Malattie reumatiche

Consensus italiana per il trattamento dell'artrosi della mano

Presentata in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia in programma a Milano, dal 21 al 24 novembre 2012, la Consensus per il trattamento dell’artrosi della mano elaborata dalla SIR e da altre importanti società scientifiche  quali SIOT - Società Italiana di Ortopedia, SIMFER - Società di Medicina Fisica e Riabilitativa, SICM - Società Italiana di Chirurgia della Mano, FIMMG - Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, SIMG - Società Italiana di Medicina Generale, SIICP - Società Italiana Interdisciplinare per le Cure Primarie e SIMT - Società Italiana di Medicina Termale. Sono quindi il frutto di un ampio lavoro interdisciplinare.

La linea guida prevede diversi ambiti di intervento, dalla correzione degli stili di vita e dei fattori di rischio modificabili, agli interventi di tipo farmacologico, fisioterapico e riabilitativo.

In primo luogo viene stabilito che il trattamento ottimale dell'artrosi della mano richiede una combinazione di trattamenti farmacologici e non farmacologici il più personalizzato possibile. È necessario tener presente non solo il tipo di artrosi (nodale, erosiva, traumatica) ma anche tutti quegli elementi che incidono sulla malattia quali la presenza di fattori di rischio, l'età e il sesso, l'abitudine ad eseguire atti meccanici dannosi, la localizzazione ed il grado del danno osseo, la presenza di infiammazione, il grado di dolore e la limitazione della funzione e della qualità di vita. A questi va aggiunta la presenza di altre malattie e trattamenti, così come le aspirazioni e le aspettative dei pazienti.

Particolare attenzione viene rivolta ai diversi trattamenti farmacologici. Le nuove Linee Guida definiscono, quindi, l'approccio terapeutico tenendo conto anche di questi aspetti, considerando ad esempio nelle forme dolorose di grado lieve e moderato, o quando sono coinvolte solo poche articolazioni, gli antiinfiammatori ad uso locale rispetto a quelli sistemici e suggerendo gli antiinfiammatori alla dose minima efficace e per il più breve tempo possibile nei pazienti che non rispondono prontamente e adeguatamente all'analgesico di prima scelta, il paracetamolo.

Nei pazienti con aumentato rischio gastrointestinale può essere opportuno impiegare gli antinfiammatori di ultima generazione, i Coxib, altrettanto efficaci rispetto ai vecchi antinfiammatori ma dotati di minore effetto gastro-lesivo. I farmaci "condroprotettori", protettori cioè della cartilagine, trovano indicazione anche nell'artrosi della mano; essi sono la glucosamina, il condroitinsolfato e l'acido ialuronico, quest'ultimo per via intrarticolare. Gli agenti  condroprotettori sono molecole che si oppongono alla degenerazione cartilaginea, che arrecano anche un blando beneficio sintomatico e che si caratterizzano per un profilo di sicurezza molto elevato.

In particolare, nell'ambito della condroprotezione per via intrarticolare, si confermano anche nell'artrosi della mano gli effetti favorevoli dell'acido ialuronico, già impiegato con successo nell'artrosi dell'anca e del ginocchio, sia nella formulazione tradizionale, sia in quella particolarmente innovativa denominata MO.RE (tecnologia a reticolo mobile). Le iniezioni intrarticolari di cortisone a lunga durata d'azione possono essere presidi efficaci e utili nelle fasi di particolare intensità dolorosa, specie a livello del primo dito della mano. Il trattamento chirurgico deve essere considerato nelle forme gravi, avanzate, estremamente dolorose e resistenti agli altri trattamenti.

Quello che ci attendiamo ora è di leggere il lavoro completo della Consensus che dovrebbe essere pubblicato a breve.


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