Malattie reumatiche

Tocilizumab, ok europeo per l'artrite giovanile poliarticolare idiopatica

Solo un mese dopo il parere positivo del Chmp, arriva il via libera della Commissione Europea per l'impiego di tocilizumab nell'artrite giovanile poliarticolare idiopatica (PJIA), una nuova indicazione pediatrica che si aggiunge all'uso nella forma sistemica, già approvato da tempo. Il farmaco potrà essere utilizzato a partire dai due anni di età in pazienti che non abbiano risposto adeguatamente a una precedente terapia con metotrexate (MTX). Il farmaco potrà essere impiegato in monoterapia o in combinazione con MTX.

L'indicazione del farmaco è supportata dai dati dello studio CHERISH  un trial internazionale della durata di 104 settimane condotto in 58 centri in 15 Paesi. Il trial ha arruolato 188 pazienti dai 2 ai 17 anni con artrite giovanile poliarticolare idiopatica in fase attiva, con cinque o più articolazioni interessate e che non rispondevano o non tolleravano il MTX.

Lo studio è stato suddiviso in tre parti. Nella prima parte, in aperto e della durata di 16 settimane, sono stati arruolati 188 pazienti di età compresa fra 2 e 17 anni che presentavano una diagnosi di PJIA Da almeno 6 mesi e che non rispondevano a MTX. I 166 pazienti che hanno raggiunto almeno il 30% di risposta (ACR39) sono entrati nella seconda parte dello studio della durata di 24 settimane nella quale sono stati randomizzati a tocilizumab o placebo. La terza parte era in aperto.
Nello studio, solo il 25,6% dei pazienti trattati con tocilizumab ha presentato riacutizzazioni della malattia, rispetto al 48,1% dei controlli trattati con placebo (P=0,0024).

Come spesso accade nei trial condotti su pazienti pediatrici, le prime 16 settimane dello studio erano in aperto e tutti i partecipanti hanno ricevuto il trattamento attivo. A 16 settimane i partecipanti sono stati randomizzati a ricevere 8/10mg/kg di tocilizumab una volta al mese o placebo. I pazienti che hanno presentato riacutizzazioni sono passati al trattamento attivo.
Nella fase open label, l'89,4% dei bambini avevano raggiunto una risposta ACR20, l'83% l'ACR50, il 62,2% l'ACR70 e il 26,1% l'ACR90.
Nei pazienti con un peso corporeo inferiore ai 30 kg, la dose da 10 mg/kg era più efficace. Tra questi pazienti, l'80% ha raggiunto l'ACR50, il 62,9% l'ACR70, rispeto al 70,6% e al 41,2% del gruppo che aveva ricevuto 8 mg/kg del farmaco.

A 40 settimane, il 74,4% dei pazienti trattati con tocilizumab ha ottenuto l'ASCR30, rispetto al 54,3% dei pazienti assegnti al placebo (P=0,0084), il 73,2% ha raggiunto l'ACR50, rispetto al 51,9% dei controlli (P=0,0050) e il 64,6% ha raggiunto l'ACR70 rispetto al 42% dei controlli (P=0,0032).

L'incidenza di eventi avversi era di 12,5 per 100 pazienti/anno, per la maggior parte infezioni (4,9 per 100 pazienti/anno). Dei partecipanti, il 3,7% ha riportato un aumento dei livelli degli enzimi epatici, nella maggior parte dei casi di grado 1. Neutropenia, trombocitopenia e aumento del colesterolo LDL sono stati osservati nel 3,7%, 1,1% e 11,4% dei pazienti.

Tocilizumab è il primo anticorpo monoclonale umanizzato che inibisce il recettore per l'interleuchina-6 (IL-6).

L'Artrite Idiopatica Giovanile (AIG) è una malattia cronica caratterizzata da infiammazione persistente delle articolazioni; i tipici segni di infiammazione articolare sono dolore, tumefazione (gonfiore) e limitazione (difficoltà) del movimento articolare (mobilità). Il termine "idiopatica" indica che non se ne conosce la causa, mentre "giovanile", in questo caso, significa che l'esordio dei sintomi avviene prima dei 16 anni.

Ci sono diverse forme di AIG. Principalmente si distinguono per la presenza o assenza di sintomi sistemici quali febbre, manifestazioni cutanee (AIG sistemica) e dal numero di articolazioni coinvolte (AIG oligoarticolare o poliarticolare). La AIG colpisce circa 100 bambini ogni 100mila e di essi un terzo presenta la forma poliarticolare.

La AIG poliarticolare è una forma caratterizzata dall'interessamento, nei primi sei mesi di malattia, di 5 o più articolazioni (da qui il termine poliarticolare che significa molte articolazioni) in assenza dei sintomi sistemici sopra menzionati. La presenza o l'assenza nel sangue del fattore reumatoide (FR, un autoanticorpo), permette di distinguere la AIG in dure tipi differenti: la forma FR positivo e quella FR negativo.

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