Terapia

Articol-Azioni, nuova campagna informativa sull'artrite reumatoide

Un sito internet dedicato al progetto e già visibile on line su http://www.articolazioni.it/, la possibilità di confrontarsi con uno psicologo attraverso il sito e il numero verde dell'ANMAR, video sugli esercizi quotidiani più idonei per la riabilitazione, incontri di formazione per i parenti e gli amici che ogni giorno assistono le persone con artrite reumatoide. E persino una presenza su Facebook che, con 11 milioni di iscritti, è la più grande comunità italiana su web.

Sono questi i principali servizi che verranno resi disponibili tra maggio e dicembre nell'ambito della campagna informativa denominata  "Articol-Azioni" pensata per "muovere all'azione" i pazienti affetti da artrite reumatoide e i loro cari.  La campagna è promossa da Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR), Società Italiana di Reumatologia (SIR) e Fondazione Italiana per la Ricerca sull'Artrite (FIRA) e ha ricevuto il sostegno di Roche. "Ballare sul palcoscenico della vita"  è una frase efficace che ben riassume il significato vero della campagna, cioè aiutare i malati con servizi su misura e far conoscere di più questa malattia così grave e invalidante ma ancora poco nota e dalla gente comune spesso confusa con l'artrosi. La frase non è il frutto fella creatività di un pubblicitario ma è stata pensata da Francesco, un giovane malato di artrite che proprio grazie al supporto delle associazioni e alle nuove cure ha ripreso a svolgere una soddisfacente vita di relazione.
Oltre 20 milioni di persone convivono ogni giorno con l'artrite reumatoide nel mondo. In Italia più di 400 mila pazienti ne soffrono e ogni anno si registrano 12-24 mila nuovi casi.

Come racconta Antonella Celano Presidente dell'ANMAR, per questi pazienti diventa difficile compiere i gesti anche più semplici come vestirsi, guidare la macchina, girare la chiave di una serratura, aprire una caffettiera. In un mondo dominato dal culto della giovinezza e della bellezza, il paziente con artrite spesso prova disagio e vergogna per le deformazioni del proprio corpo ed è portato all'auto-isolamento e alla solitudine. 
Il paziente invece si deve riappropriare della propria dignità perché oggi, come ha ricordato la professoressa Silvana Zeni dell'Istituto Ortopedico Gaetano Pini e segretario generale della FIRA , con i nuovi metodi di diagnosi e con la disponibilità dei farmaci di fondo e dei biologici, per la prima volta ce la possibilità di bloccare o perlomeno rallentare l'evoluzione della malattia e svolgere una soddisfacente vita di relazione.
L'importante, è che la diagnosi venga fatta il più rapidamente possibile e che il paziente possa subito iniziare ad assumere i farmaci.

"E' una campagna 'paziente centrica' - commenta Antonella Celano- perché si anima a partire dai bisogni delle persone che affrontano ogni giorno l'artrite reumatoide. Noi persone affette da artrite reumatoide siamo troppo spesso sole nel far fronte alle esigenze assistenziali, psicologiche e pratiche. Ecco perché è fondamentale rivolgersi ai pazienti, cercando di farli uscire dal guscio in cui scelgono di isolarsi, ma non bisogna dimenticare i parenti, gli amici, chi li assiste quotidianamente e l'opinione pubblica: il primo passo da fare, infatti, è proprio l'informazione". "In Italia si registrano 12-24 mila nuovi casi ogni anno - spiega Carlomaurizio Montecucco, Presidente SIR - eppure è spesso confusa con l'artrosi e, se insorge in età avanzata, interpretata come un 'acciacco della vecchiaia' al quale rassegnarsi. Un'informazione corretta è dunque necessaria. Non bisogna dimenticare, infatti, che per bloccare questa malattia distruttiva è fondamentale la diagnosi precoce e impostare subito la terapia adeguata. Nei pazienti trattati precocemente si assiste a una significativa riduzione della progressione e più del 50% può raggiungere una remissione stabile della malattia".
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