Terapia

Gli inibitori del TNF non aumentano il rischio cancerogenico

La terapia dell'artrite reumatoide che prevede l'utilizzo di inibitori del TNF non sembra associata a un aumento del rischio di contrarre tumori. Lo hanno annunciato al congresso annuale dell'ACR alcuni ricercatori spagnoli, presentando i risultati di uno studio condotto su pazienti affetti da questa patologia.

Gli inibitori del TNF, largamente in uso dal 1998 e s già somministrati a più di 600mila persone nel mondo. Alcuni dati hanno suggerito l'esistenza di un'associazione fra aumento dell'incidenza di tumori (soprattutto ematologici e polmonari) e AR. Il TNF è coinvolto in alcuni processi di cancerogenesi e non è ancora completamente chiaro se i farmaci in grado di inibire questa molecola siano associati a un aumento del rischio di tumore.

Con l'intento di chiarire questo punto, i ricercatori spagnoli hanno analizzato i dati provenienti dal registro dei farmaci denominato BIOBADASER, costituito nel 2001, per raccogliere i dati di tollerabilità a lungo termine di pazienti affetti da AR e trattati con terapie biologiche. Sono stati considerati i dati fino al termine del 2007, relativi a 4.529 pazienti trattati con inibitori del TNF.
Gli sperimentatori hanno anche utilizzato i dati di 789 pazienti provenienti da un altro registro denominato EMECAR dal 1999 al 2005, che ha stimato l'incidenza di comorbidità nell'AR in pazienti non trattati con anti TNF. 
Lo studio ha previsto un confronto fra pazienti trattati con inibitori del TNF e pazienti in terapia con altri farmaci.
Dopo un follow-up di 14.001 persone/anno (11.758 per il gruppo trattato con anti TNF e 2.243 nel gruppo di controllo) i ricercatori hanno rilevato 70 casi di tumore nel gruppo TNF e 29 nei controlli.

L'incidenza era quindi di 60 per 10mila pazienti/anni nel gruppo TNF e 129 per 10mila pazienti anno nei controlli, a indicare quasi un'azione protettiva dei TNF.
Tuttavia, dopo aver aggiustato i dati per età, sesso, durata e attività della malattia (DAS), i risultati hanno mostrato che il gruppo in terapia con inibitori del TNF evidenziava un'incidenza nello sviluppo di tumori praticamente uguale a quella del gruppo controllo (IRR 0.92, 95% CI: 0.41-2.04).

Altri studi avevano evidenziato un aumento di rischio di tumori, in particolare di linfomi nei paai pazienti sottoposti a terapia con farmaci anti TNF. Per esempio lo studio di Bongartz pubblicato su 2006 (JAMA. 2006;295:2275-2285) indicava un aumento del rischio di 3,3 volte. La meta analisi aveva però il forte limite di includere solo studi a 12 settimane.
Questo tipo di analisi è anche complicate dal fatto chela stessa AR costituisce fattore di rischio per l'insorgenza di tumori. Da qui l'importanza dello studio spagnolo che ha utilizzato un gruppo di confronto.
Abasolo L, et al "Is The Exposure To TNF Antagonists A Risk Factor For Cancer In Rheumatoid Arthritis?" ACR 2008; 1266

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