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Nefrite lupica e outcome avversi in gravidanza, documentata l'esistenza di un'associazione

Stando ai risultati di uno studio di recente pubblicazione su Lupus, il rischio di preeclampsia e di altri outcome avversi nelle donne in gravidanza affette da lupus cresce in misura maggiore in presenza di nefrite lupica.

Infatti, su 103 donne con LES che hanno partorito presso il Karolinska University Hospital a Stoccolma, in Svezia, dal 2000 al 2017, 35 donne era affette da nefrite lupica pregressa o corrente.

Inoltre, nello specifico, considerando le pazienti sottoposte a biopsia renale, è emerso che 5 erano affette da nefrite lupica di classe 2 (16%), 7 da nefrite lupica di classe 3 (23%), 15 da nefrite lupica di classe 4 (48%) e 4 da nefrite lupica di classe 5 (13%).

La preeclampia era significativamente più probabile si sviluppasse nelle donne con nefrite lupica che nelle donne affette da LES ma senza coinvolgimento renale (25% vs. 2,9%).

La maggior parte delle donne nelle quali si era sviluppata preeclampsia erano affette da nefrite lupica di classe 3 o 4.

Non solo: la condizione di nefrite lupica è risultata anche significativamente associata ad una proporzione elevata di nascite premature: 25,6% vs. 7,5%.

In un'analisi separata, inoltre, è emerso che la preeclampsia correlava in modo significativo con le recidive renali, le nascite di prematuri e il ricorso al taglio Cesareo.

Passando a delineare le caratteristiche di queste pazienti, le donne con e senza nefrite lupica presentavano una durata di LES (9 anni), come pure un'età alla gestazione (32 anni) paragonabili tra loro.

Le donne con nefrite lupica si distinguevano, invece, per un riscontro più frequente di proteinuria nelle prime fasi della gravidanza (40% vs. 0%). Inoltre, presentavano livelli più elevati di creatinina (58 vs. 50 mmol/l) e tassi più ridotti di eGFR (98,8 vs. 115, 5 ml/min/1,73 m2.

Considerando i trattamenti farmacologici assunti prima del parto, le donne con nefrite lupica si caratterizzavano per un riscontro più frequente di trattamento con acido acetilsalicilico (80% vs. 48,5%), prednisolone (65,7% vs. 38,2%) e azatioprina (28,6% vs. 10,3%).

I ricercatori hanno osservato, a questo proposito, che la terapia di combinazione con acido acetilsalicilico e idrossiclorochina era diventata più comune verso la fine del periodo in studio, in concomitanza con la riduzione dei tassi di preeclampsia.

In conclusione, “nonostante l'impiego più esteso di farmaci come idrossiclorochina e la riduzione dei tassi di complicanze come la preeclampisa, ancora oggi sono a maggior rischio di complicanze ostetriche le gravidanze portate avanti da donne affette da LES”.

“Ciò – aggiungono – è risultato particolarmente evidente nelle pazienti con nefrite lupica pregressa o attiva, dove il rischio di preeclampsia è significativamente più elevato rispetto alle pazienti con LES e assenza di coinvolgimento renale e rispetto alla popolazione generale”.

Tali risultati, pertanto, suffragano la raccomandazione di continuare e/o iniziare il trattamento con idrossiclorochina in tutte le pazienti gravide affette da LES.

NC

Bibliografia
Bremme K et al. The presence of lupus nephritis additionally increases the risk of preeclampsia among pregnant women with systemic lupus erythematosus. Lupus. Published online April 12, 2021. doi:10.1177/09612033211004716
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