Terapia

Dieci sintomi per riconoscere in tempo le malattie reumatiche

In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche che si tiene tutti gli anni il 12 ottobre, e con una testimone d'eccezione, Carla Fracci,  la Fondazione Italiana per la Ricerca sull'Artrite (FIRA), ha divulgato il decalogo per la diagnosi precoce delle malattie reumatiche. Dieci sintomi da tenere d'occhio per poter cogliere sul nascere le malattie reumatiche. Riconoscerli e giungere al più presto a una diagnosi sono fattori essenziali per limitarne i danni e curare al meglio i malati.

Il decalogo vuole rappresentare un aiuto concreto all'individuazione di queste malattie, come sottolinea il professor Carlomaurizio Montecucco, Presidente della SIR "Gli strumenti di cura sono migliorati, ma la gestione di queste patologie è diventata più complessa, per questo è importante che i medici di famiglia e i pazienti riconoscano le specifiche competenze del reumatologo e sappiano individuare i sintomi che richiedono un approfondimento specialistico".

Nonostante negli ultimi anni la ricerca nel campo delle malattie reumatiche abbia compiuto enormi passi avanti, sia nella conoscenza delle cause sia nelle terapie, bisogna continuare a sostenerla, come sottolinea il professor Stefano Bombardieri, Vicepresidente di FIRA "La ricerca medico-scientifica rappresenta il nostro obiettivo primario. Attraverso sovvenzioni a studi scientifici e borse di studio la Fondazione è impegnata nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura di tutte le patologie reumatiche". 

"Per le persone affette da malattie reumatiche una diagnosi corretta e tempestiva può cambiarne il destino" dichiara Antonella Celano, Presidente dell'Associazione Nazionale dei Malati Reumatici - ANMAR. "La ricerca riapre la speranza in quanti oggi vivono con queste malattie e vorremmo che questa attenzione venisse non solo ad opera di una Fondazione privata, ma anche dalle istituzioni".

Carla Fracci, una testimonianza del mondo della cultura e dell'arte internazionali, ha scelto di dare il suo contributo a sostegno di FIRA, una Onlus fondata da SIR per raccogliere fondi per la ricerca sull'artrite: "Desidero contribuire a promuovere e stimolare la ricerca sull'artrite perché danneggia le articolazioni, compromettendo anche gravemente la vita, l'autonomia e le capacità lavorative di chi ne soffre".

In presenza di uno o più di questi sintomi è bene rivolgersi al medico di famiglia che deciderà per un'eventuale visita specialistica reumatologica.
1. Dolore e gonfiore alle articolazioni delle mani e/o dei polsi che persiste da più di tre settimane.
2. Rigidità articolare che dura più di 1 ora al mattino, dopo il risveglio.
3. Gonfiore improvviso, associato o meno a dolore e arrossamento locale, di una o più articolazioni in assenza di trauma.
4. Nel giovane: dolore di tipo sciatico fino al ginocchio che va e viene, cambiando anche di lato, che aumenta durante il riposo notturno e si attenua con l'attività fisica.
5. Sbiancamento delle dita delle mani all'esposizione al freddo o per variazioni climatiche o per emozioni.
6. Sensazione di secchezza o di sabbia negli occhi associata a secchezza della bocca e a dolori articolari o muscolari.
7. Arrossamento al viso, su naso e guance o attorno agli occhi, peggiorato dall'esposizione solare anche lieve e associato a dolori articolari.
8. Nell'ultracinquantenne: improvvisa comparsa di dolore ad entrambe le spalle, con impossibilità di pettinarsi o allacciare il reggiseno, ed alle anche con difficoltà ad alzarsi da una poltrona, specie se accompagnato da mal di testa e calo di peso.
9. Nella donna in post-menopausa o nel paziente che assume cortisone: dolore improvviso alla schiena particolarmente dopo uno sforzo o il sollevamento di un peso.
10. Nei soggetti affetti da psoriasi o con familiari affetti da psoriasi: comparsa di dolore alle articolazioni o alla colonna vertebrale o al tallone.

Negli ultimi anni la ricerca reumatologica ha fatto enormi progressi nella identificazione delle cause delle principali malattie reumatiche con ricadute cliniche determinanti nell'identificazione di nuovi markers diagnostici e di nuovi presidi terapeutici che hanno contribuito a migliorare la vita dei pazienti.
La disponibilità di nuovi farmaci rende ancora più importante una diagnosi precoce e la stesura e la divulgazione del decalogo vanno proprio nella direzione di favorire un acceesso alle strutture reumatologioche il più precoce possibile.

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