Malattie reumatiche

La SIR casa comune dei reumatologi italiani!?

Carissimi Colleghi,
in occasione del Congresso Croi tenutosi a Mestre nel Maggio 2012 ho rappresentato, in maniera analitica e documentata, quale fosse a quell'epoca il rapporto tra la cosiddetta componente ospedaliera e territoriale da una parte e quella universitaria dall'altra nell' ambito della nostra Società Italiana di Reumatologia.

In sintesi, a fronte di un'offerta di collaborazione reiterata più volte al Collegio dei Docenti e al suo Presidente nei primi mesi del 2012 (sulla scia di quanto in precedenza costruito insieme ed espressosi nell'attuale composizione del CD della Sir, che vede Presidente Giovanni Minisola, ospedaliero, e incoming Presidente Marco Matucci Cerinic, universitario, CD fondato sulla condivisione di progetti, programmi e personalità funzionali alla crescita di tutta la Reumatologia Italiana, condivisione voluta e supportata da un ampio consenso elettorale), la componente universitaria ha ritenuto di separare la propria linea politica e strategica, circa il futuro della Sir, da quella espressa dalla componente ospedaliera e territoriale.

Vani sono risultati tutti gli sforzi compiuti perché ci fosse un ripensamento su di una scelta separatista che riteniamo complessivamente dannosa per la Reumatologia Italiana.
Si è rotto così, in maniera traumatica, un accordo che avrebbe potuto comportare naturali e funzionali convergenze tra le istituzioni operanti nella società reumatologica, avrebbe potuto proporre nei ruoli di consiglieri e di Presidente, in maniera alternata, personalità condivise dall'una e dall'altra componente, fino a far sfumare e financo svanire differenze non più rivendicabili e non al passo dei tempi moderni, avrebbe messo in sinergia, senza differenze di appartenenza, le forze migliori della Reumatologia per raccogliere le sfide di ordine politico, economico e gestionali che la Reumatologia Italiana deve affrontare sul fronte accademico, ospedaliero e territoriale.

Così non è stato ed oggi le due componenti appaiono pregiudizialmente separate e si apprestano alle nuove elezioni di Novembre per il CD della Sir con proprie separate liste di candidati.

Tutto ciò però non può e non deve far modificare la rotta che la nostra società di Reumatologi ospedalieri e territoriali ha da qualche tempo intrapreso; una rotta che va mantenuta forte e sicura, perseguita con coerenza e determinazione, verso obiettivi da sempre profondamente sentiti e dichiarati.

1) Occorre proseguire nel progetto di fare della Sir una Casa Comune, che non appartenga a pochi ma sia di tutti, che sia aperta, senza pregiudizi, a tutti quelli che da essa vogliono sentirsi rappresentati e ad essa ciascuno possa fornire il proprio contributo personale,finalizzato  alla costruzione di una struttura solida, e se possibile, in espansione.
La Sir dovrà continuare ad essere una Casa limpida e trasparente, lontana da intrighi, interessi personali, manovre occulte, derive separatiste o prevaricatrici; dovrà essere rappresentata da uomini giusti che collaborino, senza preclusioni per appartenenza, a raggiungere obiettivi comuni da tutti ritenuti fondanti la vita societaria.

2) Occorre far crescere una nuova generazione di Reumatologi che subentri alle figure apicali attualmente in attività quando queste dovranno defilarsi per limiti di età; ogni sforzo dovrà essere compiuto perché essi rivestano quei ruoli dirigenziali con la stessa competenza e professionalità, sapendosi porre e rappresentarsi, nel mondo complesso e difficile della Sanità, con energia e autorevolezza, a difesa di quanto faticosamente costruito e che oggi le ristrettezze economiche del nostro Paese rischiano di ridimensionare. 

Alle nuove generazioni deve essere data sempre più evidenza, secondo criteri di merito, negli eventi congressuali nazionali, regionali o locali, promuovendone l'immagine e la rappresentatività.
3) Occorre far crescere la Reumatologia ospedaliera e territoriale sul piano della ricerca, specie quella applicata alla clinica; occorre promuovere la maturazione scientifica delle nuove generazioni attraverso percorsi formativi per giovani Reumatologi e occorre costruire una rete di respiro nazionale e internazionale capace di gestire progetti di ricerca che diano anche questa evidenza di qualità alla Reumatologia ospedaliera e territoriale.

4) Occorre far crescere e diffondere su tutto il territorio italiano una rete territoriale reumatologica.

