Malattie reumatiche

Placebo nei trial sull'AR ha un effetto negativo sui controlli

Un'analisi dei disegni di 17 studi clinici condotti per valutare l'efficacia dei nuovi farmaci contro l'artrite reumatoide e controllati con placebo, ha mostrato che i pazienti del gruppo di controllo, che non hanno subito alcun cambiamento nella terapia e hanno continuato a ricevere il trattamento inefficace più il placebo, non hanno mostrato alcun miglioramento delle loro condizioni e della qualità di vita. Cosa che però è stata osservata nei pazienti assegnati al trattamento attivo. E' quanto emerge da una meta analisi presentata a Londra in occasione del congresso annuale  dell'Eular.

I risultati dell'analisi riaprono il dibattito sulla questione dell'eticità o meno dell'uso del placebo negli studi clinici. Secondo gli autori dello studio, i futuri trial dovrebbero utilizzare come controllo un comparatore attivo, ad esempio la terapia standard, al posto del placebo.
Secondo la Dichiarazione di Helsinki della Word Medical Association, in uno studio clinico, l'uso del placebo non è etico quando esiste un trattamento di confronto utilizzabile al posto del placebo.

Lo studio ha analizzato i disegni di 17 studi inclusi nel European Public Assessment Report (EPAR) dell'Ema che hanno valutato l'efficacia di abatacept, golimumab e tocilizumab, rispetto al placebo in pazienti con artrite reumatoide. Negli studi l'efficacia dei farmaci è stata valutata attraverso i criteri DAS28, ACR20 e Health Questionnaire and joint erosion score.

Negli studi, i pazienti del gruppo di controllo non hanno mostrato una riduzione dell'infiammazione o un rallentamento della progressione della patologia, mentre quelli che hanno ricevuto i farmaci attivi hanno migliorato la loro qualità della vita.

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