Terapia

... dal "past"

Tre anni sono passati in un baleno, impegnato in un lavoro assiduo finalizzato a tutelare gli interessi della Società e, nel contempo, alla ricerca di una esatta collocazione del CROI nello scenario della Reumatologia italiana.

Sto scoprendo ora il piacere di fare il "past", libero di esprimersi e non più condizionato dal timore delle conseguenze che possano derivare da una interpretazione in mala fede del proprio pensiero.

In questi anni ho incontrato molte persone che misurano se stessi per la patacca che portano sul bavero della giacca, più che per quanto realizzano veramente e ciò che meno ho apprezzato in queste è che sono disposte a molto pur di potersi fregiare di poco. Ho però incontrato anche molte persone che hanno impegnato se stessi per far crescere la Reumatologia, indipendentemente che vestissero l'una o l'altra casacca.

Finché ne è valsa la pena ho cercato di fare miei, in SIR, gli insegnamenti di veri Maestri della politica sanitaria; in CROI, poi, ho cercato di imparare l'imprenditoria ereditando, con il mandato, dei modelli gestionali che non hanno pari nella nostra specialità. Ho cercato, nel mio triennio, di coniugare la politica con l'imprenditoria, immaginando di poter sviluppare anche qualche nuova idea: mi piacerebbe essere giudicato come un buon amministratore di patrimoni condivisi, perché il CROI non è di alcuni, ma di tutti coloro che in esso vogliono investire.

Ora, come ex-amministratore credo di dover rispondere ad alcune domande: cosa hai prodotto? Cosa lasci in eredità al prossimo Consiglio? Cosa non sei riuscito a fare che vorresti fosse fatto da chi ti seguirà?

In questi anni siamo riusciti ad allocare risorse economiche per decine di migliaia di Euro alle strutture che ne avessero avuto necessità per sviluppare progetti condivisi con il CROI tramite l'erogazione di borse di studio e contratti di lavoro.
Abbiamo riallacciato la collaborazione qualificante con la SDA Bocconi, calcolando al loro fianco i carichi di lavoro presso le strutture reumatologiche ospedaliere ed ambulatoriali e quindi fornendo a tutti uno strumento di contrattazione aziendale nel computo delle necessità di forza lavoro in rapporto alle richieste assistenziali locali.
Abbiamo svolto la tradizionale attività congressuale strutturandola per fornire ai partecipanti informazioni utili alla pratica clinica, sempre basate su evidenze scientifiche.
Abbiamo, poi, concluso un percorso di rinnovamento istituzionale culminato nelle modifiche statutarie che, rivoluzionando il sistema elettorale, garantiranno la presenza in Consiglio Direttivo delle rappresentanze regionali in quota maggioritaria.
Abbiamo, infine, dotato il CROI di un nuovo strumento: il CROI-COM, ossia il braccio operativo del CROI-ONLUS per la gestione della sue attività "commerciali".

Evidentemente, ci si è impegnati in prevalenza sul versante gestionale, cercando di coinvolgere la componente territoriale, che è sempre stata invitata a partecipare alle diverse iniziative.

In eredità al futuro Consiglio lasciamo tutto ciò che abbiamo iniziato e non concluso, quanto abbiamo investito in termini di risorse economiche e idee. Fra le molte cose in fieri, credo che meritino un cenno ReumaRecord e il FAD. ReumaRecord è la più bella cartella informatizzata di cui oggi dispone il reumatologo quando si interfaccia con il paziente nella pratica quotidiana: è uno strumento immaginato e realizzato per essere utilizzato sul campo semplificando il lavoro quotidiano. FAD è acronimo di Formazione Alla Dirigenza e vuole essere la scuola di aziendalismo della futura classe dirigente reumatologica, al pari di quanto già avviene nel mondo dell'industria e del commercio.

Le cose che non sono riuscito a realizzare e che vorrei fossero attuate da chi mi seguirà sono molte e tra tutte una mi sembra prioritaria: il recupero dei rapporti con le Istituzioni. Auspicherei, cioè, il ritorno ad un passato in cui si rappresentavano le esigenze della Reumatologia alle Istituzioni in accordo con tutte le componenti scientifiche senza miopiche gelosie di parte.

Ho preso il testimone dal primo vero imprenditore della Reumatologia, intendendo con il termine imprenditore colui che sa creare un sistema che accresce le risorse disponibili nell'interesse della società della quale si sente parte. Ho navigato per 3 anni in acque a momenti mosse, ma ho cercato di tenere il timone sempre nella direzione dell'interesse societario. Ora lascio la nave a un comandante che conosce le rotte meglio di ogni altro e che ha dimostrato, ancora in un recente passato, di saper evitare gli scogli più pericolosi e navigare tra i marosi con intelligente determinazione.

Buon viaggio al nuovo Consiglio !

Gianni Leardini
Torna all'archivio