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Sindrome di attivazione macrofagica spesso associata a lupus pediatrico

La sindrome di attivazione macrofagica (MAS), una complicanza potenzialmente letale del lupus, si sta sempre di più configurando come una possibile complicanza del lupus ad insorgenza pediatrica da tenere in considerazione, e viene spesso diagnosticata in concomitanza con il lupus.

Tuttavia, sia il corso di malattia lupica che gli outcome dei pazienti con lupus ad insorgenza pediatrica con MAS non differiscono da quelli dei pazienti con LES senza MAS.

Queste le conclusioni principali di uno studio canadese pubblicato su Arthritis & Rheumatology.

Come ricordano gli autori nell'introduzione al lavoro, MAS è una condizione potentialmente letale, considerata come una variante secondaria della linfoistiocitosi emofagocitica, tipicamente legata a malattia reumatica, infezione o cancro.

Si manifesta con l'eccessiva attivazione e proliferazione dei linfociti T e dei macrofagi, con conseguente produzione massiva di citochine (tempesta citochinica).

In età pediatrica, MAS è stata generalmente associata ad artrite idiopatica giovanile sistemica.

Nel corso del 2014, una review sistematica della letteratura (2) aveva identificato 133 casi di MAS in adulti con LES, manifestatasi al tempo della diagnosi di LES o durante una recidiva di malattia.

A livello pediatrico, invece, l'assenza di dati sulla prevalenza, le caratteristiche cliniche e gli outcome di MAS in presenza di lupus pediatrico è stata colmata da questo nuovo studio, che ha passato in rassegna le cartelle cliniche di tutti i pazienti pediatrici con LES visitati nel centro clinico degli autori dello studio, dal 2002 al 2012.

Su un totale di 403 pazienti con lupus ad insorgenza pediatrica, il 9% (38 pazienti) era affetto anche da MAS.

Di questi ultimi, il 79% era di sesso femminile, con un'età media al tempo della diagnosi di LES pari a 13,7 anni. Inoltre, in due pazienti su 3 con LES e MAS, la due condizioni cliniche sono state diagnosticate contemporaneamente nei corso dei primi 7 giorni dall'insorgenza della sintomatologia, anche se, dopo un follow-up medio della durata di 3,5 anni, non sono state documentate recidive di MAS, a differenza di quanto osservato nei pazienti lupici adulti.

In aggiunta alla maggioranza dei pazienti la cui presenza di MAS era stata diagnosticata al tempo della diagnosi di lupus, un altro 29% di pazienti ha sviluppato MAS a 6 mesi dalla diagnosi di LES, e solo l'11% de pazienti ha sviluppato MAS oltre 6 mesi dalla diagnosi di LES.

Analizzando le cartelle cliniche dei 38 pazienti pediatrici con MAS, i ricercatori hanno osservato, in tutti i casi, la presenza di febbre al tempo della diagnosi di MAS e, nel 24% dei casi, di linfoadenopatia generalizzata.

Erano presenti anche disfunzione del SNC ed epatomegalia nel 18% dei pazienti, emorragia nel 13% dei casi e splenomegalia nel 10%.

I livelli sierici di ferritina erano in tutti i casi al di sopra del livello normale (mediana 2,453 µg/L), mentre nella quali totalità dei casi sono stati documentati livelli elevati di lattato deidrogenasi e aspartato aminotransferasi.

Su 25 pazienti sottoposti ad aspirazione e biopsia del midollo osseo, il 32% mostrava evidenze di emofagocitosi.

Il 16% dei pazienti con MAS e LES era affetto da infezioni al tempo della diagnosi di MAS (batteriemia da streptococco di gruppo A, infezioni da virus herpes simplex ed Epstein-Barr e un caso di TBC disseminata).

Tutti i pazienti con MAS e LES sono stati trattati per MAS con CS (la maggior parte di questi con metilprednisolone endovena a dose elevata, inizialmente). Più della metà di questi pazienti, invece, è stata trattata anche con immunoglobuline endovena, mentre un terzo è stato trattati con calcineurina orale e un 13% di pazienti con etoposide.

Ci sono stati due decessi durante la fase acuta di MAS. In entrambi i casi è stato documentato un interessamento del SNC.

Tutti i pazienti con diagnosi di MAS sono stati ospedalizzati e il 21% di questi è stato indirizzato nelle unità di cure pediatriche intensive.
Tre pazienti su 5 con crisi convulsive in concomitaza con un episodio di MAS non hanno sperimentato crisi ulteriori.  

I ricercatori hanno messo a confronto anche le caratteristiche cliniche, i trattamenti impiegati e gli outcome dei pazienti pediatrici con LES (in assenza o presenza di MAS): i risultati hanno mostrato che i pazienti con MAS si caratterizzano più frequentemente per la presenza di linfopenia e trombocitopenia e per la presenza di anticorpi anti-dsDNA.

La dose media giornaliera di prednisone è stata simile nei 2 gruppi (18,5 mg/die, approssimativamente) come pure l'impiego di farmaci immunosoppressori come micofenolato.

Nel corso di 3,5 anni di follow-up, comunque, non sono state documentate differenze tra pazienti lupici con MAS o senza MAS in termini di ospedalizzazione, per quanto si sia osservato un trend verso un maggior numero di ricoveri in unità di cura intensiva pediatrica nei pazienti lupici con MAS, nel corso del primo anno.

Da ultimo, non ci sono state differenze nel numero di pazienti andati incontro a danno da lupus (rappresentato quasi esclusivamente dalle cataratte).

NC

Bibliografia
Borgia R, et al "Features, treatment and outcomes of macrophage activation syndrome in childhood-onset systemic lupus erythematosus" Arthritis Rheum 2018; DOI:10.1002/art.40417.
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