Malattie reumatiche

Consensus italiana per gotta e iperuricemia

Presentata in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia in programma a Milano, dal 21 al 24 novembre 2012, l’aggiornamento delle raccomandazioni sul trattamento della gotta elaborate nel 2006 dall’Eular - European League Against Rheumatism.

Le principali novità riguardano l'intervento sugli stili di vita e le abitudini alimentari del paziente affetto da gotta e l'inclusione, tra i trattamenti farmacologici disponibili, di un farmaco da poco disponibile anche in Italia, il febuxostat.

È noto da tempo che la gotta si presenta spesso in soggetti con uno stile di vita sedentario e abitudini alimentari non corrette. In passato è stato sottolineato l'effetto negativo di una dieta ricca di proteine (carne, insaccati, pesce e crostacei) e del consumo di alcolici sull'acido urico, che nei pazienti affetti da gotta risulta eccessivamente elevato ed è responsabile degli attacchi acuti di artrite.

Più recentemente è stato tuttavia osservato che l'effetto degli alcolici sull'acido urico non è identico, ma dipende dal tipo di bevanda: infatti il consumo di birra appare più nocivo di quello di vino, che in modiche quantità (circa un bicchiere al giorno) può dunque essere consentito; i superalcolici invece andrebbero sempre sconsigliati.

Studi recenti hanno inoltre mostrato un rischio aumentato di sviluppare la gotta nei soggetti che consumano elevate quantità di bevande contenenti fruttosio, mentre il latte e i suoi derivati a basso contenuto di grasso sembrano esercitare un effetto protettivo, così come il caffè in quantità moderate e la vitamina C.

Gli studi pubblicati negli ultimi anni hanno inoltre evidenziato l'importanza della riduzione del peso e dell'attività fisica nella gestione dei gottosi e iperuricemici, anche per gli effetti benefici su altre patologie spesso compresenti, come ipertensione, infarto, ictus, obesità e diabete. In particolare, poiché l'iperuricemia è un importante fattore di rischio cardiovascolare, tenerla sotto controllo significa fare prevenzione non solo nei confronti della gotta ma anche rispetto alle patologie cardiocircolatorie e dismetaboliche. La Consensus ha voluto quindi sottolineare che l'approccio al paziente gottoso deve sempre essere globale, tenendo in considerazione sia in fase diagnostica che terapeutica le possibili malattie associate.

Per quanto riguarda la terapia farmacologica, la novità più rilevante introdotta dalle nuove raccomandazioni italiane riguarda il febuxostat, un farmaco che riduce i livelli di acido urico e, conseguentemente, gli episodi di artrite acuta nei pazienti gottosi.
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