Terapia

Medici pubblici, in pensione a 70 anni

Il Senato ha approvato in via definitiva la legge sul lavoro che prevede la possibilità per i medici pubblici di andare in pensione, su propria richiesta, con 40 anni di contributi effettivi, ma senza oltrepassare il limite dei 70 anni di età.
A questo proposito, il segretario nazionale della Cgil medici, Massimo Cozza, ha affermato: "Poiché quasi tutti i medici sono assunti dopo i 30 anni, questa legge di fatto introduce il pensionamento a 70 anni. Un pugno allo stomaco per migliaia di camici bianchi precari, che vedranno allontanarsi la stabilizzazione del rapporto di lavoro, dal momento che la norma specifica che la permanenza in servizio non può dar luogo a un aumento del numero dei dirigenti".

"E' una porta chiusa in faccia a decine di migliaia di medici con incarichi professionali che - sottolinea Cozza - vedono maggiormente preclusa la possibilità di carriera. Appare infatti ovvio che sceglieranno i 70 anni i medici con incarichi apicali, penalizzando chi, anche a 55-65 anni continua a svolgere turni di guardia, notturni e festivi. Peraltro - aggiunge - viene soppressa la possibilità del biennio dopo i 65 anni".

Altro elemento di insoddisfazione per il numero uno della Fp Cgil medici, è il fatto che non è stata eliminata la "rottamazione" arbitraria da parte dell'azienda nei confronti dei medici con 40 anni di contributi compresi i riscatti. Ci possono essere quindi anche 10 10 anni di differenza tra chi può essere pre pensionato obbligatoriamente dall'azienda anche a 60 anni di età e tra chi potrà scegliere di rimanere in servizio fino ai 70

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