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Lupus, perchè è una malattia prevalentemente femminile?

Le differenza di incidenza di lupus in base al genere (9 pazienti su 10 sono donne) sarebbero da ascrivere ad una sovraespressione di un un gene presente nel cromosoma X. Questa la spiegazione fornita da uno studio sperimentale di recente pubblicazione su Science Immunology.

Da lungo tempo gli scienziati ritengono che l'esistenza di differenze di genere possano spiegare la predisposizione delle donne alle malattie autoimmunitarie. Lo studio in questione, ora, fornisce una possibile spiegazione di questa ipotesi.

Inutile dire che, ad oggi, dozzine di geni sono stati associati al lupus: il nuovo studio, invece, si è focalizzato sulla sovraespressione del gene Tlr7, che si trova sul cromosoma sessuale X.

Nelle cellule delle donne, i geni di uno dei cromosomi X tendono a diventare inattivi, attraverso un meccanismo di controllo dell'espressione genica.

Nello studio in questione, è stato invece dimostrato che il gene Tlr7 sarebbe in grado di sfuggire a questa regolazione fisiologica.

Come è noto, i pazienti affetti da lupus sono colpiti da sintomatologia dolorosa, piressia e rash in parti differenti dell'organismo. Tale sintomatologia “va e viene” in concomitanza con le recidive di malattia.

Allo stato attuale non esiste guarigione da lupus, e la terapia contro la malattia viene solo controllata con farmaci che hanno come target terapeutico l'infiammazione e il “congelamento” dell'attività del sistema immunitario.

Nello studio in questione, i ricercatori hanno monitorato le cellule del sistema immunitario di donne in buono stato di salute, misurando l'espressione di Tlr7.

In questo modo hanno scoperto che in alcune cellule, entrambe le copie dei gene esprimono attivamente la produzione della proteina Tlr7.

Lo stesso pattern di espressione genica duale è stato identificato in uomini affetti da trisomia X (o sindrome di Klinefelter – tra l'altro gli uomini affetti da questa sindrome vanno incontro a lupus a tassi più elevati rispetto a quelli non affetti dalla sindrome).

Tutto ciò, dunque, indica che il gene Tlr7 è in grado di evitare l'inattivazione del cromosoma X.

Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto che la sovraespressione di Tlr7- denomimata biallelismo, porta a variazioni sia a carico delle cellule che delle proteine da loro prodotte che potrebbero portare a problemi autoimmunitari.

La proteina TLR7, di norma, gioca un ruolo nell'aiutare il sistema immunitario ad identificare le infezioni virali; in alcuni studi condotti su modello animale, però, i ricercatori hanno osservato che quando le cellule del sistema immunitario producono TLR7 in eccesso, gli animali possono andare incontro a lupus.

Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno affermato che i prossimi passi della loro ricerca prevedono di mettere a confronto i livelli di TLR7 in donne sane e in donne affette da lupus, allo scopo di verificare, ad esempio, se livelli più elevati della proteina in questione possano essere correlati più alla severità della malattia che all'insorgenza di recidive.

Tra i limiti dello studio ammessi dagli autori vi sono la mancata spiegazione del come o del perchè Tlr7 sia in grado di sfuggire all'inattivazione del cromosoma X. Lo studio, però, suggerisce come la limitazione dei livelli di TLR7 possa offrire una nuova possibilità terapeutica nel trattamento del lupus (resta da capire se ristabilendo l'inattivazione del cromosoma X o utilizzando direttamente la proteina TLR7 come bersaglio terapeutico).

Nicola Casella

Bibliografia
Souyris M et al. TLR7 escapes X chromosome inactivation in immune cells. Science Immunology  26 Jan 2018:Vol. 3, Issue 19, eaap8855 DOI: 10.1126/sciimmunol.aap8855
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