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Spondiloartrite assiale, è l'attività di malattia il fattore trainante numero uno di disabilità

Tra i pazienti con axSpa, è l’attività di malattia a primeggiare sugli altri fattori chiave indicativi di disabilità come l’entesite, il genere di appartenenza e la mobilità spinale. Lo dicono i risultati di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis Care & Research.

“In una proposta di modello stratificato per gli outcome di salute nell’axSpA – spiegano i ricercatori – la disabilità si è sempre posizionata, gerarchicamente, ad un livello inferiore rispetto alla qualità della vita legata allo stato di salute e ad un livello superiore rispetto all’attività di malattia e alla mobilità spinale”.

“L’associazione tra disabilità e alterazione della mobilità spinale, come pure dell’attività di malattia, è stata riportata prevalentemente nei pazienti con SA con malattia conclamata. Inoltre, sono ancora poco numerosi in letteratura i dati relativi agli studi longitudinali”.

“L’indice ASDAS-CRP sta progressivamente rimpiazzando l’indice BASDAI come misura principale di attività di malattia per valutare i pazienti con axSpA, sia nell’ambito della ricerca che della pratica clinica – hanno aggiunto i ricercatori”.

“Tuttavia, sono necessari ulteriori evidenze per dimostrarne il suo significato relativamente alla relazione longitudinale con la disabilità, soprattutto nei sottogruppi di pazienti con axSpA all’esordio”.

Per analizzare il legame a lungo termine tra l’attività di malattia e la disabilità nei pazienti con axSpA, i ricercatori hanno analizzato i dati della coorte DESIR (the Devenir des Spondylarthropathies Indifferénciées Récentes).

DESIR è uno studio osservazionale prospettico che ha reclutato pazienti con insorgenza recente di lombalgia infiammatoria suggestiva di axSpA (I ricercatori, focalizzandosi sui primi 5 anni di follow-up, hanno preso in considerazione i dati relativi a 644 pazienti, sottoposti a 5.152 visite di controllo.

Su questi presupposti, sono stati implementati dei modelli multivariabili per studiare l’associazione tra il questionario HAQ-AS (the Ankylosing Spondylitis Health Assessment Questionnaire) e i domini di ASDAS-CRP (the Ankylosing Spondylitis Disease Activity Score C‐reactive protein), aggiustando i dati per la presenza di possibili fattori confondenti.

Inoltre, è stata condotta un’analisi multivariabile gerarchica per determinare come le variabili si aggregano in modo ottimale per spiegare l’HAQ-AS.
Dai risultati è emerso che HAQ-AS era associato in modo longitudinale, indipendente e positivamente con ASDAS-CRP, il punteggio relativo all’entesite, l’indice BASMI e l’appartenenza al sesso femminile.

E’ emerso, inoltre, che ASDAS-CRP rappresenta la prima variabile avente potere discriminativo su HAQ-AS.

Riassumendo
In conclusione, “...lo studio ha dimostrato come l’attività di malattia contribuisca longitudinalmente alla disabilità, essendo gerarchicamente superiore ad altre variabili o domini di malattia, nel contesto di una coorte di pazienti con axSpA all’esordio con minimo danno strutturale – hanno commentato gli autori dello studio”.
“L’entesite – aggiungono – il genere di appartenenza e la mobilità spinale sono risultati anch’essi come fattori trainanti di disabilità nell’axSpA all’esordio. ASDAS-CRP, un indice composito utilizzato per misurare l’attività di malattia nella axSpA, riflette anche il livello di disabilità, e i valori di cut-off di questo indice sono in grado di discriminare tra profili diversi di disabilità nell’axSpA all’esordio, rinforzando la validità dei cut-off di attività di malattia”.

NC

Bibliografia
Carvalho PD. Arthritis Care Res. 2020;doi:10.1002/acr.24515.
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