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Patologie infiammatorie immuno-mediate, metotressato sembra alterare la risposta al vaccino mRNA BNT162b2

Un paziente su 3 affetto da patologie infiammatorie immuno-mediate, in trattamento con MTX, ha sperimentato un'attenuazione della risposta al vaccino anti-Covid a mRNA BNT162b2. Questo il responso di uno studio congiunto Usa-Germania, pubblicato su ARD, che pone interrogativi sull'opportunità di contrastare questo fenomeno somministrando una dose aggiuntiva di vaccino o sospendendo il  MTX, cardine nella terapie delle maggiori patologie di pertinenza reumatologica.

Razionale e disegno dello studio
I pazienti affetti da malattie immuno-mediate si caratterizzano per un'aumentata suscettibilità alle infezioni virali, sia a  causa della malattia sottostante che dei farmaci utilizzati per metterla sotto controllo.

Un'esperienza documentata con i vaccini anti-influenzali ha suggerito che le risposte al vaccini sono meno robuste nei pazienti sottoposti a trattamento con alcuni DMARDcs.
Per approfondire la questione, ricercatori residenti a New York City e ad Erlangen , in Germania, hanno lavorato su cellule monocitiche del sangue periferico e sul siero di pazienti sotto cura presso le loro strutture, analizzando i titoli anticorpali specifici per la proteina spike di SARS-CoV-2 sia prima che dopo l'esecuzione del vaccino anti-Covid.
Nella coorte di pazienti Usa, inoltre, sono state misurate anche le risposte immunitarie cellulari mediante ricorso alla citometria a flusso.

La coorte Usa era costituita da:
25 pazienti affetti da malattie infiammatorie immuno-mediate, in trattamento con MTX da solo o in combinazione con altri farmaci
26 pazienti in terapia anti-citochine come gli inibitori di TNF e/o gli immunomodulatori orali (diversi da MTX)
26 controlli in buone condizioni di salute

La coorte tedesca, invece, era costituita da:
20 pazienti in monoterapia con MTX
11 in terapia con farmaci anti-TNF da soli
182 controlli sani

La maggior parte dei pazienti di entrambe le coorti era affetta da artrite reumatoide (AR) o psoriasi/PsA. Più di due pazienti su 3 erano di sesso femminile e quelli in trattamento con MTX erano in età più avanzata rispetto ai pazienti trattati con altri farmaci o ai controlli sani (54,5 vs. 45 vs. 40,8 anni, rispettivamente).

Risultati principali
Dall'analisi dei dati delle due coorti è emerso che, per quanto i controlli sani (n=208) e i pazienti con malattie infiammatorie immunomediate in terapia con farmaci biologici (prevalentemente farmaci anti-TNF, n=37) avevano dimostrato risposte anticorpali robuste (superiori al 90%), i pazienti affetti dalle patologie summenzionate e in trattamento con MTX (n=45) hanno raggiunto una risposta adeguata solo nel 62,2% dei casi.

In modo analogo, è emerso che i pazienti affetti da malattie infiammatorie immuno-mediate in trattamento con MTX non hanno presentato un innalzamento dell'attivazione di cellule T CD8+ dopo il vaccino.

Dato che l'immunogenicità può essere influenzata dall'età e che i pazienti in trattamento con MTX erano tendenzialmente di età più avanzata, i ricercatori hanno voluto considerare anche la risposta immunitaria relativamente ai soli pazienti di età inferiore ai 55 anni: anche in questo caso, i dati hanno mostrato una risposta anticorpale attenuata nel gruppo trattato con MTX.

Come già anticipato sopra, un sottogruppo di pazienti della coorte Usa era stato sottoposto a fenotipizzazione delle cellule del sistema immunitario prima e dopo la somministrazione di vaccino. In tutti i gruppi è stato osservato un incremento della proporzione di cellule B specifiche contro la proteina spike, cellule T helper follicolari, cellule T CD4+ attivate, e cellule T CD8+ HLA-DR+.

Tuttavia, nel gruppo MTX, non erano espresse le cellule T CD8+ attivate (quelle che esprimono Ki67 e CD38 e quelle che producono granzima B).

Riassumendo
In conclusione, dai dati dello studio si evince che “l'induzione ridotta della risposta delle cellule T CD8+, combinata con l'induzione inesistente di risposte anticorpali, potrebbe alterare ulteriormente l'efficacia dei vaccini anti-Covid e rendere i pazienti affetti da malattie infiammatorie immuno-mediate  in trattamento con MTX a maggior rischio di risposta insoddisfacente al vaccino – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.

Pertanto, alla luce di queste considerazioni, i risultati suggeriscono che i pazienti in terapia con MTX potrebbero necessitare di dosi aggiuntive di vaccino, di una modificazione della posologia di somministrazione di MTX o di interrompere temporaneamente il trattamento in concomitanza con il vaccino.
Di qui la necessità di condurre studi ulteriori per esplorare l'effetto di questi approcci sull'immunogenicità al vaccino a mRNA.
 
Nicola Casella

Bibliografia
Haberman RH, et al "Methotrexate hampers immunogenicity to BNT162b2 mRNA COVID-19 vaccine in immune-mediated inflammatory disease" Ann Rheum Dis 2021; DOI: 10.1136/annrheumdis-2021-220597.
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