitano di step aggiuntivi di trattamento nei bracci di randomizzazione.
Inoltre, un mumero maggiore di pazienti affetti da artrite indifferenziata è in grado di raggiungere l'obiettivo della remissione libera da farmaci rispetto ai pazienti affetti da AR.”

Bibliografia
Heimans L, et al "Two-year results of disease activity score (DAS)-remission-steered treatment strategies aiming at drug-free remission in early arthritis patient (the IMPROVED study)" Arthritis Res Ther 2016; DOI: 10.1186/s13075-015-0912-y.
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