Terapia

Duloxetina, doppia efficacia nella fibromialgia

I pazienti affetti da fibromialgia e contemporaneamente depressi hanno ottenuto un miglioramento significativo in entrambe le condizioni grazie al trattamento con duloxetina (Cymbalta, Ely Lilly). Lo rivelano i dati combinati di quattro studi clinici controllati verso placebo, presentati all'ultimo meeting dell' American Academy of Pain Medicine (AAPM), a San Antonio, in Texas.

L'entità del miglioramento sul fronte del dolore è stata proporzionale al livello di gravità della depressione; al contrario, il miglioramento dell'umore è stato simile in tutti i pazienti, indipendentemente dall'intensità del dolore.

L'analisi dei risultati ha evidenziato che il 60-70% del beneficio è il risultato di un effetto diretto del farmaco, mentre il miglioramento rimanente è stato frutto di un effetto indiretto. I dati indicano che il miglioramento delle fibromialgia non è semplicemente conseguenza dell'effetto sul tono dell'umore, suggerendo piuttosto l'esistenza di proprietà analgesiche indipendenti nel trattamento di questa malattia reumatologica.
Circa un terzo dei pazienti affetti da fibromialgia soffrono anche di depressione maggiore e fino il 70% un'anamnesi positiva per questo disturbo dell'umore. Scindere il legame tra le due condizioni è difficile perché il dolore può nascondere la depressione e portare a sottodiagnosticare e sotto trattare la malattia. D'altro canto, nei pazienti colpiti da fibromialgia, la depressione maggiore può intensificarsi per via del fatto che il dolore interferisce con lo svolgimento delle attività quotidiane e la presenza di depressione può portare talvolta a un aumento della percezione, della durata e dell'intensità del dolore.

Lo studio presentato all'AAPM ha voluto appunto chiarire l'effetto di duloxetina sul decorso clinico di pazienti affetti da entrambe le condizioni, limitando l'analisi a soggetti con depressione maggiore al momento dell'arruolamento, trattati con 60-120 mg di duloxetina.
Nello studio sono stati arruolati 350 pazienti - 147 trattati con placebo e 203 con duloxetina - che presentavano al basale un punteggio mediano della scala di Hamilton per la depressione (HAMD) pari a 15 e un Brief Pain Inventory (BPI) medio tra 6 e 7.
L'analisi dei risultati ha evidenziato che circa la metà dei pazienti con un punteggio HAMD superiore o inferiore alla mediana hanno ottenuto un miglioramento del dolore almeno pari o superiore al 30% del punteggio relativo al dolore.

Il miglioramento della depressione stratificato in base alla gravità del dolore al basale non è stato significativamente diverso nei pazienti trattati con duloxetina e in quello che hanno ricevuto placebo.
La risposta è stata definita come riduzione del 50% del punteggio HAMD o del Beck Depression Inventory. Il dolore è stato definito moderato con un BPI compreso tra 4 e 7 e severo con un BPI superiore a 7.
I dati hanno anche evidenziato che il 68,7% del miglioramento del dolore è risultato attribuibile a un effetto diretto del trattamento farmacologico, mentre  il restante 31,3% a un effetto indiretto sulla depressione maggiore. Per quanto riguarda la depressione, invece, l'effetto diretto della duloxetina è stato responsabile del 59,9% del miglioramento dell'umore, mentre il rimanente 40.1% è stato correlato a all'effetto indiretto del farmaco sul dolore.

Iyengar S, et al "Fibromyalgia and comorbid major depressive disorder: Assessment of mood and pain response to duloxetine hydrochloride compared to placebo" AAPM 2010; Abstract 121
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