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Artrite reumatoide e rischio CV, il punteggio SCORE da solo non basta per predire aterosclerosi subclinica

I risultati di uno studio spagnolo pubblicato sulla rivista  Arthritis Research & Therapy (1) dimostrerebbero come, in pazienti di sesso femminile con artrite reumatoide (AR) a basso rischio CV secondo il punteggio SCORE (Systematic Coronary Evaluation Score), la considerazione dell'età e delle concentrazioni di colesterolo totale (CT) potrebbe essere utile nel determinare quali sono in realtà quelle già affette da aterosclerosi subclinica ad elevato rischio CV.
Lo studio ha dimostrato, infatti, come  una donna su 3 con punteggio di rischio CV SCORE basso ma di età >49,5 anni e valori di CT >5,4 mmol/l presenti placche carotidee, marker di malattia aterosclerotica subclinica  ad elevato rischio CV.

E' noto come i fattori di rischio tradizionali non siano in grado di rendere conto completamente dell'incremento del rischio CV osservato nei pazienti affetti da AR (2). Per questa ragione Eular (European League Against Rheumatism) raccomanda di utilizzare il punteggio SCORE per valutare tale rischio in questa popolazione specifica (3).
“Anche il punteggio SCORE, tuttavia – ricordano gli autori nell'introduzione del lavoro – potrebbe sottostimare il rischio CV in pazienti con AR. (…).”
Considerando che la rilevazione ultrasonografica  di placche carotidee rappresenta un buon marker di rischio CV elevato ed è in grado di predire l'incidenza di eventi CV, uno studio precedentemente condotto dalla stessa equipe di ricerca ha dimostrato come “...pazienti affetti da AR con punteggio SCORE >1 e
“Inoltre - ricordano gli autori – anche l'età avanzata contribuisce in modo sostanziale alla determinazione del punteggio SCORE nei pazienti affetti da AR. (…) Non si può escludere, pertanto, che pazienti con rischio CV basso in base alla predizione del punteggio SCORE, non possano in realtà essere già affetti da aterosclerosi subclinica, un fattore di rischio elevato di malattia CV”.

Obiettivo di questo studio è stato quello di identificare le caratteristiche del paziente che possono predire la presenza di placca carotidea, in 144 donne affette da AR, aventi un'età media di 44.8 anni e una durata media di malattia di 8,2 anni, in terapia (tranne 4) con DMARD.

A tal scopo, 550 pazienti con AR sono state sottoposte ad anamnesi per la presenza di fattori di rischio CV tradizionali e a ultrasonografia carotidea. E' stato calcolato il punteggio SCORE in ciascuna paziente allo scopo di determinare il loro rischio di malattia CV fatale a 10 anni in una popolazione europea a basso rischio CV, e solo quelle con un punteggio SCORE pari a zero (basso rischio) (144 su 550) sono state inserite nello studio.

I risultati dell'analisi hanno mostrato che 35 pazienti su 144 (24,3%) presentavano una placca arteriosa carotidea: questa era bilaterale il 21 pazienti su 35 e bilaterale in 14 pazienti su 35. Le pazienti con placca carotidea erano più anziane, avevano un'insorgenza tardiva di malattia e una probabilità maggiore di essere ipertese e dislipidemiche; presentavano livelli più elevati di CT, LDL e trigliceridi (TG) ed erano trattate molto spesso con farmaci CV. Le pazienti con placca carotidea, inoltre, erano state maggiormente esposte al trattamento con prednisone e DMARD sintetici.
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I risultati dell'analisi di regressione logistica multivariata hanno mostrato come l'età (odds ratio [OR], 1,15, IC95% 1,07-1,24, P<0,0001), il numero di DMARD sintetici utilizzati (OR 1,51, IC95% 1,05-2,17, P=0,03) e le concentrazioni di CT (OR, 1,66, IC95% 1,00-2,73, P=0.04) erano associated in modo indipendente alla presenza di placca. 

L'analisi della curva ROC, invece, ha ristretto all'età (area sotto la curva [AUC] 0,807, IC95% 0,731-0,883, P<0,0001) e ai livelli di CT (AUC 0,679, IC95% 0,580-0,777, P=0,001) i  fattori strettamente associati alla presenza di placca. 

Un'età >49,5 anni e concentrazioni di CT >5,4 mmol/L sono risultati i valori ottimali di cutoff predittivi della presenza di placca.
E' stato osservato, infine, come la prevalenza di placca carotidea subisse un incremento fino al 37,5% in pazienti di età >49,5 anni e/o concentrazioni di CT >5,4 mmol/L. Per contro, la prevalenza di placca carotidea era pari solo al 7,8% nelle pazienti di età < 49,5 anni e/o concentrazioni di CT  ≤5.4 mmol/L, rispettivamente.

In conclusione, i risultati dello studio mostrano come, in pazienti affette da AR e punteggio SCORE pari a zero (basso rischio CV), una donna su 3 di età >49,5 anni e valori di CT >5,4 nmol/L presenti placche carotidee, espressione di aterosclerosi silente, un fattore di rischio elevato di malattia CV.
 
“Sarà ora da verificare con studi ulteriori se l'incorporazione dei dati ultrasonografici relativi alla rilevazione di placche carotidee nella valutazione complessiva del rischio di malattia CV in pazienti con punteggio SCORE basso, un'età >49,5 anni e livelli di CT >5,4 mmol/l, possa effettivamente essere utile nel ridurre il tasso di eventi CV futuri – concludono gli autori dello studio”.


1.    Corrales A et al. Carotid artery plaque in women with rheumatoid arthritis and low estimated cardiovascular disease risk: a cross-sectional study. Arthritis Research & Therapy 2015, 17:55  doi:10.1186/s13075-015-0576-7
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2.    Del Rincon ID et al. High incidence of cardiovascular events in a rheumatoid arthritis cohort not explained by traditional cardiac risk factors. Arthritis Rheum. 2001;44:2737–45.

3.    Peters MJ et al. EULAR evidence-based recommendations for cardiovascular risk management in patients with rheumatoid arthritis and other forms of inflammatory arthritis.
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