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Programma di training per reumatologi "a misura di paziente" migliora percorso condiviso cura: risultati di un'esperienza olandese

La partecipazione ad un nuovo programma di training, avente come obiettivo quello di formare i reumatologi all’implementazione di un processo di gestione della cura condiviso con i pazienti, ha migliorato “il punto di vista” degli specialisti coinvolti sull’importanza di questo aspetto, come pure la comunicazione medico-paziente, pur non sortendo ulteriori benefici in termini di soddisfazione dei pazienti, già di per sé elevata.

Sono queste le conclusioni di uno studio di recente pubblicazione su The Journal of Rheumatology, che ha descritto i risultati di una casistica di medici e pazienti olandesi.

Razionale dello studio
Si definisce “processo decisionale condiviso” (SDM) della cura  “…un approccio gestionale che prevede che medici e pazienti condividano la migliore evidenza scientifica disponibile sul percorso terapeutico da scegliere e che il medico fornisca al paziente tutta l’assistenza possibile affinchè la scelta terapeutica sia davvero frutto di coinvolgimento attivo (“engagement”) e condivisa”.

Gli effetti positivi di SDM sono stati valutati da alcuni ricercatori ed è stato osservato che tale approccio, in effetti, può facilitare l’efficacia del trattamento, avere un effetto positivo sull’outcome clinico (misurato sia oggettivamente che soggetivamente) e, last but not least, migliorare la soddisfazione dei pazienti.

E’ dal 2010 che sia ACR che EULAR riconoscono questi effetti positivi a SDM, promuovendo questo processo condiviso di cura come parte integrante delle loro linee guida di trattamento delle patologie di pertinenza reumatologica.

“Nel corso degli ultimi anni – spiegano i ricercatori nell’introduzione allo studio - si sono moltiplicati programmi di training e di formazione a SDM. Alcuni di questi sono stati sviluppati specificatamente per i medici, con l’obiettivo prevalente di migliorare la comunicazione tra medico e paziente. Nel 1999, Towle e coll. hanno implementato un “quadro di riferimento” (framework) che assegna competenze diverse ai pazienti e ai medici, con riferimento a SDM. Tra le competenze assegnate ai reumatologi vi è l’abilità a sollecitare l’interesse del singolo paziente a SDM, come pure il miglioramento delle doti di comunicazione (communication skill) e di trasmissione di informazioni.

Obiettivi e disegno dello studio
Fino ad ora, a conoscenza degli autori, i programmi di training a SDM disponibili si sono generalmente basati su un “nocciolo duro” (core set) di competenze per i medici, non focalizzandosi, invece, sulle preferenze dei pazienti ad adottare SDM.

A tal proposito, i ricercatori hanno ricordato un lavoro olandese del 2015 che aveva determinato quali aspetti fossero ritenuti importanti dai pazienti sottoposti a cure reumatologiche. Dallo studio in questione era emerso che i pazienti associavano la qualità della cura con i seguenti aspetti: 1) condivisione del processo di cura; 2) interesse alla vita personale del paziente; 3) aggiustamento della terapia sulla base dell’attività di malattia; 4) informazioni sul decorso atteso di malattia; 5) analisi delle comorbilità e dei problemi legati alla politerapia.

Per colmare il gap, i ricercatori hanno implementato il nuovo studio, nel corso del quale è stato sviluppato un programma di SDM per i reumatologi, caratterizzato per “la presa in carico” di alcune preferenze espresse dai pazienti reumatologici in cura, ma, soprattutto, improntato al principio cardine secondo il quale ogni paziente mostra preferenze diverse in merito a SDM.
 
Questo programma di training è stato successivamente valutato in termini di capacità dei medici coinvolti di adottare i principi di SDM nella pratica clinica quotidiana (con un occhio anche alla soddisfazione del paziente al processo di cura – prima e dopo l’effettuazione del programma di training da parte dei loro medici curanti).

Il programma di training (NdR: la descrizione integrale del quale lasciamo alla lettura del paper originale da parte del lettore) è stato sottoposto a valutazione da parte di un gruppo di 30 reumatologi utilizzando questionari specifici, compilati dai clinici immediatamente dopo il training effettuato e a distanza di 10 settimane.

Ai pazienti in cura presso di loro, invece, era richiesto di compilare un questionario sulla loro soddisfazione in merito alle cure prima e dopo l’effettuazione del programma di training da parte dei loro medici curanti.

Risultati principali
I ricercatori hanno osservato che, a 10 settimane dalla fine del nuovo programma di training a SDM, il 57% dei reumatologi coinvolti si sentiva in grado di stimare la necessità del singolo paziente a partecipare ad un processo condiviso di cura.

Con riferimento alla sfera comunicativa, il 62% dei reumatologi sottoposti a training dichiarava di aver sperimentato un miglioramento di queste capacità, mentre il 33% ha riferito un maggior coinvolgimento ai dettami di SDM.

Quanto alla soddisfazione dei pazienti al processo di cura, misurata con la “Control Preference Scale”, i ricercatori non hanno riferito l’esistenza di differenze significative pre- e post-training dei loro medici curanti, pur in presenza di livelli di soddisfazione, in partenza, già molto elevati.

I ricercatori hanno ipotizzato che le limitate differenze osservate in termini di soddisfazione dei pazienti possano dipendere, in primis, dalla sostanziale omogeneità del campione di pazienti valutato (pazienti olandesi) - non escludendo, quindi,  risultati diversi in popolazioni diverse. Hanno anche sottolineato, però, che l’etnia dei pazienti non ha influenzato le preferenze dei pazienti a SDM, a differenza di casistiche precedenti.

E’ stato anche ricordato, inoltre, come, tra i parametri utilizzati per misurare la soddisfazione dei pazienti, si sia utilizzato il CQ-Index Rheumatoid Arthritis, disegnato specificatamente per i pazienti con AR (mentre la popolazione di pazienti considerata nello studio non era affetta solo da AR ma comprendeva un ampio spettro di patologie reumatologiche).

Riassumendo
Lo studio è il primo, a conoscenza degli autori, ad aver sviluppato un training su SDM per i reumatologi "a misura di paziente". L’elemento chiave di questo nuovo programma di training è la personalizzazione dell’approccio a SDM, sulla base dell’assunto che i pazienti hanno preferenze differenti al riguardo.

La strategia ha avuto successo, nell’esperienza dei medici partecipanti allo studio. I pazienti si sono dichiarati molto soddisfatti delle cure ricevute e molti di questi hanno dichiarato di essere stati coinvolti nei processi di condivisione di cura.

Sono ora necessari nuovi studi che si focalizzino sull’effetto diretto del training a SDM nella pratica clinica quotidiana, utilizzando il disegno dei trial clinici randomizzati.

Nicola Casella

Bibliografia
Mahmood S et al. The development and evaluation of a personalized training in shared decision making skills for rheumatologists [published online April 1, 2019]. J Rheumatol. doi:10.3899/jrheum.180780
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