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Sospetto spondiloartriti più frequente nei pazienti con idrosadenite suppurativa

In pazienti con idrosadenite suppurativa (HS), la prevalenza suggerita di spondiloartriti (SpA) è elevata. Lo confermano i risultati di uno studio, pubblicato sotto forma di “Lettera all’Editore” sulla rivista Journal of American Academy of Dermatology, che potrebbe essere di aiuto per indirizzare più rapidamente questi pazienti al reumatologo, al fine di confermare la diagnosi di spondiloartrite ed iniziare precocemente un trattamento appropriato.

Razionale dello studio
L’idrosadenite suppurativa (HS), conosciuta anche come acne inversa, è una malattia infiammatoria cronica della pelle, molto dolorosa, che si ritiene colpisca quasi l’1% della popolazione adulta nel mondo, anche se la prevalenza varia da un Paese all’altro. Si connota per l’osservazione di  ascessi e noduli recidivanti e dolorosi localizzati generalmente intorno alle ascelle, nella zona inguinale, sui glutei e sotto il seno.

HS è associata ad alcune comorbilità, comprese le spondiloartriti (SpA). La diagnosi di SpA si basa, prevalentemente, sul riscontro di alcune caratteristiche, tra le quali l’impegno assiale (sacroileite e spondilite), quello periferico (artrite periferica, entesite e  dattilite) e, last but not least, quello extra-articolare (uveite, psoriasi e malattia infiammatoria intestinale).

La probabilità di spondiloartriti aumenta con l’incremento delle aree di coinvolgimento di malattia.

In letteratura erano già stati pubblicati due studi che avevano documentato una prevalenza maggiore di SpA nella popolazione di pazienti affetta da HS rispetto alla popolazione generale (quasi l’1%). I tassi di prevalenza osservati, tuttavia, hanno mostrato un ampio range di oscillazione, essendo compreso tra il 2,3% e il 28,2%.

Di qui il nuovo studio, che si è proposto di studiare la prevalenza di alcuni tratti clinici suggestivi di SpA in pazienti con HS, identificando le caratteristiche dei pazienti con sospetto di SpA da confermare mediante invio degli stessi ai colleghi reumatologi.

Per prima cosa, i ricercatori hanno messo a punto un questionario sulla base dei criteri internazionali di classificazione e valutazione della presenza di SpA assiale (dolore lombare da almeno 3 mesi, età di insorgenza pari a 45 anni) e periferica (artrite periferica, entesite o dattilite), come pure sulla base del riscontro di altre caratteristiche di malattia (pregresse o presenti).

Successivamente, il questionario è stato inviato, tra il 2010 e il 2016, a tutti i pazienti adulti con diagnosi certa di HS, che facevano riferimento a 2 centri specialistici olandesi di dermatologia.

Risultati principali
Su 1.313 pazienti dermatologici, hanno risposto al questionario 620 (pari al 47,2% del campione).

Dall’analisi delle risposte è emerso che, di questi, 416 (pari al 67,1%) avevano riferito la presenza di almeno uno dei 4 criteri d’ingresso previsti dalla SpondyloArthritis International Society per la diagnosi di SpA.

Nello specifico, sono stati riferiti elementi suggestivi di coinvolgimento assiale e periferico di malattia nel 72,8% e nel 27,2% dei casi, rispettivamente.

Non solo: un’ampia maggioranza di pazienti con HS (87%) ha riferito la presenza di almeno un altro tratto caratteristico di SpA. Nel 32,9% dei casi, è stata riferita la presenza di un solo tratto aggiuntivo; nel 29,1%, 16,1% e 8,9% dei casi, i tratti caratteristici aggiuntivi riferiti sono stati pari, numericamente, a 2, 3 e 4.

Passando alle caratteristiche dei pazienti con sospetto diagnostico di SpA, è emerso, rispetto ai criteri di classificazione di SpA non riferiti dai pazienti con HS, che questi ultimi erano in prevalenza di sesso femminile (60,9% vs. 74,8%, rispettivamente), con un BMI più elevato (26,7 ± 5,3 kg/m2 vs 28,6 ± 5,9 kg/m2, rispettivamente), in prevalenza ex fumatori o fumatori attivi (76,2% vs 87,9%, rispettivamente), una maggiore durata di HS  (17 ± 12,4 anni vs 19,9 ± 12,8 anni, rispettivamente), e con prevalenza di sintomatologia più aggressiva di HS al tempo di esecuzione della survey.
 
Implicazioni e conclusioni dello studio
“Sulla base di questi risultati, si conferma l’associazione tra HS e SpA già documentata in studi precedenti – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro -.  Dal momento che un paziente con HS su due ha riferito la presenza di più tratti caratteristici di SpA, la probabilità di diagnosticare questa condizione reumatologica è senza dubbio maggiore, e potrebbe essere avallata dal riscontro di segni radiografici di SpA e dalla presenza di HLA-B27”.

Ipotizzando un meccanismo patogenetico comune alle due condizioni cliniche sopracitate, i ricercatori hanno invocato il coinvolgimento di processi di alterata regolazione di alcuni pathway di risposta immunitaria coinvolgenti alcune citochine (TNF-alfa, IL-1, IL-12, IL-23 e IL-17).

“I risultati dello studio – argomentano i ricercatori – suffragano l’ipotesi che vede nella HS una malattia infiammatoria immuno-mediata, al pari delle SpA e delle malattie infiammatorie intestinali”.

In conclusione, i pazienti con HS riferiscono spesso la presenza di tratti clinici caratteristici che suggeriscono la presenza di SpA cliniche.

Ciò suggerisce di confermare tempestivamente il sospetto diagnostico di SpA nei pazienti con HS che riferiscono alcune caratteristiche cliniche suggestive di malattia reumatologica.

Nicola Casella

Bibliografia
Rondags A et al. High prevalence of clinical spondyloarthritis features in patients with hidradenitis suppurativa. J Am Acad Dermatol 2019; 80(2): 551
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