Terapia

Etanercept molto efficace in setting "real world" di pazienti pediatrici con artrite idiopatica giovanile severa

Una proporzione significativa di pazienti pediatrici affetti da artrite idiopatica giovanile severa e provenienti dalla pratica clinica reale è in grado di raggiungere una risposta eccellente al trattamento con etanercept.

Questa la conclusione principale di uno studio osservazionale britannico, pubblicato online ahead-of-print su Rheumatology.

Nello specifico, metà dei piccoli pazienti con JIA trattati con etanercept hanno raggiunto l'outcome MDA entro i primi 12 mesi dall'inizio del trattamento. Inoltre, lo studio ha documentato il raggiungimento di una risposta eccellente al trattamento con etanercept soprattutto nei bimbi più piccoli rispetto a quelli di età più avanzata, nonché in quelli non necessitanti del trattamento con corticosteroidi.

Etanercept è un farmaco anti-TNFalfa già approvato da tempo dall'EMA nella cura delle AIG che non rispondono in maniera adeguata ai DMARD tradizionali.

Obiettivo del nuovo studio è stato quello di analizzare le variazioni di attività di malattia e di esplorare i fattori associati alla risposta in una coorte di bambini con JIA, provenienti dalla pratica clinica reale, nel corso dei primi 12 mesi dall'inizio del trattamento con etanercept.

Lo studio ha reclutato 496 bambini con JIA che hanno iniziato il trattamento con etanercept in uno studio osservazionale britannico (the British Society for Paediatric and Adolescent Rheumatology Etanercept Cohort Study).

La risposta al trattamento è stata valutata come variazione del punteggio JADAS-71 (Juvenile arthritis disease activity score-71), un'eccellente risposta (ACR Pedi 90) e il raggiungimento dell'outcome MDA ad un anno.

Le variazioni del punteggio JADAS-71 sono state valutate nel corso del tempo. Inoltre, sono state condotte analisi di regressione logistica per identificare i fattori associati con gli outcome “ACR Pedi 90” e “MDA”.

Nel corso del reclutamento nello studio, e a distanza di 6 e 12 mesi, sono stati raccolti dati demografici, sulla durata e l'attività di malattia, sulle terapie in corso, nonché dati anamnestici relativi alla presenza di uveite cronica anteriore.

La maggior parte dei partecipanti allo studio era di sesso femminile (67%), con un'età mediana di 11,2 e una durata mediana di malattia pari a 3 anni. Il sottotipo di JIA maggiormente rappresentato era costituito dalla poliartrite sieronegativa per il fattore reumatoide (36%).

Inoltre i pazienti, al reclutamento, si caratterizzavano per un valore mediano di 6 articolazioni attive, una valutazione globale dello stato fisico pari a 4,2 su 10 e punteggi relativi al dominio “dolore” pari a 4,8 su 10.
Più della metà del campione assumeva MTX in concomitanza con etanercept (55%), mentre il 28% del campione assumeva corticosteroidi orali in concomitanza con il farmaco anti-TNF.

Nel corso dello studio, il 3% dei pazienti ha interrotto il trattamento con etanercept per mancanza di efficacia, il 2% in ragione della sviluppo di eventi avversi (AE) e l'1% per altre ragioni.

I risultati ad un anno dall'inizio del trattamento con etanercept hanno documentato il raggiungimento della risposta ACR Pedi 30, 50 e 70, rispettivamente, nel 74%, 69% e 56% dei pazienti. Inoltre, il punteggio mediano JADAS-71 si è ridotto da 16,6 (valore iniziale) a 3,7 (p<0,001).

L'analisi multivariata ha indicato nella ridotta durata di malattia (OR=0,91; IC95%=0,85-0,97), nella malattia che non necessita di ricorso ai CS (OR=0,48; IC95%= 0,29-0,80) e nell'anamnesi positiva di uveite cronica anteriore i fattori predittivi indipendenti di raggiungimento della risposta ACR Pedi 90 ad un anno.

Nel commentare questo dato, i ricercatori hanno sottolineato come “l'associazione tra la durata di malattia prima del trattamento con etanercept e la maggiore risposta al farmaco biologico testato possa essere foriera di implicazioni cliniche, dal momento che l'ambizione della clinica è quella di accorciare la durata di malattia, come dimostrano i risultati di recenti trial che hanno mostrato il beneficio derivante dal trattamento precoce della JIA”.

Quanto all'osservazione della presenza di un'associazione tra la presenza di uveite cronica anteriore e la buona risposta al trattamento con etanercept, i ricercatori ne hanno sottolineato la possibile rilevanza clinica, in particolare alla luce dell'evidenza che suggerisce la mancanza di efficacia di etanercept nella prevenzione delle recidive di sintomatologia oculare.

Gli autori dello studio, però, si affrettano a ricordare come “lo studio avesse definito la risposta al trattamento solo come miglioramento dei sintomi articolari, per cui è possibile che la malattia articolare sia stata semplicemente più responsiva o meno severa nei bambini con anamnesi di uveite cronica anteriore”.
Infine, l'analisi multivariata dei fattori associati con la maggiore probabilità di raggiungere l'outcome “MDA” ad un anno, ha documentato la presenza di associazioni significativa con la più giovane età (OR=0,60 per un'età uguale o superiore a 9 anni; IC95%= 0,38-0,95) e con il mancato utilizzo di CS orali (OR=0,57; IC95%= 0,35-0,93).

L'osservazione di una risposta più ampia nei pazienti più giovani e in quelli con una storia di uveite sollecita la messa a punto di nuovi studi che siano in grado di determinare se quanto osservato possa dipendere da differenze relative al fenotipo di malattia, alla farmacocinetica o all'aderenza al trattamento prescritto.

Nicola Casella

Bibliografia
Kearsley-Fleet L, et al "Factors associated with improvement in disease activity following initiation of etanercept in children and young people with juvenile idiopathic arthritis: results from the British Society for Pediatric and Adolescent Rheumatology Etanercept Cohort Study" Rheumatology 2015; DOI: 10.1093/rheumatology/kev434.
Leggi



Torna all'archivio