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Lupus, livello anticorpi anti-fosfolipidi potrebbe predire gli outcome vascolari di malattia

Livelli elevati di anticorpi anti-fosfolipidi (aPL), rilevati nel corso dei primi stadi di lupus (LES), potrebbero predire outcome più sfavorevoli nei pazienti osservati, stando ai risultati di uno studio pubblicato recentemente su Rheumatology.

Gli aPL sono presenti in una percentuale di pazienti lupici compresa tra il 20 e il 30%, ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro. Solo una minoranza di questi pazienti, tuttavia, sviluppo trombosi vascolare e/o complicanze in gravidanza, che rappresentano i tratti principali della sindrome da anticorpi anti-fosfolipidici.

Ad oggi, tuttavia, non è ancora chiaro il come gestire questi pazienti con sieropositività agli aPL ma non ancora sofferenti di trombosi o problemi in gravidanza.

I livelli di aCL e di anti-β2GPI (anti-beta-2-glycoproteina I) sono attualmente oggetto di misurazione nella pratica clinica. Il dominio I (DI) di β2GPI rappresenta, invece, il sito principale di legame agli aPL.

L’obiettivo dello studio, pertanto, è stato quello di valutare la prevalenza di IgG anti DI, degli anticorpi aCL e anti- β2GPI in pazienti con lupus allo stadio iniziale, nonché la loro associazione con la mortalità e lo sviluppo di eventi vascolari.

Lo studio: disegno e risultati principali
I ricercatori hanno estrapolato per la loro analisi sia dati clinici che di laboratorio provenienti da una clinica per il lupus londinese (University College, London Hospital). Nello specifico, sono stati effettuati prelievi ematici su 501 pazienti con LES e sottoposti a screening, mediante test ELISA, per la presenza delle 3 tipologie di IgG seguenti: 1) anticorpi anticardiolipina (aCL); 2) anti-β2GPI e 3) DI di β2GPI. I dati relativi, invece, alla presenza o meno di anticoagulante lupico, ad una storia di eventi vascolari e alla mortalità sono stati ottenuti, invece, da una rassegna di cartelle cliniche.

Sono state condotte analisi di Kaplan-Meier per valutare la manifestazione di eventi vascolari e  tassi di mortalità in pazienti con o senza aPL e malattia lupica all’esordio.

Il 91% dei 501 pazienti dello studio era di sesso femminile, mentre il 67% era di etnia Caucasica, con un’età media al momento del prelievo ematico pari a 30 (12,2) anni.

Passando ai risultati ELISA, dallo studio è emerso che il 38% dei pazienti (n=190) era sieropositivo ad almeno una delle tre classi di IgG sopra indicate. Trentanove pazienti hanno mostrato sieropositività ELISA doppia o tripla ad alcune combinazioni dei marker aPL.

Nello specifico, i ricercatori hanno documentato più spesso la presenza di anticorpi IgG contro il dominio I di β2GPI, con 112 pazienti sieropositivi solo a DI.

La sieropositività a ciascuna delle 3 tipologie di aPL è risultata più frequente nei pazienti con anticoagulante lupico rispetto a quelli senza (64% vs. 31%; p=0,0002).

Inoltre, i pazienti con sieropositività doppia o tripla avevano maggiori probabilità di avere o sviluppare anticoagulante lupico rispetto a quelli con sieropositività ad una delle 3 specie anticorpali sopra indicate o in quelli aPL-negativi (23% vs. 3%; p<0,0001).

E’ stata documentata una storia vascolare di malattia in 276 pazienti, il 30% dei quali (n=83) aveva sperimentato un evento vascolare.

Passando all’analisi Kaplan-Meier, invece, i pazienti con doppia o tripla positività ELISA si sono caratterizzati per il riscontro di outcome vascolari peggiori (p=0,06) rispetto a quelli con sieropositività ELISA singola o doppia. Su 190 pazienti con positività ad una delle 3 classi di aPL, il 17,8% è deceduto alla fine del follow-up, rispetto a solo il 10,6% dei pazienti negativi agli aPL (p=0,022).

Riassumendo
I risultati dello studio, pertanto, suggeriscono come la sieropositività precoce agli aPL, soprattutto se doppia o tripla al test ELISA, sia in grado di predire outcome vascolari peggiori nei pazienti con LES.

Sono necessari, a questo punto, nuovi studi che confermino, su campioni di popolazione più ampi e per tempi di osservazione maggiori, quanto osservato nello studio appena pubblicato, identificando anche i mezzi appropriati di intervento per contrastare i danni.

Nicola Casella

Bibliografia
Pericleous C, D’Souza A, McDonnell T, et al. Antiphospholipid antibody levels in early systemic lupus erythematosus: are they associated with subsequent mortality and vascular events? [published online June 30, 2019]. Rheumatology. doi:10.1093/rheumatology/kez239
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