Oggi, in tempi di spending review,  mentre le strutture ospedaliere vengono sempre più dedicate e ristrette alla gestione intensiva delle malattie reumatiche acute, sul ruolo del Reumatologo territoriale la Sanità investirà risorse più sostanziose, in quanto attraverso la de ospedalizzazione e la gestione delle malattie reumatiche nel territorio è prevedibile possa generarsi un reale risparmio e recupero delle risorse.

La organizzazione di una rete territoriale reumatologica regionale è un obiettivo che può far accendere un dialogo fruttuoso fra politici amministratori e Reumatologi.
Una rete territoriale già presente in alcune regioni, ma essa manca in molte altre, ed occorre una politica nazionale, delle Istituzioni reumatologiche, che porti all' attenzione delle autorità sanitarie l'opportunità di ottimizzare le risorse attraverso le reti territoriali e come ciò debba porsi per la Sanità come una improrogabile priorità.

Questo lo scenario in cui i Reumatologi ospedalieri e territoriali dovranno adoperarsi; altre opzioni sono appetibili e fruttuose, ma la qualità del nostro progetto e del programma che ne deriverà dovrà rivestirsi di quegli ambiziosi obiettivi, necessari per la sopravvivenza della Reumatologia italiana stessa.

Sulla base di queste linee di principio, sono state progressivamente individuate dal CD del Croi e dal suo Presidente, figure di Reumatologi ospedalieri e territoriali ritenute idonee a rappresentare in Sir quelle opzioni e ad operare perché esse siano incluse e promosse nell'agenda dei lavori del prossimo CD della Sir.
 
È stato così individuato come candidato Presidente Ignazio Olivieri e sono stati indicati come candidati Consiglieri, Antonio Marchesoni, Magda Scarpellini, Carlo Salvarani, Fabrizio Cantini, Alberto Migliore, Giandomenico Sebastiani, Giovanni D'Avola.

In forma ufficiale, in occasione del CD del Croi tenutosi a San Giovanni Rotondo il 21 Settembre 2012, il nostro candidato Presidente, Ignazio Olivieri, ha espresso la sua adesione al progetto complessivo dei Reumatologi ospedalieri e territoriali, che egli stesso ha personalmente esposto e promosso in quella sede e in quella stessa occasione, dal candidato Presidente e da tutti i Consiglieri del CD presenti ,sono state condivise le indicazioni di tutti i  candidati al ruolo di Consigliere.

Si tratta di 8 candidati sul cui profilo umano e professionale e sulla capacità di rappresentarci non sento il bisogno di spendere parole. Sulla necessità che ciascun Reumatologo ospedaliero e territoriale sostenga quella lista di candidati invece bisognerà spendere parole in ogni luogo ed in ogni dove. Perché è solo dalla compattezza granitica del nostro corpo elettorale che potrà derivare una reale forza contrattuale e di rappresentatività quando essi dovranno confrontarsi con altre forze in campo nelle attività del CD prossimo. Essi siederanno al tavolo del CD con l'intento non di operare contro qualcuno o contro componenti diverse da sé, ma con l'intento di operare per la Reumatologia italiana, sostenendo una visione del mondo reumatologico in cui le idee più valide e costruttive, da qualsiasi parte esse provengano, siano accettate e sviluppate, senza pregiudizi o ostracismi precostituiti, in una sinergia operativa finalizzata al vero fruitore delle nostre attività, il malato reumatico.

Per questo motivo mi preme sottolineare che il nostro progetto avrà più chance di realizzarsi quanto più compatto sarà l'elettorato ospedaliero e territoriale nel votare indistintamente gli 8 candidati, senza sottrarre a nessuno di essi alcun voto di sostegno. Ogni altra candidatura, dettata da scelte personali e non da una condivisione societaria, apparirà, agli occhi di tutti, inopportuna e dannosa.

Occorre tralasciare ogni individualismo, ogni spigolosità interpersonale, ogni remora, ogni risentimento che possa sottrarre inopinatamente voti a ciascuno degli 8 candidati. Noi tutti siamo chiamati ad un compito impegnativo, certamente sì, ma decisivo, che è quello di essere presenti al Congresso Sir e di votare compatti superando inerzie, stanchezze o delusioni e, tutti insieme ,manifestare il voto di sostegno alla lista degli 8 candidati: a tutti e 8 indistintamente, perché una deprecabile dispersione dei voti sarà la nostra debolezza (chi inopinatamente lo facesse, generando una insufficiente rappresentatività, se ne assumerebbe la responsabilità).

Lo slogan per le elezioni della Sir sarà l'auspicio: "L'ottavo dei nostri candidati abbia gli stessi voti del primo".
A presto.

Il Presidente CROI
Luigi Di Matteo
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