Terapia

Leflunomide può sostituire metotressato in pazienti con AR

Il DMARD leflunomide potrebbe essere utilizzato in alternativa al metotressato in pazienti con artrite reumatoide (AR) in trattamento con rituximab e intolleranti al metotressato. E' quanto riportato dai ricercatori dell'Istituto Karolinska di Stoccolma in occasione dell'ultimo meeting dell'American College of Rheumatology.

Secondo studi precedenti, la combinazione dell'anticorpo monoclonale rituximab con metotressato ha dimostrato di essere efficace in pazienti con AR, ma in alcuni casi si sono evidenziati episodi di intolleranza al metotressato.

I ricercatori di Stoccolma, dall'analisi della letteratura hanno osservato che leflunomide sembra avere effetti nella leucemia delle cellule B, così hanno pensato che il farmaco potesse avere un effetto sinergico con rituximab nella terapia dell' AR.
Per testare tale ipotesi, i ricercatori hanno analizzato i dati di 10 registri europei facenti parte del programma CERRERA. Le analisi hanno incluso 1.195 pazienti trattati con rituximab più metotressato, 177 in terapia con rituximab e leflunomide e 505 che avevano ricevuto il solo rituximab.
Al termine dello studio, utilizzando i criteri EULAR (European League Against Rheumatism), i pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi: nessuna risposta, risposta moderata e buona risposta, in base ai cambiamenti dell'attività della malattia.

A sei mesi, il 29,1% dei pazienti in terapia con luflunomide più rituximab ha raggiunto la risposta EULAR buona, verso il 20,7% dei pazienti che ha ricevuto rituximab più metotressato e il 19,5% di coloro che hanno ricevuto solo rituximab (P=0,04 per entrambi verso leflunomide).
La percentuale di risposte buone è aumentata a 12 mesi nel gruppo che ha ricevuto leflunomide, raggiungendo il 31,4%, mentre nessun successivo miglioramento è stato notato nei gruppi assegnati a metotressato o al solo rituximab (P=0,005 e P=0,01).

Ulteriori analisi hanno mostrato che la combinazione di leflunomide e rituximab era maggiormente associata a una buona risposta rispetto a metotressato più rituximab sia a 6 mesi sia a 12 mesi (OR 1,6 IC 95% 1-2,5, P=0,04 per 6 mesi e OR 1,8 IC 95% 1,2-2,8, P=0,005 a 12 mesi),

La combinazione con leflunomide è risultata più frequentemente associata a una buona risposta a 6 mesi  e a 12 mesi rispetto alla monoterapia a base di rituximab (OR 1,7 IC al 95% 1-2,8, P=0,04 a 6 mesi e OR 1,8 IC al 95% 1,1 a 2,9 P=0,01 a 12 mesi).
Inoltre, nei gruppi assegnati a metotressato e alla monoterapia a base di rituximab, il ritrattamento per il peggioramento della malattia, è risultato più frequente a 12 mesi (27,9% e 21,8%), rispetto al gruppo che ha ricevuto leflunomide (19,2%).

La percentuale di eventi avversi era simile in tutti e tre i gruppi di trattamento (14,1% leflunomide, 16,2% metotressato e 16,4% solo rituximab).
Secondo quanto afferma l'autrice dello studio, la dott.ssa Katerina Chatzidionysiou, questi dati non indicano che leflunomide debba sostituire il metotressato nella terapia combinata con rituximab. Per confermare questa ipotesi sono necessari maggiori studi su larga scala.
Piuttosto, questi dati suggeriscono che leflunomide possa essere utilizzato in tutti quei pazienti che non tollerano il metotressato.

American College of Rheumatology Gabay C, et al "Effectiveness of different DMARD co-therapies in rituximab-treated rheumatoid arthritis patients -- results of a one-year follow-up study from the CERRERA collaboration" ACR 2010; Abstract 1802

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