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Spondilite anchilosante, bene infliximab on demand come terapia di mantenimento sulla qualità della vita

Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Rheumatology ha dimostrato che, se si tratta pazienti con spondilite anchilosante (SA) con un trattamento di induzione iniziale con infliximab, un farmaco anti-TNF e lo si fa seguire da un regime di mantenimento con infliximab al bisogno (in base all'indice BASDAI), si otterrebbe un miglioramento significativo dell'attività di malattia e della qualità di vita (QoL).

Tale risultato, se confermato in nuovi studi, potrebbe configurare questo nuovo regime di trattamento on demand proposto come un'efficace opzione alternativa di somministrazione dei farmaci anti-TNF nei pazienti affetti  da SA nei paesi emergenti con limitate risorse sanitarie.

Nel dettaglio, lo studio si è posto l'obiettivo di analizzare, durante un follow-up di 3 anni, l'effetto di un farmaco anti-TNF, infliximab, sulla QoL di pazienti con SA trattati con una dose di induzione iniziale del farmaco, seguita da un regime di mantenimento on demand, nel corso del quale il farmaco biologico era somministrato ai pazienti solo in corrispondenza di un incremento dell'attività di malattia, misurata dall'indice BASDAI.

A tal scopo, è stata condotta un'analisi retrospettiva osservazionale delle cartelle cliniche relative a 25 pazienti con AS, trattati con una dose di induzione di infliximab seguita da un regime di mantenimento on demand secondo le indicazioni sopra descritte. In particolare, dopo la somministrazione della dose di induzione e della prima di mantenimento, i pazienti sono stati seguiti a cadenza mensile e trattati nuovamente con infliximab quando il punteggio BASDAI di attività di malattia era >4.

Gli endpoint dello studio erano rappresentati dalla percentuale di pazienti responder al trattamento, caratterizzati da una riduzione di almeno il 40% del punteggio BASDAI, e da un miglioramento della QoL- rilevato come variazione dei punteggi SF-36 relativi al dominio fisico e mentale - e dell'indice ASQoL (Ankylosing Spondylitis Quality of Life) a 6 settimane e dopo l'ultima dose di mantenimento del farmaco (cioè alla fine dei 3 anni di follow-up) rispetto al basale.

La maggioranza dei pazienti considerati nello studio era di sesso maschile (n=20), con un'età media pari a 0,6 ± 10,79 anni. Alla fine delle 6 settimane e dopo l'ultima dose di mantenimento somministrata, la risposta BASDAI 40 è stata raggiunta, rispettivamente, dal 100% e dal 92% dei pazienti considerati nello studio.

Rispetto al basale, il miglioramento dell'attività di malattia, documentato come variazione media del punteggio BASDAI a 6 settimane dalla prima dose di mantenimento e a 3 anni (ultima dose somministrata di infliximab) è stato pari, rispettivamente, a -3,56 e a -3,40.

Inoltre, la variazione media degli indici legati alla QoL, presi nel loro complesso (BASDAI, SF-36 Physical and Mental Component Summary, and ASQoL) vs baseline, è risultata statisticamente significativa sia a 6 settimane che dopo l'ultima somministrazione della dose di mantenimento (P < 0,0001).

Nel commentare i risultati, gli autori hanno ricordato come “nonostante l'infusione di mantenimento a base di infliximab ogni 6-8 settimane rappresenti lo standard di cura approvato nel trattamento dei pazienti con SA, questo regime non si è dimostrato avere un rapporto rischio-beneficio ottimale in molti trial.”

Alla luce di risultati positivi ottenuti con il regime di mantenimento basato sulla somministrazione di infliximab on demand, è possibile ipotizzare che questo regime di trattamento, caratterizzato da infusioni meno frequenti, possa caratterizzarsi per un minor costo complessivo rispetto al regime standard. Per queste ragioni, tale opzione potrebbe rappresentare un'opzione di trattamento alternativa alla modalità standard nei paesi in via di sviluppo, caratterizzati da maggiori problemi di restrizione delle spese sanitarie.

Bibliografia
Sengupta S et al. Quality of Life and Clinical Response to On-Demand Maintenance Doses of Infliximab in Patients With Ankylosing Spondylitis. J Clin Rheumatol. 2015;21(7):355-358. 
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