Terapia

Percorsi di Pratica Clinica in Reumatologia 2009, resoconto di due esperienze

Si è svolta la settimana di approfondimento promossa dal CROI per la formazione di Pratica Clinica in Reumatologia, riservato ai soci.
Il primo centro a completare la settimana è stato Benevento, che ha ospitato due partecipanti, il dott. Manzo da Castellammare di Stabia e il dott. Murgia da Cagliari.
Ospitiamo le loro considerazioni circa l'esperienza effettuata in reparto nella speranza di aver lasciato un tangibile segno di maturazione professionale che possa riflettersi nel prosieguo del loro lavoro quotidiano.
Stefano Stisi

Esperienza del dott. Roberto Murgia

Sono stato ammesso a frequentare uno dei previsti Percorsi di pratica clinica in reumatologia ospedaliera, specifici percorsi formativi della durata di cinque giorni promossi dal CROI (Collegio Reumatologico Ospedaliero Italiano).
In particolare, ho partecipato a uno stage con alto livello di coinvolgimento pratico presso il Reparto di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale "Rummo" di Benevento, avente come referente il responsabile del Reparto Dott. Stefano Stisi. Dopo la presentazione delle attività del reparto, è stato somministrato un questionario sulle conoscenze di base reumatologiche, seguito alla fine dell'esperienza formativa da un secondo questionario focalizzato sulle linee guida diagnostiche e terapeutiche. Nel pomeriggio del quarto giorno di stage è stato discusso un caso clinico assegnato a ogni frequentante il corso, fra quelli ricoverati in degenza, nel contesto di un Hospital Meeting durante il quale sono state illustrate le Raccomandazioni classificative e terapeutiche sull'Artrite Psoriasica.

Dopo il briefing mattutino, avveniva ogni mattina il giro visita in corsia (nove posti letto esclusivamente per patologie reumatologiche). Il resto dell'attività è stata svolta su diverse tematiche: pratica nella gestione del paziente con sclerodermia, ambulatorio di Densitometria Ossea e di Videocapillaroscopia, Ambulatorio di Terapia Infusionale e dei biologici, Ambulatorio di Reumatologia interventistica (biopsie ghiandole salivari minori, pratiche infiltrative con ecoguida). E' stato effettuato un training anche sulle finalità della modulistica SDO e sulla corretta individuazione dei DRG.
Il giudizio finale è quello di una esperienza di pratica clinica di grande spessore in un Reparto ideale sia per la qualità organizzativa, che per la varietà delle tematiche cliniche trattate. Molto pertinente anche la distribuzione di materiale che illustrava le linee guida aggiornate sulle patologie trattate. Gli unici difetti riscontrati sono stati quelli, definibili fisiologici, riguardanti il funzionamento di qualunque struttura ospedaliera pubblica o privata sul territorio nazionale. Un'ultima osservazione è il doveroso apprezzamento per l'accoglienza riservata dai colleghi del "Rummo" e da tutto il personale paramedico, encomiabile per professionalità e grandi doti umane.
Roberto Murgia

Esperienza del dott. Ciro Manzo
La settimana trascorsa dal 16 al 21 marzo presso la Struttura Semplice Dipartimentale di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliera "Rummo" di Benevento, diretta da Stefano Stisi, ha offerto più di un elemento di interesse.
Innanzitutto, la possibilità di confrontarsi su alcune patologie reumatiche di grosso impatto epidemiologico (quale, ad esempio, l'osteoporosi) e/o clinico (sclerosi sistemica e sindrome di Siogren, ad esempio), anche attraverso il confronto con le linee guida internazionali e percorsi diagnostico-terapeutici già condivisi, nonché la possibilità di fare il punto su alcune tecniche diagnostiche quali la videocapillaroscopia o la biopsia delle ghiandole salivari minori.
In secondo luogo, la conferma che l'integrazione ospedale-territorio è possibile solo attraverso la costruzione di una rete  (come di fatto già avviene a Benevento), nella quale i soggetti partecipanti si impegnino a parlare un linguaggio comune e a precisare in maniera chiara ed inequivocabile ruolo e funzione di ognuno.

In terzo luogo, l'organizzazione dipartimentale del reparto di reumatologia del Rummo che rende "visibile" il lavoro del reumatologo molto più di quanto avvenga nelle SS di reumatologia costituite all'interno delle UOC di Medicina Generale (o Medicina Interna).
Forse l'unico punto debole è stato rappresentato dal pochissimo tempo che si è potuto  dedicare alla parte "pratica" (fare in prima persona una videocapillaroscopia, ad esempio...).  Ma sono certo che le edizioni successive di questa importante iniziativa del CROI sapranno far tesoro di questo e di altri eventuali limiti (propri, di solito, di tutte le prime edizioni).

In definitiva, la mia personale esperienza (del tutto positiva) non può non farmi considerare come , soprattutto per chi lavora come specialista territoriale e, ancor più, per quei reumatologi che non hanno avuto la possibilità di lavorare nelle strutture pubbliche secondo il proprio titolo di specializzazione, il non aver aderito a questa iniziativa del CROI debba essere considerata come un'occasione perduta. Sono certo che una più capillare pubblicizzazione dell'iniziativa ed una maggiore sensibilizzazione dei colleghi darà, in un futuro prossimo, anche lo spessore numerico che questa iniziativa indubbiamente merita.
Ciro  Manzo
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