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Vasculiti, documentata riduzione mortalità da nefropatia allo stadio terminale

I risultati di uno studio USA, pubblicato sulla rivista Arthritis Care and Research, hanno dimostrato come, nel corso degli ultimi 20 anni, si sia ridotta in modo significativo la mortalità da nefropatia allo stadio finale nei pazienti affetti da granulomatosi con poliangite (GPA).

Nello specifico, nel corso del quinquennio 2010-2014, la mortalità da ESRD in questi pazienti è scesa a 15,3 per 100 pazienti-anno rispetto a 19 per 100 pazienti-anno nel quinquennio 1995-1999, per un valore aggiustato dell'hazard ratio (HR) pari a 0,77 (IC95%= 0,66-0,90, p=0,005).

La GPA è una vasculite caratterizzata da infiammazione dei vasi di piccolo e medio calibro, e si accompagna a coinvolgimento renale nel 80% dei casi.

Quansi un paziente su 4 con manifestazione renale associata a GPA va incontro a ESRD, che si associa a mortalità precoce per malattia CV ed infezione.

L'assenza di dati sull'incidenza e la mortalità associate a ESRD in pazienti con GPA ha sollecitato la messa a punto di questo studio che ha esaminato gli outcome riportati in un registro nazionale di casi di ESRD relativi al periodo 1995-2014.

Lo US Renal Data System, utilizzato nello studio, include la quasi totalità dei pazienti dializzati o sottoposti a trapianto renale, ed include al suo interno dei report compilati dai nefrologi con informazioni concernenti le cause di ESRD come pure sulla demografia e le comorbilità relative a ciascun patiente sottoposto inizialmente ad un trattamento.

Su queste premesse, i ricercatori hanno diviso i pazienti sulla base della data di ingressi dei dati loro relativi all'interno del database sopra citato: 1995-1999, 2000-2004, 2005-2009 e 2010-2014. La prima coorte di pazienti è stata assunta come coorte di riferimento.

I pazienti con ESRD considerati per l'analisi avevano un'età media alla diagnosi intorno ai 60 anni, indipendentemente dal periodo considerato, con una leggera preponderanza di soggetti di sesso maschile (60%).

Sono state osservate, invece, variazioni relative ad alcune comorbilità a seconda del periodo temporale considerato: ad esempio, il diabete è aumentato da un valore percentuale pari al 7,3% (nel periodo 1995-1999) al 20,1% nel periodo 2010-2014; l'ipertensione, invece, è salita dal 52,5% al 76,8%.

Durante l'intero periodo temporale analizzato dallo studio, 5.929 pazienti hanno sviluppato ESRD associata a GPA. I tassi di incidenza complessiva, calcolati per milione di popolazione su ciascuno dei sottogruppi temporali considerati, hanno subito un incremento, passando da 0,81 (IC95%= 0,70-0,92) nel quinquennio 1995-1999 a 0,94 (IC95%= 0,83-1,05) nel quinquennio 2000-2004, e poi a 1,15 (IC95%= 1,03-1,27) nel quinquennio 2005-2009, per poi stabilizzarsi nel quinquennio successivo (1,12 per milione; IC95%= 1-1,24).

Questa stabilizzazione recente dell'incidenza di casi di ESRD, hanno commentato gli autori, potrebbe essere il riflesso degli ultimi avanzamenti relativi alla gestione dei pazienti con GPA.

Nel complesso, sono stati registrati 1.795 decessi per ESRD in pazienti con GPA. La mortalità, calcolata per 100 pazienti-anno, è stata pari a 19 (IC95%= 17,2-21,1) nel quinquennio 1995-1999, a 16,9 (IC95%= 15,4-18,7) nel quinquennio 2000-2004, a 16,2 (IC95%= 14,9-17,7) nel quinquennio 2005-2009 e a 15,3 (IC95%= 14-16,7) nel quinquennio 2010-2014 (P for trend =0,01).

Dopo aggiustamento dei dati in base ad alcuni fattori multipli quali l'età, il sesso di appartenenza, il BMI, le comorbilità, la regione geografica e lo status di fumatore, l'HR di mortalità rispetto al quinquennio di riferimento (1995-1999) è stato pari a 0,90 (IC95%= 0,77-1,05) per il quinquennio 2000-2004, a 0,82 (IC95%= 0,71-0,96) per il quinquennio 2005-2009  e a 0,77 per il quinquennio 2010-2014 (P for trend = 0,005).

A tal riguardo, i ricercatori hanno sottolineato come i risultati sulla mortalità fossero simili dopo aggiustamento aggiuntivo per l'esecuzione di trapianto.

Le malattie CV sono state la causa più comune di decesso (30%) durante l'intero periodo temporale dello studio, seguite dalle infezioni (16%). Tra le cause di morte per infezione, nel 61% dei casi si era in presenza di sepsi e nel 29% di polmoniti.

Rispetto alla coorte di riferimento (1995-1999), gli HR di mortalità CV, corretti in base ad età e sesso, sono stati pari, rispettivamente, a 0,84 (IC95%=0,65-1,08) per il quinquennio 2000-2004, a 0,57 (IC95%= 0,45-0,74) per il quinquennio 2005-2009 e a 0,64 (IC95%= 0,50-0,82) per il quinquennio 2010-2014 (p<0,001 per trend).

Invece, gli HR di mortalità per infezione sono stati pari, rispettivamente, a 0,84 (IC95%=0,59-1,19), a 0,79 (IC95%= 0,57-1,09), e a 0,47 (IC95%= 0,32-0,67, P<0,001 per trend).
In conclusione, lo studio ha documentato miglioramenti significativi della mortalità nei pazienti USA con ESRD associata a GPA nel corso degli ultimi 20 anni. Non solo: le cause specifiche di morte CV e dovuta ad infezione si sono ridotte in modo significativo nel tempo.
“Ciò detto – concludono i ricercatori – nonostante questi miglioramenti, le malattie CV e le infezioni rimangono ancora ora cause comuni di mortalità nei pazienti con ESRD associata a GPA. Sono necessari, pertanto, nuovi studi che valutino la gestione del rischio CV e il profilo rischio-beneficio dell'immunosoppressione in questi pazienti”.

NC

Bibliografia
Wallace Z, et al "Improving mortality in end-stage renal disease due to granulomatosis with polyangiitis from 1995 to 2014" Arthritis Care Res 2018; DOI:10.1002/acr.23521.
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