Terapia

Nuove linee guida EULAR per la gestione della malattia da deposito di pirofosfato di calcio

In occasione del congresso EULAR di Roma, sono state comunicate le nuove linee guida per la gestione del paziente con artrite associata a deposito di cristalli di pirofosfato di calcio (CPDD, la nostra condrocalcinosi o  pseudogotta), una condizione spesso confusa, in fase diagnostica, con la gotta vera e propria. Nel 25% dei casi, infatti, la malattia si presenta con una tumefazione del primo metatarso, frequente manifestazione iniziale proprio della gotta.

Si tratta di nove raccomandazioni-chiave, individuate da un gruppo di lavoro specialistico sulla base sia di dati di letteratura, sia delle opinioni di esperti (sottoposte a un particolare processo di discussione, in modo da arrivare a opinioni le più condivise possibili). A presentarle, nel corso del congresso, è stato Thomas Bardin, primario di reumatologia all'Hôpital Lariboisiére di Parigi.

Ecco le nove indicazioni degli esperti.
1. Il trattamento ottimale del CPPD richiede interventi sia farmacologici sia non farmacologici, e dovrebbe essere "disegnato" su misura per ciascun paziente, in base alle modalità di presentazione, a fattori generali come età e comorbidità e alla presenza di una patologia predisponente.

2. Il trattamento ottimale (e sicuro) delle crisi acute dovrebbe comprendere applicazione di ghiaccio, riposo, artrocentesi e iniezione intra-articolare di corticosteroidi a lunga durata d'azione. Per molti pazienti, questo dovrebbe essere sufficiente.

3. Sia gli antiinfiammatori non steroidei (con terapia di gastroprotezione al bisogno) sia una bassa dose di colchicina (0,5 mg fino a 4 volte al giorno) costituiscono trattamenti sintomatici efficaci delle crisi acute di artrite associata a deposito di cristalli di pirofosfato di calcio, ma il loro utilizzo deve essere limitato in considerazione della loro tossicità, soprattutto nell'anziano.

4. Una breve terapia con corticosteroidi per via orale o parenterale può essere efficace per il trattamento delle crisi acute in pazienti per i quali non siano indicate le infiltrazioni intra-articolari di corticosteroidi e in alternativa all'uso di colchicina e di antiinfiammatori non steroidei.

5. La profilassi contro crisi ricorrenti può essere effettuata con colchicina o antiinfiammatori non steroidei a basso dosaggio.

6. Gli obiettivi di trattamento e le opzioni terapeutiche per pazienti con osteoartrite e CPPD sono gli stessi dei pazienti con osteoartrite senza CPPD.

7. Per l'artrite cronica associata a deposito di pirofosfato di calcio le opzioni terapeutiche farmacologiche da considerare sono: antiinfiammatori non steroidei orali, colchicina, corticosteroidi a basso dosaggio, metotrexato e idrossiclochina.

8. Se il paziente presenta in associazione all'artrite con depositi di pirofosfato di calcio, condizioni quali iperparatiroidismo, emocromatosi o ipomagnesemia, queste dovrebbero essere trattate come appropriato.

9. Al momento non sono noti trattamenti in grado di modulare la formazione o indurre lo scioglimento dei cristalli di pirofosfato di calcio. Inoltre, per i pazienti asintomatici non è indicato alcun trattamento.
Torna all'archivio