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Messina: si aprono le porte 4° Congresso Regionale del CReI Sicilia

  • Giovedi 25 Aprile 2019
  • Antonella De Minico
Domani, 26 aprile, nell’Aula Congressi dell’Ospedale Papardo di Messina si apriranno le porte del 4° Congresso Regionale del CReI Sicilia, sotto la responsabilità scientifica di Aldo Molica Colella, direttore dell’UOS di Reumatologia dell’Ospedale Piemonte della stessa città. Saranno due giorni di lavori, che vedranno all’opera esperti e pazienti, in un costante confronto su quelle che sono le novità delle molecole farmacologiche utilizzate nella cura delle malattie reumatiche, le conferme acquisite nel corso degli anni, rivolgendo lo sguardo al futuro di questa branca medica e della real life della reumatologia. Si discuterà dei farmaci biologici e biosimilari, del LES, della Sclerodermia, del dolore, della Fibromialgia, dell’Artrite Reumatoide, delle Spondiloartriti, dell’Osteoporosi, dell’Artrosi ed Artropatie microcrisalline oltre che delle interazioni tra oncologia e alcune malattie reumatiche. «Ci sarà anche una sessione dedicata all’età pediatrica e alle nuove terapie che ora il medico ha disposizione per la cura del paziente», sottolinea Aldo Molica Colella.

Un aggiornamento importante, quindi, per tutti i reumatologi siciliani. «Avremo il piacere di ospitare illustri colleghi, tra cui Luigi Sinigaglia, Presidente della SIR, che parlerà della terapia dell’osteoporosi nel paziente fragile, Stefano Stisi, Past President del CReI, che si occuperà del dolore nei pazienti fibromilagici», continua Aldo Molica Colella.

Nella due giorni congressuali, però, si affronterà anche il tema dell’integrazione-ospedale territorio: «Dopo lungo tempo, finalmente, vediamo riconosciuta la Reumatologia negli Ospedali, fino a non molto tempo fa accorpata nei reparti di Medicina Interna. Oggi, fare il reumatologo, vuole anche dire interfacciarsi ogni giorno con l’Assessorato, perché la prescrizione dei farmaci biologici è un atto di grande responsabilità, sia per l’elevato costo sia per l’importanza che hanno nella cura dei pazienti», conclude Molica Colella.
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