Malattie reumatiche

Novità dal 50 congresso della SIR: nuovi studi italiani su gotta e artrite

In occasione del 50° Congresso Nazionale della Società di Reumatologia, che si terrà a Napoli dal 27 al 30 Novembre, la Società Italiana di Reumatologia (SIR) coglie l'occasione per ribadire l'importanza di una diagnosi tempestiva quale prima arma per contrastare la progressione dell'Artrite Reumatoide. Se non adeguatamente trattata ha esiti altamente invalidanti, che portano ad un conseguente grave decadimento della qualità di vita del paziente.
 
La patologia, infatti, ha un esordio variabile, graduale o acuto, e si manifesta inizialmente con l'insorgenza di dolore e tumefazione a livello articolare, per due o tre giorni, per poi apparentemente scomparire. Nei mesi successivi, si osserva un graduale aumento dell'insorgenza dei sintomi nel tempo e alla graduale comparsa di danni irreversibili che, acutizzandosi, comportano una limitazione alla mobilità che può anche sfociare in gravi invalidità per la persona colpita.
 
«L'importanza di riconoscere la malattia ai suoi esordi - spiega il  Prof. Marco Matucci Cerinic, Presidente della Società Italiana di Reumatologia, Ordinario di Reumatologia e Direttore della Struttura Complessa di Reumatologia dell'AOU Careggi di Firenze - è direttamente correlata alla possibilità di intervenire tempestivamente e, quindi, di evitare un aggravamento dei sintomi. Solo sfruttando la cosiddetta "finestra di opportunità", cioè l'intervallo iniziale di tempo in cui l'applicazione di appropriate strategie terapeutiche può interferire positivamente con i meccanismi alla base della patologia, si può tentare di migliorare significativamente la prognosi nel breve, medio e lungo termine».
 
Essendo ancora oggi l'Artrite Reumatoide una malattia non guaribile, l'obiettivo del medico specialista è di ottenere una remissione dei sintomi attraverso una terapia farmacologica appropriata, cosa possibile sfruttando la "finestra di opportunità". Recenti studi hanno infatti dimostrato che un trattamento di fondo, basato sulla somministrazione di farmaci ad azione sistemica (farmaci antireumatici modificanti la malattia DMARDS) non biologici, quindi meno costosi e meno impattanti sul Sistema Sanitario Nazionale,  può portare ad un regresso della sintomatologia. Trattare le artriti iniziali con l'utilizzo di DMARD, quali il metotrexato o il lefluonomide, infatti, in 3-6 mesi di trattamento da buoni risultati in termini di remissione clinica e bassa attività della malattia.
 
La ricerca scientifica attuale, inoltre, ha portato alla luce un legame tra la carenza di vitamina D e l'aumento del rischio di insorgenza di alcune malattie autoimmuni, in particolare l'Artrite Reumatoide. Laddove è ritenuto opportuno, si può quindi intervenire con una supplementazione di vitamina D, affiancata alla terapia farmacologica, per ridurre il rischio o la severità della patologia.  
 
«La diagnosi precoce - conclude il Professor Matucci Cerinic - risulta quindi essere la prima arma per combattere il decorso di malattie estremamente invalidanti e deve essere sostenuta dalla ricerca e dall'innovazione, a loro volta indirizzate verso il fine ultimo: il paziente».

In occasione del congresso di Napoli saranno presentati i risultati conclusivi dello studio KING (Kick-off Italian Network for Gout), il più ampio studio sulla gotta mai realizzato in Italia, mirato a chiarire l'impatto della malattia sulla qualità di vita del paziente (HRQoL) e sull'insorgenza di altre condizioni invalidanti.
Poiché non sempre è chiaro quale sia l'impatto della singola malattia nello sviluppo di altre condizioni o sulla qualità di vita del paziente, lo studio King ha indagato anche questo aspetto, evidenziando la causalità diretta tra gotta e diminuzione della HRQoL.

Lo studio King è solo una dei progetti di ricerca intrapresi dalla SIR a dimostrare l'impegno della Società Scientifica nel proporre, supportare, eseguire e diffondere ricerche di interesse nazionale ed internazionale sulle malattie reumatiche che colpiscono solo in Italia 5 milioni di persone. Attualmente sono in corso due nuovi progetti: lo studio RECORD e lo studio STARTER.

Lo studio RECORD (RECord linkage On Rheumatic Disease) si propone di sviluppare un sistema di monitoraggio per l'impatto dell'Artrite Reumatoide in Italia, mediante l'utilizzo di banche dati amministrative. Lo scopo di tale sistema è quello di essere in grado di stimare l'occorrenza di malattia, reclutare coorti di soggetti per studi retrospettivi di coorte, monitorare la qualità dell'assistenza. La Fase I, appena conclusa, ha portato all'identificazione di un algoritmo utile per stimare la prevalenza della malattia nell'area di studio. Sono stati inoltre identificati algoritmi con diversi livelli di sensibilità e specificità da utilizzare per studi con finalità differenti: studi di farmaco-epidemiologia (Fase II)  e studi di quality of care (Fase III).

Lo studio Starter (Sonographic Tenosynovitis Assessment in RheumaToid arthritis patiEnts in Remission), attualmente in corso, si propone di valutare la prevalenza della tenosinovite, l'infiammazione dei tendini e della loro guaina, nel paziente con Artrite Reumatoide in remissione clinica.  Il campione include 250 pazienti con diagnosi di AR provenienti da oltre 20 centri reumatologici italiani.

"Si tratta di studi di popolazione e di farmaco-epidemiologia finalizzati a delineare un quadro ancor più dettagliato di alcune patologie, anche  con l'obiettivo di sviluppare raccomandazioni evidence-based - conclude Matucci Cerinic - La realizzazione di questi studi  è  possibile grazie all'impegno e alla competenza di due giovani ricercatori, il Dottor Scirè, coordinatore della Task Force Epidemiologica della SIR, e la Dottoressa Manara, che con i risultati ottenuti hanno data una concreta testimonianza di quanto sia importante investire in ricerca, come la Società Italiana di Reumatologia ha fatto e continuerà a fare".




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