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Alleli HLA associati a rischio di spondilite anchilosante e artrite reumatoide: vi sono ripercussioni sul microbioma intestinale?

Uno studio pubblicato su Arthritis & Rheumatology ha dimostrato, in individui affetti da spondilite anchilosante (SA) ed artrite reumatoide (AR) che le variazioni osservate della composizione del microbioma intestinale di questi pazienti sono il risultato degli effetti dell’antigene HLA-B27 e di HLA-DRB1 sul microbioma intestinale. Ciò suggerisce un ruolo degli alleli in questione nel determinismo o nell’innalzamento del rischio di malattia (SA o AR) mediante interazione con il microbioma intestinale.

L’ipotesi patogenetica allo studio e gli obiettivi del lavoro
Che gli alleli HLA influenzino la suscettibilità a più di 100 malattie è cosa nota da tempo; nella maggioranza dei casi, tuttavia, restano ancora avvolte nel mistero i meccanismi attraverso i quali questi alleli predispongono alle malattie in questione.

I rischi derivanti dallo sviluppo di SA e di RA sono guidati, in primis, da effetti genetici, essendo stata documentata un’ereditarietà >90% per la SA e compresa tra il 53% e il 68% per l’AR.

In entrambe le condizioni, gli alleli HLA rappresentano dei fattori principali di suscettibilità, sia pur in modo differente: la SA, infatti, risulta strettamente associata ad HLA-B27, mentre l’AR condivide l’associazione ad HLA-DRB1.

Alcuni studi hanno documentato, sia nei pazienti con SA che in quelli con AR, la presenza di trend di variazione della composizione del microbioma intestinale e fecale abbastanza specifici e di agile individuazione. Quello che, invece, fino ad ora, non era chiaro era se le variazioni sopra menzionate fossero causa o conseguenza delle malattie.

Di qui il nuovo studio, che ha cercato di dirimere la questione, esaminando l’effetto degli alleli HLA-B27 (fattore di rischio di SA) e di HLA-DRB1 (fattore di rischio di AR) sulla composizione del microbioma intestinale in individui sani.

Disegno e risultati principali
Lo studio ha preso in esame 568 campioni fecali e bioptici relativi a 6 siti intestinali, raccolti da 107 volontari sani (61 donne; range età: 40-75 anni). Inoltre, i ricercatori hanno raccolto i campioni fecali relativi a 1.392 gemelli inclusi in una coorte di popolazione britannica (TwinsUK).

E’ stata condotta una profilazione del microbioma mediante sequenziamento di un gene marker (RNA batterico ribosomale 16S). A ciò è seguita la genotipizzazione di tutti i genotipi HLA dei partecipanti allo studio, mediante impiego di tecniche di biologia molecolare specifiche.

Dai risultati è emersa l’esistenza di un’associazione significativa tra il BMI e la composizione del microbioma (p=0,0022), sostenuta, principalmente, dall’osservazione di differenze in individui sottopeso (BMI<18,5). Inoltre, sono state rilevate differenze significative dei microbiomi degli individui dello studio in base al sesso (p=0,0004).

Dopo correzione dei dati in base a questi due fattori confondenti (BMI e sesso di appartenenza), i ricercatori hanno potuto documentare l’esistenza di associazioni tra la composizione complessiva microbica e tra il genotipo HLA-B27 e HLA-DRB1 (p=0,0002 e p=0,00001, rispettivamente).

Tali risultati sono stati replicati anche dopo l’analisi dei campioni fecali della coorte TwinsUK (p=0,023 e 0,033, rispettivamente).

Riassumendo
Lo studio ha dimostrato per la prima volta che, in assenza di malattia o di trattamento, HLA-B27 e HLA-DRB1 mostrano effetti significativi sul microbioma intestinale umano. Tale osservazione si aggiunge ad osservazioni precedenti secondo le quali sia SA e AR sono caratterizzate da disbiosi intestinale ascrivibile, almeno in parte, agli effetti dei principali fattori generici per le due malattie in questione: HLA-B27 (per la SA) e HLA-DRB1 (per l’AR).

“I dati presentati in questo studio – scrivono i ricercatori nelle conclusioni – suffragano la necessità di condurre nuove ricerche sul campo, in merito alla possibilità che il ricorso a manipolazioni del microbioma intestinale possano avere un potenziale terapeutico nella prevenzione di SA e di AR in soggetti a rischio”.

Nicola Casella

Bibliografia
Asquith M et al. HLA alleles associated with risk of ankylosing spondylitis and rheumatoid arthritis influence the gut microbiome [published online April 30, 2019]. Arthritis Rheumatol. doi:10.1002/art.40917
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