Malattie reumatiche

Lupus, conferme in fase IIb per epratuzumab con nuovo endpoint BICLA

Durante i lavori del 75° congresso annuale dell'American College of Rheumatology (ACR) a Chicago, UCB e il suo partner statunitense Immunomedics Inc. hanno annunciato i risultati dello studio di fase IIb EMBLEM su epratuzumab, un nuovo anticorpo monoclonale umanizzato anti-CD22, come potenziale trattamento per il lupus eritematoso sistemico (LES). I risultati supportano la validità del BILAG-based Combined Lupus Assessment (BICLA) come misura combinata clinicamente significativa dell'attività della malattia nei pazienti con LES.

"Valutare l'attività della malattia nei trial clinici lupus è una sfida, perché la malattia ha una fisiopatologia complessa, ha un'alta variabile individuale e ha un decorso imprevedibile" ha commentato Daniel J. Wallace, della Cedars-Sinai/David Geffen School of Medicine della University of California Los Angeles. "Grazie alla conferma della validità del BICLA nello studio EMBLEM, ora abbiamo una misura combinata sensibile e clinicamente significativa dell'attività della malattia" ha aggiunto l'esperto.

EMBLEM è uno studio randomizzato e controllato con placebo, disegnato per valutare l'efficacia e la sicurezza di epratuzumab (in combinazione con immunosoppressori) nel LES, identificare la dose ottimale e il regime posologico da utilizzare nei prossimi trial e valutare la performance del nuovo composito endpoint BICLA.
Questo nuovo endpoint è stato sviluppato sulla base di input proveniente da un gruppo di esperti che ha valutato le caratteristiche degli indici di attività della malattia (DAI) comunemente utilizzati negli studi sul LES e le esperienze precedenti fatte con questi indici per valutare l'efficacia di epratuzumab negli studi clinici.

L'endpoint necessita che i pazienti soddisfino alcuni criteri di risposta attraverso tre strumenti di valutazione: l'indice BILAG-2004, l'indice SLEDAI e la valutazione globale del medico (PGA). I responder secondo l'endpoint BICLA devono raggiungere un miglioramento dell'attività della malattia in base all'indice BILAG in tutti gli otto sistemi corporei senza alcun peggioramento del BILAG o degli altri indici di attività della malattia nello stesso momento temporale, e alcun fallimento del trattamento in qualsiasi momento.

Nello studio tutte le dosi testate di epratuzumab, comprese tra 200 a 3600 mg dose, somministrate nell'arco di un ciclo di 12 trattamento di settimane, hanno permesso di ottenere percentuali  di risposta BICLA superiori rispetto al placebo. Nei pazienti trattati con una dose totale di epratuzumab pari a 2400 mg si sono osservate riduzioni statisticamente significative dell'attività della malattia (anche se lo studio non era dimensionato per poter rilevare differenze significative tra i diversi bracci di trattamento (i valori di p non sono stati aggiustati mediante confronti multipli e si basano su un'analisi esplorativa post-hoc).
La percentuale di pazienti che hanno manifestato almeno un evento avverso grave è risultata simile nel gruppo trattato con epratuzumab e in quello di controllo: 7,0% contro 7,9%.

I risultati di EMBLEM dimostrano che l'endpoint BICLA, i cui componenti richiedono una valutazione clinica, una valutazione del medico, esami di laboratorio e la registrazione del consumo di farmaci, è una misura composita sensibile e clinicamente significativa dell'attività della malattia nel Les e può contribuire a indirizzare la progettazione dei prossimi studi clinici su questa malattia.

D.J. Wallace et al. Evaluation of Treatment Success in Systemic Lupus Erythematosus Clinical Trials: Development of the British Isles Lupus Assessment Group-based Composite Lupus Assessment Endpoint.Arthritis Rheum 2011;63 (S10):S885.

D.J. Wallace et al. Epratuzumab demonstrates clinically meaningful improvements in patients with moderate to severe systemic lupus erythematosus (SLE): Results from EMBLEM(TM), a Phase IIb study. Arthritis Rheum 2010;62 (S10):S605.

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